Retiche, una traversata all'ombra del gipeto

[Fabrizio Righetti]

In questi giorni nonostante sia reduce da una bella settimana di vacanza alpina la voglia di lavorare non è molta e penso che questa situazione rimarrà invariata sino a quando non ripartirò. Allora butto giù quattro righe qui sul forum e prendo spunto da un'uscita del Grigna & Co. nella zona dell'Umbrail per menzionare di uno dei tanti giri che si possono fare nella zona e che ho ripetuto i giorni scorsi.
E' un bel giro, di quelli che ti tirano bello stanco ma che cammin facendo ti danno prospettive e panorami nuovi. Insomma una traversata attraverso uno delgli angoli più sconosciuti delle Retiche dove non è difficile scorgere la fauna selvatica e sentire l'aria che arriva da N. Non ho fotografie per illustrare il giro ma vi assicuro che merita, ovviamente se fatto con bel tempo.
Si parte proprio da Piandelvino in Valdidentro (1364 m) e per la bella stradina asfaltata si sale a Pedenosso ed alla bella Chiesa di S. Giorgio (un vero capolavoro). Si prosegue per sentierini lungo il fianco meridionale del Monte alle Scale e attraversando più volte la strada per Cancano (ora asfaltata) si raggiunge la balza rocciosa (palestra di roccia) sottostante le due Torri di Fraele. Qui si imbocca ciò che rimane dell’antico passaggio delle scale, via obbligata verso N e difesa appunto dalle due torri. Le scale erano uno tretto varco intagliato nella roccia e lastricato di legno che all’occorrenza veniva ingrassato per rendere scivoloso e difficoltoso il procedere agli eventuali aggressori. Comunque appena dopo le torri si trova sulla destra il sentiero militare che sale con numerosi tornanti sul fianco settentrionale del Monte alle Scale. Il sentiero è in realtà una delle tante strade militari costruite durante la Grande Guerra ed ora ripristinato che conduce alle fortificazioni poste sulla sella tra le due cime della montagna. Dal Fianco settentrionale si passa sul dirupato e suggestivo versante meridionale e si raggiunge infine il forte. Si transita per una galleria e giunti sul versante opposto della montagna in breve si raggiunge la vetta (2490 m ca.). Il panorama è meraviglioso ed abbraccia tutta la conca di Bormio e la Valdidentro.
Si scende per il sentiero ben tracciato che conduce al Lago di Fraele (dove recentemente è stato filmato un’esemplare di orso bruno) e per la strada ci si porta al muraglione della diga (1900 m ca.). La si attraversa e transitando per il ‘Grasso Solena’ si raggiunge la stradina militare che si inoltra nella Valle della Forcola. Questo selvaggio ed isolato vallone è proprio a cavallo tra il Parco Nazionale dello Stelvio e quello dell’Engadina (che se non erro è l’unico parco nazionale svizzero, del resto loro non hanno bisogno di santuari della natura) e non è raro vedere il gipeto (io lo vedo sempre). Ci sarà occasione, mi auguro di parlare del gipeto e del suo inserimento in questa zona delle Alpi.
La valle è molto lunga ed amena ed alla fine si raggiungono i 2700 m e passa metri della Bocchetta della Forcola. Da qui grande panorama sull’Ortles e possibilità di salire alla Punta di Rims. Si vallica il colle e si cala lungo il sentiero che attraversando belle praterie alpine conduce all’Umbrail pass o Passo di Santa Maria. Dopo aver perso un duecento metri di dislivello si abbandona il sentiero e per la stradina militare che si intravede si scende alla IV cantoniera della strada dello Stelvio. Lungo la strada per un paio di Km o meno sino ad imettersi nella Valle dei Vitelli. Si risale il sentiero e raggiunta a circa 2400 m di quota il bivio si prende a destra per il Fortino e le Fornelle (Sentiero Life). Da qui inizia un lungo traverso sulle pendici settentrionali dell a Reit, la dolomitica montagna che domina Bormio. E’ facile vedere camosci e stambecchi e vi assicuro che non troverete molte persone. Si segue sempre il sentiero (numero 5) ed ignorando una prima deviazione a destra si prosegue sino a quando il sentiero non inizia a scendere (sempre numero 5). Innumerevoli e ripidi tornanti conducono infine sulla strada dello Stelvio poco prima della II cantoniera. Da qui brevemente lungo la strada sino ai Bagni Vecchi (1400 m ca.), si transita perv i bagni e per la stradina si cala in Valdidentro non lontano da Premadio. Qui purtoppo per strada si rientra in un paio di Km a Piandelvino.
Fabrizio

[giò]

grazie delle info

[brozio]

gran bel giro Fabrizio!!!
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se guardi bene c'è tutto!!!

infondo una cascata o l'altra...ol gias l'è sempre gias!!!

[espo]

e bravo fabri


fai un bel copia incolla e mettilo fra gli itinerari
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roccia fiocca birra e gnocca