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simon
Registrato: 17/04/07 17:37 Messaggi: 1582
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Inviato: Mer Dic 30, 2009 7:20 pm Oggetto: |
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Per me il Soccorso alpino non doveva muoversi. Questa tragedia e' una situazione esemplare in cui hai due alternative:
-limitare la liberta' della gente perche' poi tocca agli altri di rischiare per soccorrerli
oppure
-limitare le circostanze in cui il soccorso si muove, cosi' la gente lo sa prima e si regola
Caso di Canazei: piove a dirotto a 2500 mt, neve che si infradicia, una roulette russa avventurarsi in val Lasties
due dispersi, buio inoltrato
qui hai tre possibilita':
1)e' un equivoco e sono al bar
2)stanno vagando semiassiderati nella tormenta
3)sono sepolti sotto una valanga
perche' il Soccorso Alpino parte ed entra al buio nella roulette russa della val Lasties?? se ci pensi e' irrazionale
nel caso 1 e' inutile
nel caso 2 che si giochino la loro battaglia, nella quale si sono volontariamente infilati, senza che la loro scelta pesi su altre persone
nel caso 3 le statistiche dicono che dopo un'ora sotto la neve hai una probabilita' su 20 di esser vivo. Ha senso rischiare la vita di una squadra di tecnici per rincorrere questa probabilita' su 20??
La maggior parte delle volte escono in situazioni drammatiche per recuperare dei morti che potevano tranquillamente lasciar li' fino all'indomani
Ripeto secondo me bisogna limitare molto le circostanze in cui il Soccorso Alpino si muove, metterlo nero su bianco cosi' la gente lo sa prima e si regola
puo' sembrare ingiusto, ma l'alternativa (limitazione della liberta' di chi vuole andare in montagna, sottoponendola al giudizio di terzi che non hanno incentivi a prendersi delle responsabilita') e' ancora piu' ingiusta |
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Kliff 62
Registrato: 26/04/08 18:34 Messaggi: 646 Residenza: Valle Seriana
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Inviato: Mer Dic 30, 2009 9:55 pm Oggetto: |
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@ Simon : sono pienamente in sintonia con il tuo pensiero . _________________ Tante cose buone a TUTTI |
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giac
Registrato: 06/12/08 18:02 Messaggi: 129 Residenza: Presolana (PDN)
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Inviato: Mer Dic 30, 2009 10:35 pm Oggetto: |
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[La maggior parte delle volte escono in situazioni drammatiche per recuperare dei morti che potevano tranquillamente lasciar li' fino all'indomani
puo' sembrare ingiusto, ma l'alternativa (limitazione della liberta' di chi vuole andare in montagna, sottoponendola al giudizio di terzi che non hanno incentivi a prendersi delle responsabilita') e' ancora piu' ingiusta[/quote]
La maggior parte delle volte (per fortuna) NON usciamo per recuperare dei morti,ne tanto meno in condizioni drammatiche,dopotutto non siamo degli aspiranti suicidi e un margine di sicurezza cè sempre.La vicenda Trentina pur nella sua tragicità non deve far apparire il soccorso per quello che in realtà non è,e sono sicuro che da questa disgrazia si sapranno trovare spunti perchè in futuro non succeda più.
L'ultima parte del tuo discorso (sarà perchè sono rientrato un pò stanco dal mio giro) ,ma non l'ho capita.Ciao _________________ BY GIAC
Com'è difficile rimanere per terra quando si ha provato a volare.............BIAGIO (17.11.1969 - 10.12.1989) |
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LorenzOrobico
Registrato: 08/02/07 23:23 Messaggi: 9209 Residenza: Trescùr (BG)
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Inviato: Mer Dic 30, 2009 11:24 pm Oggetto: |
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Il discorso di Simon e` sensato, ma penso che il tema sia molto delicato.
In caso di Soccorso Alpino che non entra in azione ci dev'essere un responsabile che prende la decisione e questo non e` per niente facile. Anche perche` hai poco tempo, le informazioni che ti arrivano sono parziali e ci sono in gioco vite umane. Magari col senno di poi il caso Lasties e` emblematico, ma credo ci sarebbero un sacco di situazioni incerte. Credo anche che il protocollo attuale preveda gia` l'interruzione del soccorso per condizioni avverse, e` gia` successo, quindi forse si tratta di rivederne i criteri. _________________ Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
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selvadec
Registrato: 07/07/08 16:30 Messaggi: 1495 Residenza: MAZZANO, Brescia
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Inviato: Gio Dic 31, 2009 10:40 am Oggetto: |
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Col senno di poi si possono dire un milione di cose. Quando ho sentito la notizia, mi son chiesto anch'io cosa facevano fuori, a prescindere da quel che è successo, al buio con rischio valanghe 4, o per meglio dire cosa li ha portati a fare quel tipo di scelta. Poi tutte le informazioni per la valutazione le avevano certamente solo loro. Le due persone uscite in sopralluogo per la cascata, con pericolo 4, erano sprovviste di Arva, a quanto letto, e certamente non ne erano sprovvisti a casa. Per loro quasi sicuramente non sarebbe cambiato molto, ma per chi resta è spunto di riflessione, visto quanto si diceva nell'altro post, se indossarlo solo per scialpinismo, ciaspole, ecc.
Mi unisco al cordoglio per i famigliari. _________________ Edoardo F. |
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Franco
Registrato: 18/04/07 15:50 Messaggi: 285 Residenza: Grone
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Inviato: Gio Dic 31, 2009 6:47 pm Oggetto: |
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simon ha scritto: | Per me il Soccorso alpino non doveva muoversi. Questa tragedia e' una situazione esemplare in cui hai due alternative:
-limitare la liberta' della gente perche' poi tocca agli altri di rischiare per soccorrerli
oppure
-limitare le circostanze in cui il soccorso si muove, cosi' la gente lo sa prima e si regola
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Discorso sensato in astratto ma la cui applicazione pratica non mi pare così semplice: quale criterio assoluto si potrebbe adottare per decidere se intervenire o no? Nel caso di rischio valanghe l'indice del pericolo (peraltro indice molto grossolano)? Se e 4 no, se è 2 sì, e se è 3 intervengo o no? Se la zona dell'incidente è sul confine tra una zona a rischio 3 e una a rischio 4? Ecc. ecc.
In realtà, come in tutte le situazioni di rischio non determinabile a priori (cioè in cui non posso dire che sarò certo cosa succederà ma posso fare solo delle supposizioni senza avere tutti gli elementi per giudicare) il giudizio personale e irrazionale (ma ci sarebbe da discutere su cosa questo termine significhi) è determinante.
Non controlliamo la realtà fino a questo punto, purtroppo o per fortuna. _________________ In Wildness Is the Preservation of the World (Henry David Thoreau) |
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simon
Registrato: 17/04/07 17:37 Messaggi: 1582
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Inviato: Gio Dic 31, 2009 8:18 pm Oggetto: |
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non la vedo di così difficile applicazione
"Con rischio 4 o 5 è fatto divieto generale di praticare escursioni in montagna o scialpinismo" SBAGLIATO!! politichese (verso cui purtroppo stiamo andando se leggi che aria tira). Difficile da far rispettare oltretutto, a meno che non crei uno Stato di polizia.
"Con rischio 4 o 5 il soccorso alpino non esce. La gente faccia quello che vuole."
Risposta giusta! responsabilizza ciascuno, manda gli incentivi giusti (a stare a casa), è facile da implementare. Salva la libertà personale (scusate se è poco). Soprattutto nessuno muore più per colpa di qualcun'altro.
Me ne viene in mente un'altra:
"Obbligo di indossare l'ARVA durante le uscite di scialpinismo". Legge che c'è!! La fanno rispettare? Impossibile. Lesiva della libertà individuale oltretutto.
"Il Soccorso Alpino non fa sondaggi di valanga su vaste superfici, fa solo ricerca con l'ARVA". Decreto semplice semplice. Hanno anche bisogno di meno uomini, che restano esposti molto meno tempo su terreno pericoloso.
Vedi che dopo un paio di casi di gente sepolta che viene recuperata a maggio, che fanno da esempio, l'ARVA come per miracolo iniziano ad indossarlo tutti. |
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giac
Registrato: 06/12/08 18:02 Messaggi: 129 Residenza: Presolana (PDN)
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Inviato: Gio Dic 31, 2009 10:21 pm Oggetto: |
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simon ha scritto: | non la vedo di così difficile applicazione
"Con Me ne viene in mente un'altra:
"Obbligo di indossare l'ARVA durante le uscite di scialpinismo". Legge che c'è!! La fanno rispettare? Impossibile. Lesiva della libertà individuale oltretutto.
"Il Soccorso Alpino non fa sondaggi di valanga su vaste superfici, fa solo ricerca con l'ARVA". Decreto semplice semplice. Hanno anche bisogno di meno uomini, che restano esposti molto meno tempo su terreno pericoloso.
Vedi che dopo un paio di casi di gente sepolta che viene recuperata a maggio, che fanno da esempio, l'ARVA come per miracolo iniziano ad indossarlo tutti. |
Mah,allora anche l'obbligo di indossare le cinture di sicurezza in auto o di mettere il casco in moto è lesivo della libertà individuale.......??
Senza evocare il pericolo di stato di Polizia del quale non sentamo il bisogno ne la nostalgia ,penso che la soluzione sia quella di educare maggiormente le persone a comportamenti responsabili,i mezzi e le persone preposte a questo scopo ci sono, e anche noi individualmente possiamo fare molto.Personalmente se dovesse entrare in vigore l'obbligo di indossare l'ARTVA(per ora solo in Piemonte)vedrei la cosa in positivo e penso anche tutti gli scialp di buon senso che sono la maggioranza.Il discorso piuttosto andrebbe allargato anche ai ciaspolanti e salitori di cascate.
Auspicare poi come deterrente l'ibernazione di cadaveri per piu mesi sotto la neve......Scusa Simon ma............  _________________ BY GIAC
Com'è difficile rimanere per terra quando si ha provato a volare.............BIAGIO (17.11.1969 - 10.12.1989) |
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simon
Registrato: 17/04/07 17:37 Messaggi: 1582
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Inviato: Ven Gen 01, 2010 11:24 am Oggetto: |
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giac ha scritto: |
Mah,allora anche l'obbligo di indossare le cinture di sicurezza in auto o di mettere il casco in moto è lesivo della libertà individuale.......??
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in teoria si!
infatti sono leggi controverse in diversi Paesi, negli USA l'obbligo del casco in moto oggetto di vari ricorsi legali tanto che molti Stati hanno rinunciato all'obbligo (in Utah per esempio vedi tranquillamente gente in giro in moto con i capelli al vento)
in Italia non sono un esperto legale ma penso che rientrino tra i 'Trattamenti Sanitari Obbligatori', TSO, preventivi in questo caso, di cui la legge in generale stabilisce l'illegittimita' tranne singoli casi ben specificati (vaccinazioni, ricovero coatto di schizofrenici pericolosi, cinture di sicurezza appunto, etc.) |
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Franco
Registrato: 18/04/07 15:50 Messaggi: 285 Residenza: Grone
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Inviato: Ven Gen 01, 2010 11:43 am Oggetto: |
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simon ha scritto: | non la vedo di così difficile applicazione
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Ma se il pericolo è 4 nelle Orobie e 3 in Adamello e l'incidente è avvenuto al Mortirolo cosa si fa?
simon ha scritto: |
"Il Soccorso Alpino non fa sondaggi di valanga su vaste superfici, fa solo ricerca con l'ARVA". |
Questo si potrebbe fare ma ci sono comunque casi in cui potrebbe non funzionare, pur essendo indossato. Secondo me possiamo mettere anche delle regole ferree ma l'educazione e la formazione rimangono fondamentali. _________________ In Wildness Is the Preservation of the World (Henry David Thoreau) |
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giac
Registrato: 06/12/08 18:02 Messaggi: 129 Residenza: Presolana (PDN)
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Inviato: Ven Gen 01, 2010 11:46 am Oggetto: |
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Questo è (arrampicarsi sugli specchi) sono convinto che lo sai fare meglio sulla roccia!!!
Pace e bene,e Buon Anno Simon  _________________ BY GIAC
Com'è difficile rimanere per terra quando si ha provato a volare.............BIAGIO (17.11.1969 - 10.12.1989)
L'ultima modifica di giac il Ven Gen 01, 2010 12:57 pm, modificato 1 volta |
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simon
Registrato: 17/04/07 17:37 Messaggi: 1582
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Inviato: Ven Gen 01, 2010 12:12 pm Oggetto: |
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altrettanto Giac!
in ogni caso vi stimo e ammiro molto, voi del Soccorso
grazie per quello che fate! |
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simon
Registrato: 17/04/07 17:37 Messaggi: 1582
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Inviato: Ven Gen 01, 2010 12:13 pm Oggetto: |
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Franco ha scritto: | Secondo me possiamo mettere anche delle regole ferree ma l'educazione e la formazione rimangono fondamentali. |
right! |
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frik
Registrato: 23/02/07 12:57 Messaggi: 392
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Inviato: Ven Gen 01, 2010 11:30 pm Oggetto: |
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io mi trovo d'accordo con Simon...soprattutto quando si parla di limitazioni della libertà personale, le leggi sulla montagna (ambiente assai complesso e vario, che ha già tra l'altro le sue leggi..) sono quasi sempre fatte da persone che nel migliore dei casi hanno chiesto qualche consulenza ma che di montagna capiscono poco..
Per quel che riguarda il soccorso, mi unisco anche io ai complimenti e ai ringraziamenti, ho amici che ne fanno parte e sò quanto siano seri e impegnati.
Secondo me basterebbe che chi coordina il soccorso valuti sulla base della propria esperienza caso per caso, non è la prima volta che delle ricerche vengono interrote di notte per non mettere a repentaglio la sicurezza dei soccorritori. Certo bisognoa che questi ruoli siano ricoperti da gente all'altezza della situazione e delle resposabilità che si devono assumere...come sicuramente sarà stato anche nella tragedia trentina. Purtroppo non si può eliminare totalmente il rischio. |
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Fabrizio Righetti
Registrato: 13/02/07 16:03 Messaggi: 3768 Residenza: Milano
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Inviato: Mar Gen 05, 2010 7:04 am Oggetto: |
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Ciao a tutti, entro nel discorso a qualche giorno dall'accaduto ma forse è meglio così, si ha tempo di lasciar spegnere o quanto meno sopire le emozioni. Cosa che secondo me avrebbe dovuto fare Bertolaso prima di fare certe affermazioni (che comunque più di tanto non mi stupiscono).
Uno, perchè a poche ore dalla disgrazia non si può parlare di morti di serie A e morti serie B. Cosa che invece Bertolaso ha fatto ed infatti il giorno dopo o poco più ha corretto in parte il tiro. I morti son morti, si piangono e poi con calma si cerca di capire per cercare di evitare che certe cose accadano ancora o quanto meno si cerca di limitarne la frequenza.
Due, perchè come giustamente ha già detto Simon le affermazioni che ha fatto andavano chiaramente contro la libertà personale.
Attenzione perchè si inizia proprio così e poi piano piano questa fatidica 'AUTORITA'' (che ha poca AUTOREVOLEZZA, ci sarebbe da discuterne) ti toglie tutto. Del resto attività 'anarcoidi' come l'alpinismo non sempre son ben viste, lasciano spazio alle emozioni, fanno pensare e ci rendono consci di essere degli individui. Tutte cose che fanno fatica ad essere accettate da uno stato che ci vuole tutti seduti allo stadio e stereotipati nei comportamenti. Il mio non vuole essere un discorso politico ma sociale. Il porre un'attenzione su delle problematiche che comunque fanno la qualità della nostra vita. Se l'alpinismo o l'andare per i monti venisse meno o fosse limitato la qualità della nostra vita ne sarebbe limitata.
E' come al solito difficile trovare una soluzione univoca e definitiva e forse è impossibile.
Secondo me il soccorso alpino funziona ed anche bene, penso sia fisiologico (brutta parola, un po cinica ma ci vuole) che talvolta anche il soccorritore possa diventare vittima, la storia alpinistica ne è piena di tali eventi. Pensiamo solo alla sfortunata vicenda dei due studenti belgi che rimasero intrappolati sul Bianco dopo la salita con Bonatti. In quel caso l'elicottero di soccorso precipitò nel tentativo di salvarli. Oppure ancora ad una grossa tragedia alcuni anni fa alla base del versante N della Tour Ronde, quando anche i soccorritori rimasero intrappolati nella terminale a causa di una seconda valanga (cosa accaduta anche sulle Alpi Svizzere proprio l'altro giorno).
Forse ha ragione ancora Simon quando dice che l'uso del soccorso dovrebbe essere limitato ed anzi proprio il soccorso alpino dovrebbe essere più conscio degli altri nel valutare le potenziali situazioni di vulnerabilità in caso di uscita. Del resto in mare una delle prime regole che tii insegnano è di non far morire due persone per salvarne una.
Molti parlano di emotività e di spirito di sacrificio dei soccorritori (che sicuramente hanno) ma quando si va a salvare qualcheduno, bisogna essere razionali e non lasciarsi andare alle emozioni.
Poi capisco che è difficile trovare una regolamentazione e codificare tutto. In montagna non sempre si può ridurre tutto a dei numeri.
Questo in breve il mio punto di vista ma sicuramente questa ennesimo indidente da spunto per numerose riflessioni.
Fabrizio |
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