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Monte Frisozzo, dalla Val Paghera di Ceto (via normale) | |
Zona | Lombardia - Adamello | |
Partenza | Case di Val Paghera (Ceto - BS) | |
Quota partenza | 1220 m | |
Quota arrivo | 2898 m | |
Dislivello | 1750 m | |
Difficoltà | F | |
Rifugio di appoggio | Rif. Maria e Franco | |
Attrezzatura consigliata | Eventualmente uno spezzone di corda da 20m, qualche protezione veloce | |
Orario indicativo | 5h e 15' la salita; 4h la discesa | |
Periodo consigliato | Estate - Inizio autunno | |
Descrizione | Dalle Case di Val Paghera si raggiunge la Colonia Campo Tres, dove si parcheggia (9km di strada stretta ma per buona parte asfaltata). Si continua sulla stradina superando una fontana e si segue il sentiero 37, sempre segnalato molto bene. I primi 500m di dislivello si sviluppano lungo la ripida stradina ciottolata che termina poco prima della Malga Dois (1720 m); poco oltre si prende verso sx Sentiero Giovanni Antonioli (indicazioni) che sale verso il Passo di Mezzamalga su sentiero e pendii inizialmente erbosi. Poi si supera un falsopiano di scomode pietraie sempre costeggiando il torrente, fino al laghetto di Pile (2165 m), posto in un''ampia conca pietrosa. Guardando verso l'alto si vede l'ampia sella del Passo Dernal e il rif. Maria e Franco. Si supera poi un altro ripido pendio su sentiero e poi di nuovo disagevoli pietroni. Un ultimo stratto su erto sentiero porta al rifugio (2577 m).
Proseguire mantenendosi sempre verso sx per poche decine di metri, fino al bivio con il sentiero n. 16 che va verso il Bivacco Macherio. Dopo circa 100m, Giunti ad un enorme ometto di sassi, si individua la scritta "M. Frisozzo" e i numerosi bolli blu ben evidenti. Quindi si seguono questi segni, tra pietraie ed erba isiga, fino a portarsi quasi sotto la verticale meridionale del M. Frisozzo, con qualche breve saliscendi alternato a tratti pianeggianti, fino a piegare a dx. Si risale un breve ma ripido canalino e un altro altrettanto pendio erboso, facendo attenzione a non perdere i vecchi bolli azzurri. Infine si piega decisamente a dx verso la Cima di Val Ghilarda, fino ad una bocchetta. Scendere ora per una decina di metri verso la Valle del Frisozzo e il lago d'Arno; poi, sempre seguendo i bolli blu, compiere un semicerchio verso dx fino a un canalino che sale verso sx, inizialmente facile. Al suo termine si deve superare una breve ma abbastanza liscia placchetta (II+). Si arriva così sulla cresta che conduce al Frisozzo. Sempre seguendo i bolli e alcuni ometti, si raggiunge l'anticima segnata (ometto). Scendere pochi metri verso il lago d'Arno e immettersi all'interno di due cavità rocciose sulla sx (II+/III-). Poco dopo, un successivo e ultimo passaggio su rocce (II) ci porta in vista delle 2 croci di vetta, una in legno e l'altra in ferro, che si raggiungono senza ulteriori difficoltà. DISCESA: Per l'it. di salita. |
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Valutazione itinerario | Buono | |
Commento | Itinerario selvaggio e non molto frequentato, caratterizzato da uno sviluppo molto lungo e da una parte finale per lo più rocciosa (diff. max II+), ma che regala splendidi panorami.
I primi 500m di dislivello sono su ripida strada ciottolata, poi tratti quasi pianeggianti alternati ad altri molto ripidi, su sentiero o su pietroni disagevoli. Sconsigliato con presenza di neve o nebbie. Dal rifugio Maria e Franco (il più alto rifugio della provincia di Brescia), i bolli blu/azzurri e qualche ometto aiutano molto nella progressione. Non farsi ingannare dal poco dislivello rimanente dal rifugio (ca. 300m), in quanto lo sviluppo è ancora molto lungo e le roccette della parte finale richiedono più tempo, sia in salita che in discesa. FOTO 1: Gli scomodi pietroni e il ripido tratto finale che porta al Passo Dernal e al rif. Maria e Franco. FOTO 2: Sul versante del Lago d'Arno, il canalino roccioso con l'uscita su placchetta che porta sulla cresta del Frisozzo. FOTO 3: La parte finale della salita verso la cima. |
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Itinerario visto | 1117 volte | |
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