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   Monte Cervino / Matterhorn, Traversata Cresta del Leone (SW)–Cresta dell’Hörli (NE), 30/08/2008
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Onicer  guidoval   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Cervinia (Valtournenche)  (2000 m)
Quota attacco  3581 m
Quota arrivo  4478 m
Dislivello della via  3050 m
Difficoltà  AD ( pendenza 40° / III in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Rifugio Carrel (3830 m)
Attrezzatura consigliata  Piccozza, ramponi, un paio di friends e nuts, qualche rinvio, una vite da ghiaccio, casco
Itinerari collegati  Monte Cervino / Matterhorn (4478m), Traversata Cresta del Leone (SW)–Cresta dell’Hörli (NE)
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Si calzano i ramponi obbligatoriamente sopra la Grande Corde e non conviene più toglierli fino quasi alla Solvay per via dei frequenti appoggi vetrati o bagnati. Condizioni più "alpinistiche" della media di altri anni, ma senza aumento della difficoltà, anzi. I versanti N sono innevati, e a tratti anche la cresta, con manto di poche decine di cm trasformato a tutte le quote e ghiaccio consistente appena sotto lo spessore della neve dura. I versanti Sud della cresta del Leone e dell' Hornli invece sono asciutti-polverosi. La discesa per la Hornli è in neve dura senza affioramenti rocciosi per almeno 150 m di dislivello,ma cominciano a spuntare i ferri per le calate prima della serie dei canaponi e comunque è ben gradinata.
Rientro in Italia: il passaggio sul ripiano glaciale sotto la Est per risalire alla cresta del Furggen è in cattive condizioni, ingombro di franamenti di roccia e per le cadute di seracchi dal ghiacciaio pensile appena sovrastante, quindi purtroppo bisogna fare il giro del Teodulo o della Testa Grigia. Occhio all' orario dell' ultima corsa della funivia da Plateau Rosà per Cervinia, ieri alle 15.45. Nelle foto: una poco convinta Giulia! che però alla fine sale da Reggio Emilia quasi ogni week end a mettersi nei guai sulle Alpi o a smazzarsi le gare di corsa e di sci alpinismo tra i rudi valligiani del nord. Anche stavolta era l'unica donna in giro senza la guida alpina e non so più come farle i complimenti per la forza e la bravura, ne' come ringraziarla per la sicurezza della cordata che riesce sempre a garantire.
Invece visto cose spettacolari tra le comitive all' assalto del Cervino, specialmente sul versante svizzero: tra i materiali portarsi un po' di fettucce/cordini da abbandono, anche lunghi, per qualche calata inevitabile date le numerosissime varianti più o meno ufficiali e volontarie in discesa: moltissimi anelli sono lacerati dalla caduta dei sassi, ma soprattutto un mucchio di gente cala spensieratamente i propri compagni meno abili facendo scorrere a manetta la corda nelle fettucce...

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