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I due dispersi sulle Jorasses
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espo



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Residenza: dalla dolomia al mondo

MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 8:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

airborne ha scritto:


o

shottolo ha scritto:
io chiederei ai soccorritori cosa ne pensano di questo (egocentrico?) romanticismo che li ha obbligati a mettere le loro vite in pericolo

sto diventando una vecchia e polemica zitella Laughing

EDIT a scanso di equivoci il mio pensiero è questo: l'andare in montagna non è un'attività individualista e solitaria nel momento in cui vuoi che qualcuno venga a tirarti fuori dalla merda... questo gli alpinisti spesso lo dimenticano (o fingono di non ricordarselo alla partenza salvo poi chiamare i soccorsi)


il discorso di guido era molto meno tecnico e quindi forse la cosa migliore sarebbe glissare e lasciare questi discorsi al bar sport, e in più espo ha più anzianità per dire la sua in merito. dal mio punto di vista è discorso molto sterile. hanno rischiato la pelle loro, gli è andata male, hanno chiesto aiuto e questo non è potuto arrivare. e sarei pronto a scommettere che erano consapevoli che il soccorso non è dovuto.
e, per riallacciarmi a guido, qui sta forse la "bellezza" dei soccorsi in montagna. non è il vigile, che se non arriva ti incazzi (giustamente) perchè lede un tuo diritto. è qualcosa di meno istituzionale e più umano. poi approfondendo questo ramo del discorso si rischia di perdersi, o almeno io non mi ritengo in grado di argomentarlo come si deve. prendilo come una sensazione a pelle Wink


io credo che il commento di shottolo sia il classico superomismo che hanno un poco tutti quelli che in montagna non ci sono mai andati o ci sono andati in modo soft, un modo che e anche pure per esorcizzare le cose e pensare che "a loro non può capitare" perchè in fondo quello che fanno loro non è mai a rischio, come se andare in grignetta per uno qualsiasi sia + sicuro che far la nord dell'eiger per stoeck........ tesi che si ritrova anche in altri commenti. bisognerebbe capire che quando si inizia a fare una salita le possibilità che succeda qualcosa di brutto sono presenti per tutti.

son cmq discorsi che trovano il tempo che trovano. ognuno in montagna fa le sue scelte. le fa pensando di riuscire sulla base di come va lui. errare è umano. sotto tutti i punti di vista.

credo che nessuno dei soccorritori abbia avuto le palle girate perchè doveva andar su a cercare di salvare quelle persone. le avevano sicuro perchè non ci riuscivano.

gente così non peserà mai andar a cercare di tirarla fuori. son ben altri gli interventi che danno scazzo eventualmente...
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bughy



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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 10:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Esiste il libero arbitrio:

nello scegliere di avventurarsi su una parete simile...
nello scegliere di diventare un soccoritore rischiando la pelle...sia che ci sia sole, o bufera, o nebbia, che l'intervento sia sulla nord delle Jorasses o dietro l'Alpe Corte...

a nessuno, cliente, guida e soccorritori è stata puntata una pistola alla testa...
quindi tanto di cappello a chi ha provato...provato cosa?A SALVARE DUE VITE, A SALIRE UNA PARETE IN CONDIZIONI DUBBIE, A VIVERE

(MA UN PENSIERO PARTICOLARE ALLA GUIDA, CHE SI è COMPORTATO DA EROE)
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furbo



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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 10:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

leo ha scritto:
Interessanti gli spunti, però non riesco a vedere questo romanticismo in questa vicenda, in primis per il fatto che la coppia era guida/cliente

quoto il rosso. La recente tragica vicenda sulla nord del cervino mi ha colpito molto, erano una cordata affiatata, ragazzi espertissimi e all'altezza della situazione. Poi l'imponderabile ha fatto quel che ha fatto. In questo caso è diverso, c'è di mezzo un lavoro oltre ad una grande passione ... e forse anche dei doveri diversi verso se stessi e verso il prossimo.
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La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile
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guidoval



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MessaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 12:23 am    Oggetto: Rispondi citando

scusa la battuta Stefano, non è per polemizzare ma per evidenziare una contraddizione poi rientro in topic: ma se quello della guida è un lavoro, e il lavoro nobilita l' uomo, e l' Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ecc, come mai nel caso della guida ha invece una connotazione negativa? ( se avessi voluto polemizzare avrei avuto in serbo qualche battuta ma qui sarebbe fuori luogo e me le tengo per chi usa modi diversi dai tuoi).

non è una domanda retorica, e temo che la risposta non sia gratificante per gli alpinisti, comunque è fuori topic e io che l' ho aperto chiudo il mio ot su questo aspetto.

Invece, in topic, io vedo in questo episodio un esempio di rapporto guida-cliente che si stacca moltissimo dall' immagine che si è formata in molti di noi: la guida che porta al pascolo col guinzaglio il cliente, e in effetti la conserva corta dà proprio quell' immagine.
A parte che c' è poco da fare gli snob, perchè se ce li siamo impressi nella memoria è perchè c' eravamo anche noi, al pascolo per la Margherita il Granpa il Gouter il Cervino invece di essere ad aprire sulla sud del Lhotse. A parte quello, guida e cliente stavano comunque facendo qualcosa attorno al TD in novembre a 4000 metri non dei più comodi, è un eufemismo, per ritirata o discesa. Non riesco, proprio non ci riesco, a far prevalere in questo caso le considerazioni legate alla bramosia di collezionare salite, alla mercificazione della montagna, alla forzatura causata eventualmente dal dover lavorare.
Insomma anche per il vituperatissimo rapporto guida-cliente, questa la vedo come un dramma di montagna prima che come un incidente sul lavoro.

Per inciso in Italia ci siamo scordati anche che cos' ERA in realtà il particolarissimo rapporto guida-cliente. Sarà che siamo dei morti di fame me per primo e non ce la possiamo permettere, o invece dei puristi dell' alpinismo senza guida. Però da noi le guide lavorano con lo sci alpinismo e con il pascolo sulle normali. E gli va di culo che ci sono quelli del club dei 4000, così almeno ogni tanto cambiano aria e vanno a vedere il giro dal canzio, le Aiguilles du Diable ecc..
Invece all' estero - dove l' erba è sempre più verde, si sa! - è rimasta l' abitudine di farsi accompagnare sulla Walker e simili senza vergogna e tante storie anzi con la massima serenità. Ed amicizia a quel che vedo. E su certi terreni anche il cliente deve fare la sua parte assicurando la guida, restaurando così una dinamica e se va bene un rapporto non solo tecnico ma che si basa sulla fiducia reciproca. E' verissimo che la guida è responsabile della vita del cliente per definizione, ma è anche vero che dovremmo ricordarci cos' era il rapporto guida - cliente fino a qualche anno fa, e il collante era la componente romantica dell' alpinismo. Non stiam parlando di sterili collezionisti di vette ma di intellettuali come Buzzati.
Bughy ha usato il termine "eroe", che lì per lì mi è sembrato un po' eccessivo pur essendo per il resto d' accordo. Poi ci ho pensato di più e mi sembra corretto anche indipendentemente dalla possibilità di lasciarla lì e scendere da solo a cercare soccorso: scelta che non avrebbe mai fatto per diversi motivi pratici e umani non ultima quella di venir crocefisso, ma tecnicamente un barlume di senso poteva averlo: per sfruttare una lontanissima possibilità, una su cento invece della morte certa. Ma non sono pertinenti neanche queste ipotesi.Il punto è che il solo fatto di trovarsi a prendere la decisione seppur obbligata di lasciarsi morire ingigantisce a grandezza piena la figura completa di un uomo, invece che lasciarla limitata alla dimensione specifica e compressa dellla sua funzione sociale, di guida in questo caso.

Stefano e Leo, per questo il rapporto guida-cliente nel mio ragionamento apporta un plus di valenza umana invece che inserire il business tanto esecrato. Poi lo so, idealizzo anche, lo VOGLIO fare. VOGLIO pensare alla versione migliore, è il mio epitaffio al posto degli applausi che adesso si fanno ai funerali, de gustibus...
E non lo posso fare io per pietosi motivi mentre lo sport nazionale è di iscrivere i morti ancora caldi al proprio partito? ultimo esempio Bonatti uno di noi. Scusate il cattivo gusto ma quella cosa lì non mi va giù.
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espo



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MessaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 8:20 am    Oggetto: Rispondi citando

guidoval ha scritto:
scusa la battuta Stefano, non è per polemizzare ma per evidenziare una contraddizione poi rientro in topic: ma se quello della guida è un lavoro, e il lavoro nobilita l' uomo, e l' Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ecc, come mai nel caso della guida ha invece una connotazione negativa? ( se avessi voluto polemizzare avrei avuto in serbo qualche battuta ma qui sarebbe fuori luogo e me le tengo per chi usa modi diversi dai tuoi).

non è una domanda retorica, e temo che la risposta non sia gratificante per gli alpinisti, comunque è fuori topic e io che l' ho aperto chiudo il mio ot su questo aspetto.



si paga senza problemi un maestro di sci, un autista ecc ecc ma ci si sente delle merdacce ad andar con una guida...... mah ..... Rolling Eyes
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shottolo



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MessaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 9:24 am    Oggetto: Rispondi citando

io dissento da quanto dice espo
indubbiamente non ho le qualità per fare numeri assurdi su nord e bla bla però un po' di alpinismo, per quanto semplice l'ho fatto

quello su cui volevo spostare il discorso non è il rischio che esiste nel fare la normale alla grignetta in rapporto alla nord dell'eiger... ti pensavo più acuto, mea culpa; provo a spiegare in altri termini

ci sono dei rischi che, come è stato detto, non sono azzerabili ma limitabili e altri invece no
quelli limitabili si possono ridurre con l'allenamento, i materiali, il meteo e bla bla
gli altri sono spesso di natura medica/biologica e/o cambi improvvisi e non previsti di meteo, frane e bla bla

io qualunque cosa faccia (ma il discorso non vale solo per la montagna) tento di valutarne le conseguenze, nel bene e nel male. Questa premessa da vecchio trombone mi porta a dire che le mie scelte tentano, per quanto possibile, di ricadere il meno possibile sugli altri che SUBISCONO una situazione da me create

i soccorritori SUBISCONO il fatto che tu hai scelto, di tua personalissima iniziativa, di andare a cacciarti nella merda perché hai sbagliato una valutazione (e questo è indubbiamente quanto è successo per i due della discussione)

sei davvero sicuro che il pensiero dei soccorritori fosse solo "peccato che non riusciamo a tirarli giù" e non invece "speriamo questa sera di tornare a casa intero"

io, personalmente, ritengo che serva più senso civico e morale o almeno coerenza in quello che si fa
riassumo: vuoi avere la libertà (come è giustissimo che sia) di andare a fare quello che vuoi quando vuoi e dove vuoi? Benissimo, prenditene le responsabilità

chiedere soccorso perché sulla normale alla grignetta ti rompi una caviglia (rischio non preventivabile) è un conto; farsi venire a prendere perché ti trovi a 4000 metri nella bufera, su una via "difficile" dopo che il meteo è almeno una settimana che lo dice (e non parlava di pioggerellina autunnale) è un'altra cosa

se fosse successo qualcosa ai soccorritori cosa si sarebbe detto? Che sono morti contenti perché tentavano di recuperare due? Contenti o no il risultato sarebbe stato lo stesso: morti
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espo



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MessaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 10:26 am    Oggetto: Rispondi citando

shottolo ha scritto:


io qualunque cosa faccia (ma il discorso non vale solo per la montagna) tento di valutarne le conseguenze, nel bene e nel male. Questa premessa da vecchio trombone mi porta a dire che le mie scelte tentano, per quanto possibile, di ricadere il meno possibile sugli altri che SUBISCONO una situazione da me create



ovviamente te sei così bravo che le tue valutaizoni sono per forza giuste, che non puoi commettere errori in tal senso, che non ti può capitare nulla quindi quando sei in giro.

mentre ovviamente se uno va a fare una salita dura non valuta bene le cose, si sopravaluta. alla fine è un cazzone o meglio uno che se ne frega della vita sua e di quella degli altri.

un ragionamento esemplare.

poi però a lodare persone famose che fanno gran imprese e che gli va bene son tutti bravi.
se ce la fai sei un mito se ti va male sei un cazzone....

peccato che a tutti può capitar di sbagliar giornata e posto..... ma i turisti, come te, non lo capiscono questo semplice concetto

shottolo ha scritto:


i soccorritori SUBISCONO il fatto che tu hai scelto, di tua personalissima iniziativa, di andare a cacciarti nella merda perché hai sbagliato una valutazione (e questo è indubbiamente quanto è successo per i due della discussione)

sei davvero sicuro che il pensiero dei soccorritori fosse solo "peccato che non riusciamo a tirarli giù" e non invece "speriamo questa sera di tornare a casa intero"


è ovvio che il socorritore, se non è un deficiente spera di tornar a casa intero. infatti non sono andati a prenderli ma hanno cercato di andar. una differenza piccola ma sostanziale anche nel modo di soccorrere. mica che per salvar uno devono morir in 10.

cmq nn subisce nulla il soccorritore. se nn vuole nn va. è là come volontario. può sempre dire no. ma nn si dice di no. e per provare a salvar qualcuno, qualcuno che è come te, che fa aprte della tua vita, anche se non lo conosci, rischi. perchè quelle persone che son morte sulle jorasses, anche se manco sapevi che esitevano, per quello che han fatto fan parte della vita di tanti di noi. anche questo è un concetto che è difficile capire se non vai in montagna.......

poi io qualche soccorritore ho frequentato in vita mia. e anche qua su on ice qualcuno qualcosa ha scritto in questi anni in merito.... non mi pare che ci si sia mai lamentati per il cercar di tirar fuori qualcuno da un casino del genere......
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shottolo



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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 11:34 am    Oggetto: Rispondi citando

io cerco di valutare al meglio le situazioni e tu mi fai passare per onniscente, saccente e arrogante Very Happy
questa cosa è assurda

ho mai detto di aver fatto tutto giusto? Ho mai detto di seguire me come esempio di vita? Non mi far passare per quello che non sono (visto che i nostri rapporti sono limitati ad antiche chiacchierate)

poi il fatto che tu cerchi di sminuirmi facendomi passare per quello che sta al bar a commentare chi in montagna ci va davvero non ti fa fare una bella figura (ed è già la seconda volta che lo fai)
pensavo che tra persone civili questi mezzucci da politicanti non si usasse... come sono ingenuo
il senso civico non dovrebbe cambiare in base al fatto che uno va in montagna e un altro no Wink

continui ad ignorare il concetto, che provo, per la terza volta a spiegare con altre parole: se bello vuoi apparire un po' devi soffrire... si ma TU devi soffrire e prendertene la responsabilità, non gli ALTRI

vuoi fare la prima invernale si una parete immacolata di un 7000? Benissimo
vuoi per questo finire su un giornale ed essere idolatrato per quello che ha passato 10 bivacchi in parete sotto la tempesta? Non c'è problema
vuoi poter dire "ah io si che sono un aplinista, non voi poveri sfigati che vi cagate addosso se c'è ghiaccio vivo sulla sud-ovest del castore? liberissimo di farlo

tutto bello, però questa tua arguzia dovrebbe impattare solo su di te


se la tua risposta sarà del tipo: io conosco, io faccio, io posso, io dico, tu sei un cazzone, parli di robe che non sai, non sei degno di parlare di montagna perché il mio è alpinismo e il tuo è andar a margherite... beh che senso ha parlarne quando devi per forza avere ragione in un dibattito che non ha una ragione e un torto?
anzi facciamo che mi sono già rotto e non intervengo più; mi ero già pentito di aver messo il primo reply
devo imparare a mordermi la lingua
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marcog



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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 12:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

torno al primo messaggio di Guidoval,
evitando di entrare nel merito "han fatto male, non dovevano chiedere soccorso"
descrivo le mie emozioni.
Io ho seguito le notizie e mi è venuta voglia di rileggere i capitoli scritti dal grande Bonatti sulle sue salite alle Jorasses e mi son riletto tutto "La morte sospesa" di Joe Simpson.

Ripensandoci ho voluto rileggere quei testi per "buon auspicio". Per chi non conoscesse la storia di Joe Simpson (ovviamente le storie di Bonatti sono famose), questo ragazzo inglese è riuscito a sopravvivere e a rientrare da una cima patagonica con un ginocchio maciullato, strisciano per 4 giorni tra creste, crepacci, morene, essendo stato creduto morto dal suo socio.
Non è stato bravo a far le scelte giuste o nemmeno fortunato, in ogni momento ha fatto l'unica scelta possibile e quella sequenza di scelte lo ha portato al campo base.
Come mai lui ci è riuscito e loro no? Lo sanno solo loro. Probabilmente sono stati costretti dalle loro condizioni a cominciare a scendere e non restarsene nell'unico posto dove potevano farsi una truna. Restando al coperto avrebbero potuto reggere fino al bel tempo?. Forse si, forse no.
Le scelte che hanno fatto esulano dal rapporto guida-cliente, una volta saliti sulla montagna hanno seguito l'unica via possibile.

Se abbiano fatto bene a partire mercoledi, il dubbio c'è. Chissà quali programmi avevano in futuro, se si stessero allenando per un'altra salita. Forse quei programmi li hanno spinti a partire.

Val la pena seguire la passione? si, che sia dipingere o arrampicare.
E' una questione di percezione umana (e quindi fallibile) fermare la passione al limite del rischio. Io voglio pensare che non accetterò mai rischi esagerati, ma purtroppo so che faccio e farò errori nel valutare tutti i rischi.
E quindi? devo avere il coraggio di tornare indietro o di restare a casa, ma anche il coraggio di partire, con tutto il senso di responsabilità possibile.
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espo



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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 12:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

shottolo ha scritto:
io cerco di valutare al meglio le situazioni e tu mi fai passare per onniscente, saccente e arrogante Very Happy
questa cosa è assurda





certo che è assurda ma è quello che tu stai dicendo.

tu dici che tu valuti nel modo migliore ecc ecc e che quei 2 sulle jorass invece non hanno valutato ...

ma l'unica differenza sta nel fatto che a te finora nn è successo di non tornare. per loro è la prima volta.

errare è umano. ma per tutti anche per chi fino a oggi nn lo ha fatto
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shottolo



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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 1:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

beh il fatto che siano morti è l'evidenza del fatto che hanno valutato male... se puoi smentirmi fallo altrimenti stai costruendo un discorso su delle basi che non esistono
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Franz
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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 3:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
E giuro che volevo aprire un post per dire che a volte mi sento fiero di far parte di on-ice perchè la nostra smania di protagonismo si esaurisce nel pubblicare minuziose e a volte ridondanti relazioni fotografiche delle nostre più o meno "grandi imprese".
Ma in genere non passa mai al protagonismo di chi vuol assolutamente dire la sua su fatti tragici, di cui alla fine non abbiamo nessuna conoscenza diretta, né capacità di valutare il perchè, il percome, il se e il ma.
Non che tu l'abbia fatto.
Ma il silenzio che fino ad ora c'era stato su una notizia che penso il 99% di noi stava seguendo con apprensione era uno dei migliori post dell'anno.

Sai che pensavo la stessa cosa Exclamation Exclamation Exclamation
Un po' ne ero anche deluso...
Un po' ne ero sorpreso...
Ma poi non ce l’ho fatta…
Ho scritto diversi messaggi…poi cancellati tra ieri e oggi…
Ho volutamente lasciato passare un po' di tempo...
Avrei un sacco di cose da dire...avendo studiato e visto piuttosto da vicino la via... Sarebbe banale polemizzare sulle scelte (opinabili) che magari noi avremmo fatto diversamente. Da parte mia, oltre al partire con quelle previsioni, oltre al sovrastimare le condizioni della via (e la propria velocità), anche sul fatto di non fare le doppie sulla Hirondelles…ma non essendo là non si può dire…
Capisco e condivido il discorso di Guido sul rapporto guida-cliente. A certi livelli i clienti diventano più soci di cordata e amici. Prendo ad esempio l’amico Enrico Bonino che con il cliente fidato si è fatto la Walker o la Cranium Memorial. Ma lo stesso Sourzac aveva fatto grandi imprese con la sua “cliente”. Una "carriera" che presuppone un grande affiatamento. (il discorso "guida" invece è importante nel parlare di esperienza: gli errori che può "permettersi" di fare rispetto a noi, passeggiatori della domenica, occasionali, non possono essere gli stessi...semplicemente per l'esperienza e la capacità, pur essendo sempre un essere umano perfettibile).
Anche se sulla Stampa di oggi il Direttore delle Guide sembra non evitare l’argomento rapporto Guida-Cliente:
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=16P86O
Però non riesco a condividere il romanticismo di Guido.
Trovo il riferimento a Chiaf assolutamente calzante ;-( (ma non per la professione, ma per l'imponderabile).
furbo ha scritto:
leo ha scritto:
Interessanti gli spunti, però non riesco a vedere questo romanticismo in questa vicenda, in primis per il fatto che la coppia era guida/cliente

quoto il rosso. La recente tragica vicenda sulla nord del cervino mi ha colpito molto, erano una cordata affiatata, ragazzi espertissimi e all'altezza della situazione. Poi l'imponderabile ha fatto quel che ha fatto.

L’unica cosa “romantica” la trovo qui:
paglia ha scritto:
io ho provato a mettermi nei panni della guida.
Questo era probabilmente in grado da solo di salvarsi la pelle, e probabilmente l'errore più grande che ha fatto è stato quello della valutazione della cliente oltre che del tempo atmosferico.
E un errore di lavoro, non lo ha portato a scendere a valle seguendo l'istinto di sopravvivenza, ma a stare accanto alla cliente fino alla morte.
Exclamation

E mi piace il commento di Lorenz su altro forum:
Lorenz ha scritto:
Sono morti uno accanto all'altra, lei probabilmente gia' stremata da tempo, secondo quanto Olivier aveva riportato in uno dei suoi contatti. Lui gli e' rimasto accanto fino all'ultimo, senza mai lasciarla.
Nella tragedia immane, ci lasciano un insegnamento che per alcuni puo' essere piu' naturale o addirittura scontato, specie per i piu' vecchi, ma che oggi giorno e' tuttaltro che ovvio!
Il legame tra le persone, l'amicizia nel senso vero (perche' certamente lo erano, amici) che unisce una cordata in montagna, possono andare oltre la vita stessa


La parte per me più agghiacciante Crying or Very sad della storia...è che proprio lì (sulle rocce della normale sotto la Walker) dove hanno tirato gli ultimi so(re)spiri, questa fine estate avevo bivaccato con Giovanni godendomi un cielo stellato. La cosa mi fa riflettere. Mi dà tristezza. Pensare come un luogo cambi aspetto e connotazione in base al momento. Come il discorso dell'articolo sulla bella montagna bianca immacolata...

ZioPunzo ha scritto:
Non mi sento di giudicare... ancor meno non conoscendo ne la parete (se non per sentito dire), ne, tantomeno, i 2 alpinisti in questione!

Solo per contestualizzare ti rigiro il report di quest'estate dal Cavento. E due immagini. Una della Damilano (it.449) e una della settimana prima
http://www.cornodicavento.com/FORUM2/index.php?t=msg&th=1637


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-Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)


L'ultima modifica di Franz il Ven Nov 11, 2011 6:07 pm, modificato 1 volta
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espo



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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 6:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

shottolo ha scritto:
beh il fatto che siano morti è l'evidenza del fatto che hanno valutato male... se puoi smentirmi fallo altrimenti stai costruendo un discorso su delle basi che non esistono


da cui si evince in modo inequivocabile che tu hai delle capacità incredibili. sei ancora vivo.

non hai mai sbagliato a differenza di chi purtroppo 1 volta ha sbagliato.

lasciamo stare va.
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grigna



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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 8:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Andare a cercare la morte su una via del genere sapendo ciò che sarebbe arrivato dopo 24 ore per me non è assolutamente romantico.
Molto piu romantico era salire al Bertone e osservare il Bianco che lentamente veniva avvolto dalla bufera.
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corvo nero



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Nuovo messaggioInviato: Ven Nov 11, 2011 8:44 pm    Oggetto: Re: I due dispersi sulle Jorasses Rispondi citando

guidoval ha scritto:


Voi non vi emozionate per qualcosa di ancora originario, umano, essenziale, spirituale, fuori da questo tempo e perciò epico, in questa vicenda di errori o coraggio o incoscienza o avidità o necessità o azzardo o stupidità o passione che spinge due esseri umani nel pieno delle loro forze a rischiare a poche decine di metri dalla Sloveni dove c'era la fila nelle scorse settimane?


ecco è l'ora delle mezze calzette...rischiare ,osare , immaginare, essenziale .l'unica cosa che mi viene in mente , è che i due hanno deciso di rischiare la loro vita , e ce l'anno fatta.in altro modo non so spiegarmi un azzardo del genere... o erano talmente sicuri di se stessi non calcolando il minimo imprevisto, o hanno pianificato il tutto nei minimi particolari.altrimenti non mi spiego tutta sta fretta nel fare la via con l'avvicinarsi della perturbazione. ce n'era di tempo... erano tanto giovani... bho.
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