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   Pizzo Cavrel, traversata dal pizzo Cappuccello
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Valbondione
Quota partenza  900 m
Quota arrivo  2824 m
Dislivello  1924 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Curò-Consoli
Attrezzatura consigliata  da escursionismo su rocce; un cordino per i più insicuri sulla roccia semplice, ma infida.
Orario indicativo 10.35 ore A/R
Periodo consigliato giugno-Novembre(fino ad innevamento)
Descrizione Da Valbondione si raggiunge facilmente il rif. Antonio Curò per comoda carrareccia(ore 2.30); dal rifugio si seguono le indicazioni per il rifugio Coca(sentiero delle Orobie) che conducono a girare lo sperone su cui poggia l’edificio e, sempre per comoda stradina sterrata(qualche catena), portano a discendere un pendio erboso fino ai piedi della grandiosa diga del Barbellino.
A questo punto si abbandona il sentiero delle Orobie che prosegue in piano verso sinistra per risalire il ripido pendio opposto, lungo uno stretto sentierino che conduce presso un masso con scritte alcune indicazioni, tra cui quella per il piano di Valmorta e la bocchetta del Camoscio(CAI n°303), che dobbiamo seguire.
Tale tracciato percorre le pendici del pizzo Cappuccello con uno scomodo mezzacosta, supera alcuni tratti sconnessi e franati(catene) per poi risalire faticosamente la sponda destra della Valmorta fino a condurre alti sopra il bacino di modulazione di Valmorta e sul lago Barbellino; a questo punto il malagevole sentierino si trasforma in una comoda mulattiera, con tanto di muri a secco, che con percorso più o meno pianeggiante e qualche comodo tornante, porta dinnanzi al vasto Piano di Valmorta ed al suo piccolo ma bellissimo laghetto(Lago basso di Valmorta-2145m).
Tuttavia, prima di raggiungere il laghetto, si piega decisamente a destra e si inizia a risalire il ripido pendio pietroso, cercando di seguire gli sparuti ometti di pietre; in breve si giunge al pianoro di detriti e massi superiore, zona molto suggestiva e isolata, alti sopra il laghetto di Valmorta che occhieggia in basso.
Seguendo alcune tracce di passaggio di camosci si risale un'altra ripida china detritica che con fatica conduce ad un piccolo terrazzino erboso, ai piedi di un ultimo breve ghiaione(che si stringe in alto, a guisa di canale), che risalito porta ad affacciarsi sul vertiginoso versante opposto della cresta, verso il lago del Barbellino.
Dal colle si attacca decisamente la cresta(verso sx-direz.Est), erbosa ma affilata, che in breve porta su un'elevazione con ometto, da cui è visibile il tetro torrione roccioso che costituisce la vetta del pizzo Cappuccello. Continuando lungo il crinale si discende con attenzione ad un intaglio (passaggi assai semplici ma su terreno davvero esposto) e si prosegue in cresta, con vari saliscendi, fino a giungere dinnanzi alla torre finale. attaccando direttamente lo sperone roccioso e da ultimo un facile caminetto verticale si gira lo spigolo Nord e ci si porta sul versante Est del monte. Da questo continuando a salire, prima direttamente e poi, alla fine, girando a destra, si raggiunge in breve la vetta del pizzo Cappuccello(mt 2714-ometto), con vista aerea sul Barbellino e sui paesi della ValSeriana. Dalla cima si ridiscende per un buon tratto, per poi staccarsi a destra e raggiungere, mediante facili balze detritiche, lo strettissimo intaglio della bocchetta del Cappuccello (dal quale facilmente si puo scollinare sulle gande di Valmorta meridionale). Dalla bocchetta si prosegue attaccando lo sperone Ovest del Cavrel che velocemente porta in cresta; proseguendo per questa, con passaggi su roccia semplici ma esposti e su roccia molto friabile, si raggiunge una sezione del crinale pianeggiante e infine, vincendo per facili placchette la corona finale, la vetta del pizzo Cavrel(2824-ometto). Vista spettacolare su tutta la cerchia di cime del lago Barbellino. Si prosegue verso Nord, discendendo con prudenza(massi pericolanti) il ripido, infido e esposto sperone Nord della montagna, che pare sprofondare sui ghiaioni sottostanti; più sotto, dopo un lieve traverso a destra sulla parete Nord, si raggiunge il piede dello sperone, e si prosegue lungo l'ardita cresta Nord, superando in successione 5gendarmi affilati e piuttosto esposti, fino a raggiungere, calando lungo uno spigolo di roccia rotta e friabile, la stretta bocchetta del Cavrel(pass.II°, roccia friabile).
Dal colletto esistono due possibilità: calare sulle gande di Valmorta e poi, seguendo il corso del torrente, raggiungere "a vista" il lago basso, dal quale facilmente a Valbondione. Oppure scendere il ripido e incassato canalino opposto, che con semplice arrampicatina(attenzione ai massi pericolanti) porta ai ghiaioni sopra il lago Superiore della Malgina, da cui x sentiero segnato al lago Malgina e di nuovo a valle.
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  gita "da intenditori", stupenda nel suo genere, per gli ambienti assolutamente solitari, sperduti e selvaggi in cui ci si trova. l'arrampicata non è assolutamente complicata, ma in certi tratti pericolosa, a causa dei numerosi tratti ingombri di massi pericolanti e le tante crestine infide e esposte.
Globalmente, tenendo conto di tutto ciò, la gradazione più precisa sale a PD.

-l'itinerario ROSSO salita
-il Cavrel visto dal Cappuccello
-dal avrel vista sulla lunga cresta percorsa
Itinerario visto  11605 volte
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