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   Pizzo del Becco, cresta W
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Carona
Quota partenza  1110 m
Quota arrivo  2507 m
Dislivello  1397 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Laghi Gemelli
Attrezzatura consigliata  da escursioni, al massimo un cordino per i meno esperti (per l'itinerario cosi come descritto).
Orario indicativo 3.45 all'attacco; ore 1 dall'attacco alla cima
Periodo consigliato estivo/inizio autunno
Descrizione Da Carona(Bg) seguire le indicazioni per il sentiero del rif. Laghi Gemelli che conducono, oltre il lago di Carona, al comodo parcheggio, proprio davanti alla partenza per il rifugio.
Imboccare dunque questo percorso(n°211), che inizia a risalire nel bosco fino a portare, dopo aver superato il bivio per il rifugio Calvi(sent. Delle Orobie Orientali), dinnanzi al lago Marcio, che si costeggia; dopo poco si raggiunge il lago delle Casere ed infine, con un’ altra mezzora, il rifugio Laghi Gemelli, proprio davanti alla diga degli omonimi laghi artificiali.
Si prende allora la larga sterrata(n°214) che conduce, con andamento piuttosto rilassante, alla bella e piccola conchetta del lago Colombo.
Dalla diga si segue l’ indicazione scritta su un masso per la Cima Becco(C.B.), che porta a risalire con diversi tornanti l’ erto pendio erboso, fino ad arrivare al bellissimo pianoro di ghiaie e massi chiuso a Nord, dalla bastionata rocciosa della parete Sud del Becco(che visto da qui ha l’ aspetto di una grande sega), a Sud, dalla conca dei laghi Gemelli dal pizzo Farno e dall’ imponente monte Pradella. Lasciare allora il sentiero segnato partendo in traversata a sinistra e procedendo prima per tracce labili, poi pietraie miste ad erba avvicinandosi ai tre tozzi torrioncelli posti all'inizio della cresta W. Ad un certo punto si rende evidente un canaletto erboso ripido-ascendente da sinistra a destra- che ben si presta ad esser risalito (attenzione all'erba e ai sassoni instabili) con fatica e che adduce ad un colletto subito a monte delle torrette della 'Sponda del Cucchiaio', con bella vista sulla conca dei laghi Gemelli e sulla vertiginosa parete NW con il lago di Sardegnana in basso (anche da quest'ultimo, per un canalone sassoso assai precario e faticoso, è possibile raggiungere l'attacco della cresta W).
Dal colletto si attacca la prima parte di cresta, formata da sassoni disposti a guisa di torrette, restando sul versante destro (S-laghi Gemelli), prima per roccette erbose e poi risalendo direttamente una paretina/canalino di roccia fantastica (II gr) che riporta a cavallo della cresta presso una strettissima forcellina subito a monte del primo affilato tratto. Con attenzione (alcuni pietroni,per quanto solidissimi, sono accatastati e quindi traballanti) scendere lungo una breve fessura finacheggiata da una placconata liscia, con un passaggio facile ma da indovinare; Risalire la costa successiva per tracce di stambecchi fino a pervenire ad un colletto erboso piu ampio, a monte di due caratteristiche torrette.
Proseguire tenendosi a sinistra di una fascia di rocce, poi traversare tutto a destra sfruttando unì'evidentissima cengia erbosa ai piedi del pilastro piu imponente della cresta (cordino vecchio alla sua base); non salire direttamente la torre ma continuare a destra, in leggera discesa, poi in diagonale puntando ad un canale alla base di una fascia rocciosa trasversale rispetto all'andamento della cresta (crestina secondaria SW). Questa fascia rocciosa assai facile regaa una bella arrampicatina fino alla sommità di questo crinale secondario (I-II gr), da dove si gode una suggestiva vista del pilastrone parallelo a destra, dove si svolge la via Orobica. Da qui seguire facilmente la spalla (la croce è visibile in alt a destra) per erba e rottami fino ad arrivare ad una grande caverna che sbarra il passaggio; tale caverna è il ricovero serale per gli stambecchi, e non è infrequente vederli uscire in massa. Entrare dentro quest'ultima poi subito a destra dell'ingresso un camino si presta ad un 'arrampicata agevole (roccia un po' bruttina) che porta alla cengia soprastante (II gr). Proseguire per la cengia che passa sopra la volta della caverna attraverso una breve galleria, fino ad un colle erboso a monte del pilastrone della cresta W. Procedendo direttamente per le rocce della costa, con facili passaggi (I gr), si monta ad un cocuzzolo che mette alla cresta sommitale, da dove è ben visibile la bianca croce; con percorso pianeggiante ed un'ultima impennata su roccioni solidi si tocca la cima.
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  Itinerario bello ed insolito per toccare la cima del Becco, la cresta W, detta localmente 'Sponda del Cucchiaio', si può attaccare con percorso piu integrale direttamente sopra i laghi Marcio e Becco, regalando un percorso panoramico e piu diretto di quello descritto.
Qua è stata descritta la via in modo dettagliato per rimanere su difficoltà basse (I-II gr max); il percorso della cresta integrale (per il quale è necessario essere attrezzati a dovere), tenendo sempre il filo e non aggirando i vari pilastri, regala un'arrampicata non troppo difficile alpinisticamente parlando,su roccia fantastica, ma con tratti esposti.
Itinerario visto  7804 volte
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