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espo
Registrato: 09/02/07 21:43 Messaggi: 5342 Residenza: dalla dolomia al mondo
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Inviato: Gio Set 13, 2007 7:28 pm Oggetto: brrrrrrrrrrrr |
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leggendo il giornale locale mi sono imbattuto in questo pezzo. parla di formula 1 ma questo non è importante. importante è quanto mi sono sentito "dentro" quelle parole s
......... Correre in Formula 1 significa rischiare la vita. Ogni corsa è un patto col diavolo. Spesso la differenza tra un posto e il posto successivo la fa chi rischia di più la vita. Ci sono piloti che corrono senza paura perché hanno visto in faccia la morte più volte, ci han fatto l'abitudine. Non sono vivi, sono redivivi.
Hamilton marcia verso il titolo mondiale, ma in una gara recentissima ha sbattuto a 284 all'ora, l'auto s'è insaccata nella muraglia di destra, e il pilota, inquadrato dalla telecamera alle sue spalle, agitava freneticamente le gambe come un ragno schiacciato, quando i nervi non obbediscono più al cervello. Spesso il pilota che ha incontrato la morte e l'ha sconfitta riprende a correre più veloce di prima. Coulthard cadde con l'elicottero, si salvò, e per tre-quattro gare fu incontenibile. Lauda ebbe l'estrema unzione nell'abitacolo, sapeva di non morire e voleva dirlo ma non riusciva a parlare.
Evidentemente, cosa che io e voi ancora non sappiamo e non abbiamo nessuna fretta di sapere, anche morire è una questione di allenamento............ _________________ roccia fiocca birra e gnocca |
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lupin-3
Registrato: 13/02/07 23:58 Messaggi: 3644
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Inviato: Gio Set 13, 2007 7:40 pm Oggetto: Re: brrrrrrrrrrrr |
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espo ha scritto: | Ogni corsa è un patto col diavolo.Non sono vivi, sono redivivi.
............ |
Secondo me,chi l'ha scritto ha solo scoperto l'acqua calda...
xkè è IDENTICO ..nelle moto,nei rally,e in un sacco d'altri sport di velocità su ruote,o su aerei,o motoscafi che siano..
TUTTI gli sport di velocità si sposano con quella "teoria" ..anzi "affermazzione!..anche la discesa libera,il kilometro lanciato,o la discesa dalla nord dell'ortler con gli sci!
Insomma nulla di nuovo  _________________ http://www.asbbi.it/ |
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Domonice Site Admin
Registrato: 08/02/07 23:39 Messaggi: 10747 Residenza: Franciacorta
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Inviato: Gio Set 13, 2007 8:21 pm Oggetto: |
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Mi piacerebbe sapere come ha fatto a vedere le gambe del pilota che si agitavano come quelle di stocazzo quando viene schiacciato in autostrada da un tir. Certi sensazionalismi fanno vomitare. _________________ www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa - |
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lupin-3
Registrato: 13/02/07 23:58 Messaggi: 3644
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Inviato: Gio Set 13, 2007 9:35 pm Oggetto: |
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Domonice ha scritto: | Mi piacerebbe sapere come ha fatto a vedere le gambe del pilota che si agitavano |
Se guardavi il gran premio..le avresti viste anche tu!
Io le ho viste! _________________ http://www.asbbi.it/ |
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espo
Registrato: 09/02/07 21:43 Messaggi: 5342 Residenza: dalla dolomia al mondo
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Inviato: Gio Set 13, 2007 9:45 pm Oggetto: |
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magari nel contesto di tutto l'articolo certe frasi hanno + senso e meno sensazionalismo e acqua calda.
noto con piacere che non avete provato la mia stessa sensazione  _________________ roccia fiocca birra e gnocca |
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charlotte
Registrato: 12/02/07 20:10 Messaggi: 436 Residenza: Monza
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Inviato: Gio Set 13, 2007 10:02 pm Oggetto: |
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Rispondo da ex-appassionata di F1.
Sinceramente oggi come oggi, lasciarci le penne in F1 non è facilissimo. Forse in montagna lo è di più, anche su semplice sentiero.. In particolare dal 1994, cioè quando Senna ci ha lasciato, la sicurezza delle monoposto è decisamente migliorata. So che è il discorso solito de "quando la mucche son scappate, si chiude il recinto".. ma così è in ogni cosa al mondo (che io sappia..). Se ora Hamilton ha avuto i problemi esposti da Espo, non so esattamente, ma l'emozione che trasmette una F1, anche se ovviamente non l'ho mai provata, non credo sia molto simile a quella che prova chi scala una montagna, per quanto si rischia. Certo, sempre adrenalina è.. ma io credo che siano due cose molto diverse... _________________
www.falchivalgrande.it |
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espo
Registrato: 09/02/07 21:43 Messaggi: 5342 Residenza: dalla dolomia al mondo
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Inviato: Ven Set 14, 2007 7:27 am Oggetto: Re: brrrrrrrrrrrr |
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io l'ho letto così
.........arrampicare in montagna significa rischiare la vita. Ogni salita è un patto col diavolo. Spesso la differenza tra passare e non passare la fa chi rischia di più la vita. Ci sono alpinisti che salgono senza paura perché hanno visto in faccia la morte più volte, ci han fatto l'abitudine. Non sono vivi, sono redivivi.
. Spesso l'alpinista che ha incontrato la morte e l'ha sconfitta riprende a salire più di prima. MR cadde e si salvò, e per un poco ancora fu incontenibile. XYZ.... potevano morire ci sono andati così vicino da non capire la differenza , ma non sono morti per ora ..... altri non possono dire la stessa cosa ...
Evidentemente, cosa che io e voi ancora non sappiamo e non abbiamo nessuna fretta di sapere, anche morire è una questione di allenamento. _________________ roccia fiocca birra e gnocca |
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claus_
Registrato: 12/02/07 21:39 Messaggi: 2200 Residenza: Kajaani
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Inviato: Ven Set 14, 2007 9:00 am Oggetto: |
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a me pare una gran banalità e voler spettacolarizzare qualcosa che poi tanto frequente non è. Al posto di "Arrampicare in montagna" si potrebbe indifferentemente mettere "lavorare a nero in un cantiere" , "vivere in una megalopoli iperinquinata" , "professare il pensiero sbagliato nel paese sbagliato" "percorrere la tangenziale E tutte le mattine alle 7.20" ... e tanto altro.
Spesso secondo me, soprattutto fra alpinisti 'dilettanti' , la percezione del pericolo fa 'piacere' , da un lato si esorcizza il pericolo di morire ma dall'altro ci si culla nell'idea di fare qualcosa di speciale, di rischiare ecc... come se desse più valore a ciò che si fa' , fà sentire un po' eroe romantico che sale a lottare con l'alpe e i suoi pericoli e se non muore torna fiero a valle a raccontare quanto sia stato pericoloso...
io non so se morire sia una questione di allennamento, personalmente non ci credo. Il nostro corpo all'evidenza della morte imminente sa già rispondere con una semplice reazione biochimica che rende indolore l'attesa e il momento fatale. ma credo che nessuno salvo casi speciali sia veramente pronto all'idea di morire prima di una corsa d'auto o di una scalata. Tra l'altro dalla lettura di racconti e di interviste di scalatori solitari ho notato che al di là delle peculiarità dei singoli si percepisce in tutti come il successo nell'impresa e la sopportazione di un rischio alto non siano dovuti ad una preparazione alla morte quando ad un insaziabile desiderio di vivere, che poi è lo stesso che conduce a rischiare tanto |
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espo
Registrato: 09/02/07 21:43 Messaggi: 5342 Residenza: dalla dolomia al mondo
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Inviato: Ven Set 14, 2007 9:13 am Oggetto: |
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claus_ ha scritto: |
. ma credo che nessuno salvo casi speciali sia veramente pronto all'idea di morire prima di una corsa d'auto o di una scalata. |
questo è ovvio. se pensi di morire non ci vai di solito.
ma la percezione della morte. l'averla vista in faccia, esserci scampato mentre altri no sono cose reali e che succedono molto + spesso di quanto da fuori si immagini. soprattutto da giovani
io mi ci sono riconosciuto alla grande  _________________ roccia fiocca birra e gnocca |
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claus_
Registrato: 12/02/07 21:39 Messaggi: 2200 Residenza: Kajaani
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Inviato: Ven Set 14, 2007 9:38 am Oggetto: |
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espo ha scritto: |
ma la percezione della morte. l'averla vista in faccia, esserci scampato mentre altri no sono cose reali e che succedono molto + spesso di quanto da fuori si immagini. soprattutto da giovani
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guarda, la volta che penso di esserci andato più vicino è stato in una caduta evitata di un soffio acchiappando disperatamamente un'improbabile bidito, sotto di me c'erano 45m saliti senza nessuna protezione e 30m saliti slegati, in pratica un volo di 75m al suolo. quando ho smesso di tremare ho fatto due doppie sono andato a casa. da questa esperienza ho tratto alcune cose, ma non la reputo certo un'allenamento alla morte, anzi mi sono reso conto di voler vivere possibilmente ancora per un bel po'... |
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espo
Registrato: 09/02/07 21:43 Messaggi: 5342 Residenza: dalla dolomia al mondo
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Inviato: Ven Set 14, 2007 9:42 am Oggetto: |
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claus_ ha scritto: |
ma non la reputo certo un'allenamento alla morte, anzi mi sono reso conto di voler vivere possibilmente ancora per un bel po'... |
mi sa che non hai afferrato il senso del concetto. mica che la gente si butta alla morte perchè non ha di meglio da fare nella vita _________________ roccia fiocca birra e gnocca |
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claus_
Registrato: 12/02/07 21:39 Messaggi: 2200 Residenza: Kajaani
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Inviato: Ven Set 14, 2007 10:46 am Oggetto: |
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espo ha scritto: |
mi sa che non hai afferrato il senso del concetto. mica che la gente si butta alla morte perchè non ha di meglio da fare nella vita |
no no, ho afferato
il fatto è che non credo sia possibile prepararsi ed allenarsi all'idea della morte potenziale (diverso è il caso per la morte certa) |
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espo
Registrato: 09/02/07 21:43 Messaggi: 5342 Residenza: dalla dolomia al mondo
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Inviato: Ven Set 14, 2007 11:15 am Oggetto: |
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claus_ ha scritto: | espo ha scritto: |
mi sa che non hai afferrato il senso del concetto. mica che la gente si butta alla morte perchè non ha di meglio da fare nella vita |
no no, ho afferato
il fatto è che non credo sia possibile prepararsi ed allenarsi all'idea della morte potenziale (diverso è il caso per la morte certa) |
non è che ti alleni. è che finisci per considerarla una cosa così naturale come andare al cesso e reagisci di conseguenza
che sia la tua, quella della mamma della morosa di uno che hai conosciuto in falesia per caso o di quello che passa per la starda
non ci fai + molto caso. hai una paura boia quando è il caso ma lo consideri parte del gioco. _________________ roccia fiocca birra e gnocca |
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