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Considerazioni sulla sicurezza della montagna invernale
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Nibi



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Messaggi: 809
Residenza: Morbegno (SO)

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 12:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

nicuz ha scritto:
io mi chiedo tralaltro perchè arpa lombardia e vda non segnino ancora il rischio numerico ma mettano solo la descrizione.
la descrizione mette prudenza solo a chi la sa e la vuole capire, e quando hai voglia matta di sciare se non sei molto prudente ti fa bene vedere un 3 o un 4 anzichè un testo che ti permette di convincerti che la neve non è così poco assestata.


dal nivometeo di Bormio mi han detto che NON POSSONO mettere il grado di pericolo perchè non hanno ancora a disposizione i dati dei rilievi manuali fatti dagli impiantisti...e per un vecchia regola senza questi dati non si può dare il grado.
Quindi per riuscire ad elemianre questa stronzata occorrerà attendere che tutti gli impianti falliscano?
Una fesseria colossale dal mio punto di vista...è un mese che si scia ed il bollettino è ancora "parziale", del tutto inaccettabile Confused
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Nibi



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Residenza: Morbegno (SO)

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 12:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

rientrando nel discorso più in generale.
Secondo me occorre dare molto più peso alla pianificazione da casa...a parte gli itinerari più particolari le gite fattibili in questo periodo sono molto conosciute.
Grazie al web ci si può informare, si possono sentire i famosi "locals" che seguono l'evoluzione nivometeo ecc.
Insomma, le gite pericolose le conosciamo tutti...
Se ho anche un minimo dubbio riguardo un itinerario ne scelgo un altro, già il fatto di dover pensare "vado su e valuto" è abbastanza avventato...non ne vale veramente la pena.

Non concordo con valutazioni "stagionali" del tipo "a novembre la neve non è assestata", i processi di metamorfismo della neve sono quasi sostanzialmente scollegati dalla stagione. In questo periodo pesano soprattutto il vento e la quantità di neve visto che non si può ancora parlare di metamorfismo costruttivo. In linea del tutto generale è più sicura la neve adesso rispetto a gennaio anche se non ha il fondo visto che non si è ancora formato il metamorfismo costruttivo...

Sono sempre più convinto che sia NECESSARIO un database degli incidenti da valanga online. Lo scorso anno ho visto una ottima presentazione di E.Meraldi del nivometeo di Bormio. Ogni singolo incidente viene catalogato, con tutti i dati che si possono immaginare...sono schede utilissime che dovrebbero essere disponibili online...
gli incidenti, quando purtroppo capitano, devono servire per far cultura, per non cercare di non commettere più determinati errori.

Mi piacerebbe vedere anche nelle guide scialpinistiche, accanto alla descrizione dell'itinerario, un box con le casistiche di incidente e le condizioni nivo-meteo pre-incidente...
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njek



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Residenza: media Valle Seriana

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 12:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nibi ha scritto:

Sono sempre più convinto che sia NECESSARIO un database degli incidenti da valanga online. Lo scorso anno ho visto una ottima presentazione di E.Meraldi del nivometeo di Bormio. Ogni singolo incidente viene catalogato, con tutti i dati che si possono immaginare...sono schede utilissime che dovrebbero essere disponibili online...
gli incidenti, quando purtroppo capitano, devono servire per far cultura, per non cercare di non commettere più determinati errori.

Mi piacerebbe vedere anche nelle guide scialpinistiche, accanto alla descrizione dell'itinerario, un box con le casistiche di incidente e le condizioni nivo-meteo pre-incidente...


...molto interessante !
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Luca
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furbo



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Residenza: milano

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 1:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

njek ha scritto:
Nibi ha scritto:

Sono sempre più convinto che sia NECESSARIO un database degli incidenti da valanga online. Lo scorso anno ho visto una ottima presentazione di E.Meraldi del nivometeo di Bormio. Ogni singolo incidente viene catalogato, con tutti i dati che si possono immaginare...sono schede utilissime che dovrebbero essere disponibili online...
gli incidenti, quando purtroppo capitano, devono servire per far cultura, per non cercare di non commettere più determinati errori.

Mi piacerebbe vedere anche nelle guide scialpinistiche, accanto alla descrizione dell'itinerario, un box con le casistiche di incidente e le condizioni nivo-meteo pre-incidente...


...molto interessante !

quoto in peno, sapere con precisione come, dove e in che condizioni si sono verificate certe valanghe sarebbe un aiuto nella scelta della gita ed un enorme contributo nell'individuazione sul posto di situazioni analoghe. Anche eventualmente un cartello in pochi particolari punti particolarmente frequentati ed a rischio (vedi sentiero curò) non mi sembrerebbe così fuori luogo. Temo però che i puristi non sarebbero daccordo Confused
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La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile
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leo



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Residenza: 3gasio

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 1:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nibi ha scritto:
Se ho anche un minimo dubbio riguardo un itinerario ne scelgo un altro, già il fatto di dover pensare "vado su e valuto" è abbastanza avventato...non ne vale veramente la pena.


Ok per metà, prendi per esempio la gita al Timogno del Lorenz e Fabri, le foto parlano chiaro, stessa montagna 30 tipi diversi di neve e di pericolosità, ok che la scelta va fatta a casa ma tutto il resto lo fai sul posto Arrow

Nibi ha scritto:

Sono sempre più convinto che sia NECESSARIO un database degli incidenti da valanga online.


Per me se fatto in modo intelligente se ne può fare uno anche su on-ice, sarà anche una cosa triste ma sicuramente è meglio conoscere per cercare di non fare gli stessi errori Idea
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“quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.”
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Nibi



Registrato: 16/02/07 04:14
Messaggi: 809
Residenza: Morbegno (SO)

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 2:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

leo ha scritto:
Nibi ha scritto:
Se ho anche un minimo dubbio riguardo un itinerario ne scelgo un altro, già il fatto di dover pensare "vado su e valuto" è abbastanza avventato...non ne vale veramente la pena.

Ok per metà, prendi per esempio la gita al Timogno del Lorenz e Fabri, le foto parlano chiaro, stessa montagna 30 tipi diversi di neve e di pericolosità, ok che la scelta va fatta a casa ma tutto il resto lo fai sul posto Arrow


alt, sto parlando di "itinerario" non di "montagna"...c'è una bella differenza.
In genere si intende la via più sicura per salire e scendere dalla montagna...almeno in quelle che frequento abitualmente nei punti critici la traccia è quasi "obbligata"...

poi se uno vuole fare delle varianti è un altro discorso Wink Wink Wink
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Fabrizio Righetti



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Residenza: Milano

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 6:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao ragazzi,
Mi fa piacere che in questo topic siano numerosi gli interventi.
Anche da ciò che dice Ricky emerge come sia fondamentale la pianificazione a tavolino usando tutti gli strumenti e l'esperienza che ognuno di noi ha a disposizione. E ribadisce anche il concetto della pericolosa valutazione sul campo.

Citazione:
Se ho anche un minimo dubbio riguardo un itinerario ne scelgo un altro, già il fatto di dover pensare "vado su e valuto" è abbastanza avventato...non ne vale veramente la pena.


Oggi c'è internet che se bene usato ci è di grande aiuto per la pianificazione. In questi giorni secondo me era inutile andare a cercare la gita esclusiva meglio andare su un itinerario battuto e già testato, non si troverà il pendio vergine ma potremo comunque passare una bella giornata sulla neve. Di tempo per grandi gite e performance top c'è tempo.
E poi cadrò nel 'naif' e nel non scientifico ma, concedetemelo: ad inizio stagione il feeling con la neve non è ancora al top è bene andare cauti e riprendere confidenza (mai troppa) con la neve.
Fabrizio
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leo



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Messaggi: 6823
Residenza: 3gasio

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 6:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nibi ha scritto:
alt, sto parlando di "itinerario" non di "montagna"...c'è una bella differenza.
In genere si intende la via più sicura per salire e scendere dalla montagna...almeno in quelle che frequento abitualmente nei punti critici la traccia è quasi "obbligata"...

poi se uno vuole fare delle varianti è un altro discorso Wink Wink Wink


Ti parlo per me, se c'è pericolo 4 ok, le gite che si possono fare si sanno. Con pericolo 2 o 3 la faccenda si complica, sulla carta il tuo ragionamento non fa una piega ma nella realtà le cose cambiano. Solitamente non guardo i report, vado a vedermi il bollettino e poi si valuta. Ma facciamo che seguo il tuo metodo, sempre con la mia testa si intende, e che quindi vado a leggermi un pò di report, che danno da bella neve, a prestare attenzione alla pala finale. A questo punto il "minimo dubbio" sorge e non sempre si cambia, generalmente si va e si valuta .... e penso che come me facciano tanti, spero di essere smentito Wink
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GIBE



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Messaggi: 412
Residenza: val seriana

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 8:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nibi ha scritto:
leo ha scritto:
Nibi ha scritto:
Se ho anche un minimo dubbio riguardo un itinerario ne scelgo un altro, già il fatto di dover pensare "vado su e valuto" è abbastanza avventato...non ne vale veramente la pena.

Ok per metà, prendi per esempio la gita al Timogno del Lorenz e Fabri, le foto parlano chiaro, stessa montagna 30 tipi diversi di neve e di pericolosità, ok che la scelta va fatta a casa ma tutto il resto lo fai sul posto Arrow


alt, sto parlando di "itinerario" non di "montagna"...c'è una bella differenza.
In genere si intende la via più sicura per salire e scendere dalla montagna...almeno in quelle che frequento abitualmente nei punti critici la traccia è quasi "obbligata"...

poi se uno vuole fare delle varianti è un altro discorso Wink Wink Wink
quoto,se si deve valutare ogni singolo canale o pendio di ogni singola montagna addio...se si parla per esempio di timogno si sa che è una gita abb tranquilla se si scende dall'itinerario "normale"(sulla spalla per intenderci),se si decide di scendere dal canalino o dal benfit le cose possono cambiare radicalmente e i pendii diventare mortali,anche se magari lo stesso giorno dalla spalla appunto si scende in piena tranquillità
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l'arrampicata non puo' essere disgiunta dalla sua straripante proposta di stile di vita..(W.Gullich)
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nicuz



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Residenza: milano

MessaggioInviato: Lun Nov 29, 2010 9:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

non sapevo che la "stagione da bollettino" fosse data dagli impianti. (enorme cazzata)
è "curioso" che nonostante vi siano così tante idee utili (migliorare vari dettagli del servizio nivologico,database, informazioni migliori sulle gite,etc...) le politiche utilizzate per "evitare" gli incidenti siano solo divieti (mai controllati perchè di difficile controllabilità).
a parer mio l'atteggiamento delle varie amministrazioni è sempre quello di pararsi il culo e non quello di evitare gli incidenti, ad esempio in passato ho visto un paio delle strade considerate non pienamente sicure, però d'importanza per i valligiani, con tanto di divieto di transito, così se chi la percorre (per diletto o necessità) ha incidenti son cazzi suoi, e se il comune ha pochi soldi si manda un vigile a fare un po' di multe a caso; chissà perchè la messa in norma della strada non è nemmeno passata per l'anticamera del cervello.
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guidoval



Registrato: 27/05/07 22:14
Messaggi: 3563

MessaggioInviato: Mar Nov 30, 2010 1:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Metto 3 cose in ordine sparso che mi vengono in mente.
- a dicembre il Gam di Curnasco organizza due serate teorico pratiche su questo tema: dalla pianificazione della gita all' utilizzo dell' arva passando per le valutazioni. Quando ho tutte le info le metto qui dentro. Anche a risentirle una volta all' anno, queste cose male non fanno.
- il fatto che questa discussione si stia ramificando in diverse direzioni (molte delle quali si fermeranno subito per forza di cose), secondo me non è casuale: il tema è veramente complesso. Così complesso che un buon sistema considerato semplice, il 3x3 e derivazioni, contiene già almeno 9 variabili da valutare possibilmente bene. E nessuno è perfetto, dato che siamo esseri umani ancora prima che esperti / neofiti / alpinisti / ciaspolatori ecc.
E se anche gente come Munther & C, alla fine di una vita dedicata allo studio sul campo, si vede costretta a una valutazione d' ultima analisi di tipo parafilosofico sull' ISTINTO sollecitato dall' esperienza sul terreno come elemento più raffinato cui affidarsi per l'ultima decisione (naturalmente DOPO TUTTE le considerazioni derivanti dalla maggior quantità di conoscenze possibile), vuol proprio dire che il tema è TROPPO complesso, per potersi poi permettere di criticare chi sbaglia.
La mia personalissima impressione, in questo momento della mia vita dopo tanti anni, tante uscite, tanta gente conosciuta, tanta gente finita male, tanta gente cui è andata bene per un pelo ecc ecc, è che i fattori umani e psicologici legati al meccanismo di formazione delle valutazioni siano da approfondire, studiare e considerare ogni volta che si esce MOLTO più di quanto si faccia abitualmente, e comunque dedicandoci ancora più tempo e attenzione di quanto se ne dedichi a bollettini e valutazioni del terreno.
- per quello che scrivevo qui sopra a proposito dei fattori personali, PER FAVORE! smettiamola con quella battuta di cattivissimo gusto che mi tocca sentire ogni cazzo di volta che succede qualcosa a proposito della valanga che non sa che quello travolto era un esperto. E' cent'anni che la dicono tutti, guru mistici boy scout guide caiani pataccati: quindi fa solo sfigatone. Basta, è vecchia, la sappiamo, non fa ridere specialmente perchè qualcuno c' è appena rimasto e non sappiamo chi può essere il prossimo. Magari porta pure sfiga.
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Franco



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MessaggioInviato: Mar Nov 30, 2010 7:21 am    Oggetto: Rispondi citando

guidoval ha scritto:
il fatto che questa discussione si stia ramificando in diverse direzioni (molte delle quali si fermeranno subito per forza di cose), secondo me non è casuale: il tema è veramente complesso. Così complesso che un buon sistema considerato semplice, il 3x3 e derivazioni, contiene già almeno 9 variabili da valutare possibilmente bene. E nessuno è perfetto, dato che siamo esseri umani ancora prima che esperti / neofiti / alpinisti / ciaspolatori ecc..[...] il tema è TROPPO complesso, per potersi poi permettere di criticare chi sbaglia.


Tutti i metodi sono di riduzione non certo di eliminazione del rischio.
Rimane sempre un'incertezza, proprio perchè si tratta di un fenomeno complesso, statistico (verrebe da dire caotico, nel senso che la matematica moderna da a questo termine, scusate la disgressione), la cui valutazione al 100% è impossibile, ed è qui (ma solo qui) che l'autosoccorso dovrebbe fare la sua parte.
Si tratta di agire in queste due direzioni: riduzione del rischio e autosoccorso per ridurre gli incidenti mortali. Ogni scialpinista dovrebbe cercare di essere un esperto di valanghe, e un esperto utilizzatore dei mezzi di autosoccorso.
E' così adesso? Forse un po' di terrorsimo da parte dei media non è poi così sbagliato, anche se ci si sente ingiustamente sotto accusa per la nostra attività preferita.

D'accordissimo sulla necessità di un database degli incidenti (ma non solo di quelli mortali) e di una loro attenta analisi: dagli errori altrui si può imparare molto per evitare di ripeterli e si possono vedere applicati molti concetti di cui si parla sempre in astratto. Perciò anche nei forum è un bene parlare degli incidenti quando se ne conoscano esattamente le dinamiche e non solo per fare le solite considerazioni alla fine banali.

Volendo fare un'analogia col settore automobilistico: da un lato si scoraggia a guidare dopo aver bevuto e ad andare veloci (riduzione del rischio) dall'altro si installano gli airbag sulle auto (riduzione delle conseguenze di incidente).
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leo



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MessaggioInviato: Mar Nov 30, 2010 1:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Questa secondo me è una cosa importante che va fatta e insegnata Wink

guidoval ha scritto:
... studiare e considerare ogni volta che si esce MOLTO più di quanto si faccia abitualmente, e comunque dedicandoci ancora più tempo e attenzione di quanto se ne dedichi a bollettini e valutazioni del terreno.

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Domonice
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MessaggioInviato: Mar Nov 30, 2010 10:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nibi ha scritto:
rientrando nel discorso più in generale.
Secondo me occorre dare molto più peso alla pianificazione da casa...a parte gli itinerari più particolari le gite fattibili in questo periodo sono molto conosciute. Grazie al web ci si può informare, si possono sentire i famosi "locals" che seguono l'evoluzione nivometeo ecc.
Insomma, le gite pericolose le conosciamo tutti...
Se ho anche un minimo dubbio riguardo un itinerario ne scelgo un altro, già il fatto di dover pensare "vado su e valuto" è abbastanza avventato...non ne vale veramente la pena.

Non concordo con valutazioni "stagionali" del tipo "a novembre la neve non è assestata", i processi di metamorfismo della neve sono quasi sostanzialmente scollegati dalla stagione. In questo periodo pesano soprattutto il vento e la quantità di neve visto che non si può ancora parlare di metamorfismo costruttivo. In linea del tutto generale è più sicura la neve adesso rispetto a gennaio anche se non ha il fondo visto che non si è ancora formato il metamorfismo costruttivo...

Sono sempre più convinto che sia NECESSARIO un database degli incidenti da valanga online. Lo scorso anno ho visto una ottima presentazione di E.Meraldi del nivometeo di Bormio. Ogni singolo incidente viene catalogato, con tutti i dati che si possono immaginare...sono schede utilissime che dovrebbero essere disponibili online...
gli incidenti, quando purtroppo capitano, devono servire per far cultura, per non cercare di non commettere più determinati errori.

Mi piacerebbe vedere anche nelle guide scialpinistiche, accanto alla descrizione dell'itinerario, un box con le casistiche di incidente e le condizioni nivo-meteo pre-incidente...

Ricky quoto al 1000%. Non mi ritengo in grado di valutare sul posto una condizione critica se non in luoghi che conosco molto ma molto bene. E' per questo che il mio metodo di valutazione si ferma nel 99% dei casi alla pianificazione a tavolino. Sul posto faccio valutazioni solo se trovo condizioni diverse da quelle immaginate a tavolino e nella maggior parte dei casi la cosa si risolve con una ribattuta.
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darioalpago



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MessaggioInviato: Mar Nov 30, 2010 10:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Domonice ha scritto:
Nibi ha scritto:
rientrando nel discorso più in generale.
Secondo me occorre dare molto più peso alla pianificazione da casa...a parte gli itinerari più particolari le gite fattibili in questo periodo sono molto conosciute. Grazie al web ci si può informare, si possono sentire i famosi "locals" che seguono l'evoluzione nivometeo ecc.
Insomma, le gite pericolose le conosciamo tutti...
Se ho anche un minimo dubbio riguardo un itinerario ne scelgo un altro, già il fatto di dover pensare "vado su e valuto" è abbastanza avventato...non ne vale veramente la pena.

Non concordo con valutazioni "stagionali" del tipo "a novembre la neve non è assestata", i processi di metamorfismo della neve sono quasi sostanzialmente scollegati dalla stagione. In questo periodo pesano soprattutto il vento e la quantità di neve visto che non si può ancora parlare di metamorfismo costruttivo. In linea del tutto generale è più sicura la neve adesso rispetto a gennaio anche se non ha il fondo visto che non si è ancora formato il metamorfismo costruttivo...

Sono sempre più convinto che sia NECESSARIO un database degli incidenti da valanga online. Lo scorso anno ho visto una ottima presentazione di E.Meraldi del nivometeo di Bormio. Ogni singolo incidente viene catalogato, con tutti i dati che si possono immaginare...sono schede utilissime che dovrebbero essere disponibili online...
gli incidenti, quando purtroppo capitano, devono servire per far cultura, per non cercare di non commettere più determinati errori.

Mi piacerebbe vedere anche nelle guide scialpinistiche, accanto alla descrizione dell'itinerario, un box con le casistiche di incidente e le condizioni nivo-meteo pre-incidente...

Ricky quoto al 1000%. Non mi ritengo in grado di valutare sul posto una condizione critica se non in luoghi che conosco molto ma molto bene. E' per questo che il mio metodo di valutazione si ferma nel 99% dei casi alla pianificazione a tavolino. Sul posto faccio valutazioni solo se trovo condizioni diverse da quelle immaginate a tavolino e nella maggior parte dei casi la cosa si risolve con una ribattuta.


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