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Ciao Sono il Paglia
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Franz
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MessaggioInviato: Ven Giu 29, 2007 9:04 am    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

paglia ha scritto:

Eh, si lo devo confessare...
...piaccio anche al Franz, ma fortunatamente lui ha troppe donne per corrermi dietro Very Happy


Beh, detenendo il primato di "uomo che ha dormito più volte a casa mia"
il dubbio potrebbe sorgere...
Embarassed Smile
ma allora che dire del mio rapporto con Lu e la casa Erbese.... Cool
(un caro saluto alla casa che tante notti mi ha ospitato...sarai sempre nel mio cuore Laughing )
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-Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)
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lupin-3



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MessaggioInviato: Ven Giu 29, 2007 1:51 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

paglia ha scritto:
bestia ha scritto:
lupin-3 ha scritto:


PS(risp al tuo SMS):prima o poi vengo a trovarti Wink ciao Exclamation


azz...qui si solleva un dubbio!

ma allora il paglia piace anche agli uomini?e li invita pure a casa sua? Laughing Laughing Laughing
aiaiiaiaiiaiaiaiaiaiaiiiiiiiiiiiiii
ragazze attenzione Razz


Eh, si lo devo confessare...
...piaccio anche al Franz, ma fortunatamente lui ha troppe donne per corrermi dietro Very Happy

Il Lupin però non ci ha mai provato con me!! Smile


Laughing Laughing Laughing
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Luca Bono



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Residenza: TRENTO-LECCO

MessaggioInviato: Ven Giu 29, 2007 4:06 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

Franz ha scritto:
paglia ha scritto:

Eh, si lo devo confessare...
...piaccio anche al Franz, ma fortunatamente lui ha troppe donne per corrermi dietro Very Happy


Beh, detenendo il primato di "uomo che ha dormito più volte a casa mia"
il dubbio potrebbe sorgere...
Embarassed Smile
ma allora che dire del mio rapporto con Lu e la casa Erbese.... Cool
(un caro saluto alla casa che tante notti mi ha ospitato...sarai sempre nel mio cuore Laughing )



INGRATO... Twisted Evil
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"Andare a fare scialpisnismo allo Stelvio è come andare a puttane"
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paglia



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MessaggioInviato: Lun Lug 02, 2007 12:39 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

paglia ha scritto:
Ciao Sono il Paglia.
Visto che qui si parla sempre troppo bene di me ho deciso di presentarmi, così disilludo un po' le pulzelle che mi mandano sms.

Nato a Iseo il 3 Settembre 1978, in un bel pomeriggio di sole, vengo presto a conoscenza dell'acqua visto che la mamma gwestiva il bar al lido dei Platani ed il papà andava a pescare con la barca dei sub partendo dalla sede dietro il bar.

Nel 1980 accade il primo evento importante della mia vita. Nasce mia sorella Mariachiara.

Mio Fratello, incazzato come un arabo, prepara subito la vendetta per rimediare a cotanta gelosia subita in soli 3 anni (luiera nato nel 1977 ma non mi ero ancora accorto che esistesse, pensavo si trattasse di una scimmia di una delle mie sorelle Marisa e Laura, nate ben 8 e 9 anni prima di me.

Nel 1981 il primo attentato. Alessandro mi costringe a bere l'acqua dei pesci, e solo la caparbietà della mamma che mi cura a latte e cacao permesi mi salva dai ferri dei chirurghi.

Mi sono dimenticato alcune cose FONDAMENTALI che mi son venute in mente ieri al Cospetto del Cevedale:

I primi giri in montagna li ho fatti con la zia Celeste che saliva alla rocca a bere vino Rosso.
A me piaceva passeggiare nel bosco di Iseo perchè c'erano le castagne, le fragole di bosco e i fiori gialli del Tarassaco.
Ma la zia aveva già una certa età, perciò se qualche buon'anima rispondeva al pollice alzato si andava in autostop.

Alla rocca giocavano tutti a carte tranne me che giocavo con le galline.

L'epoca dell'alta montagna arrivò invece con lo zio Emanuele. Era lui che mi parlava di nevai eterni, di cime maestose e di ghiacciai in avanzata. Perciò un bel giorno andammo al mitico P.so dello Stelvio, dove dal bollettino neve dovevano esserci 400-800cm di neve. Credo fosse il 90 ma ora non ricordo.

Delusione totale. in un solo giorno scoprii che le misurazioni della neve si possono fare anche in orizzontale e che non esisteva solo la discarica ad Est di Brescia ma ne avevano installata addirittura una sotto l'ortles....

Ci consolammo prima del tramonto a fare le verticali davanti al Dosegu' e a scalare i muri di neve del P.so Gavia. Poi scendemmo da ponte di Legno che ai tempi non era ancora una metropoli, anche se per tornare ci mettevi due ore perchè dai tempi della dominazione Austriaca nessuno aveva più messo mano alle strade.

L'epoca della montagna con gli amici cominciò con il buon Dott. Trovato che dirigeva il cai giovanile.
Io ero addetto a mangiare le salamelle che avanzavano alle varie grigliate. una volta siamo saliti al Magnolini da Ceratello e una mangiata così abbondante mai l'ho ripetuta.

Il mitico Dipri ci accompagnava a fare arrampèicata e speleologia, una volta siamo entrati da un buco nelle mura di Bergem de sura e 'n sè saltac fo da 'n tumbì.

il diprizio era forte e caparbio, riusciva a cacciare il Filippini che era alto 203cm negli anfratti più reconditi della buca del quai.

Dopo la prima esperienza di arrampicata (io non ero presente chè c'erano i provinciali di nuoto) tutte le ragazze han perso la passione per la montagna.
Siccome non avevano nemmeno la passione per lacucina, le ragazze vennero bandite con ostracismo, ma il gruppo senza pulzelle si sciolse più rapidamente della vedretta di sforzallina.

Qui iniziarono gli anni da Bagnino e la montagna per me era sogno e desiderio, perchè da quando veniva caldo a quando iniziava l'autunno mi toccava fare il bagnino e insegrìnare alla gente a nuotare.

Così mi venne in mente che in mntagna ci si sarebbe potuti andare anche in inverno con le pelli di foca.

Ci volle il Montemezzi per convincermi.

Lui ragionava ai tempi sempre con uno 0 in più, io con uno 0 e basta nel portafoglio, ma grazie alla sua generosità e ai proficui lavori di piscina nel 2000 comprai a Bs il mio primo paio di sci con attacchi da sci-alpinismo per 80.000 Lire

Tornai dopo qualche tempo e mi accaparrai un paio di Nordica TR12 e anche un pile e qualcosa d'altro. Mi iscrissi con Paolo Preti al corso di sci--alpinismo a Iseo.

Poi la moglie del negoziante, che fumava sempre morì, il simpatico signore smise l'attività e io mi ritrovai a vagare tra i salassi di Gialdini e i saldi occasionali di Longoni Sport.

IL Montemezzi..scappo, devo scappare

Nel 1983 il secondo attentato (dubbio) mia sorella sfreccia ad alta velocità in via zatti quando le si rompono le rotelle.
Nessuno ha capito mai se la causa fosse mio fratello o il peso spropositato della cHIARA CHE AVEVA RAGGIUNTO I 33kG!

Gli anni trascorrono felici fino al 1984. All'asilo non mi diverto, allora attendo il mercato del Venerdì e del martedì per parlare col merlo indiano del mercato, appostato a pochi metri dalla finestra dell'asilo.

Gli ultimi mesi faccio capire a mamma che il merlo ha esaurito le parole mentre la maestra è esaurita e basta e la mamma mi ritira dall'asilo.

L'anno dopo comincio le elementari.
il mio ruolo è difensore di fascia destra. Di quei 5 anni mi ricordo solo le ricreazioni e la vittoria 50 a 0 nella lunga ricreazione degli esami di quinta.

Eravamo troppo forti. Per ui ci spedirono alle medie.

Alle medie divisero la squadra per riequilibrare le forze e tutti ci dedicammo ad altri sport. Anche Andrea che era il capocannoniere si diede allo sci. Erano i mitici anni in cui a Montecampione nevicava tanto, o perlomeno l'inverno era freddo, ed il primo impianto di innevamento di Italia funzionava senza problemi.

Io mi dedicai al nuoto e alla corsa. Alla campestre, con una temperatura di -6 vinsi al fotofinish contro faccia di Mucca e il mio futuro era già indirizzato verso la maratona, quando i miei genitori, con un calcio in culo mi ricacciarono in acqua.

Io mandavo affanculo anche il mio allenatore perchè non mi piaceva tuffarmi.
Poi sono arrivato 3° nei 100 rana ai regionali alla piscina di Mecenate a Milano e da allora ho mandato affanculo solo gli avversari quando arrivavano prima di me.

Erano gli impegnativi anni in cui per allenarmi dovevo uscire 20min prima dal laboratoriopomeridiano di chimica, ed il pulmino mi aspettava al semaforo 300m più sopra, consentendomi di coltivare la mia passione per la corsa per 1 min al giorno.

Questo bel periodo durò solo tre anni. Poi gli insegnanti mi suggerirono di iscrivermi al liceo classico ed io scelsi lo scientifico, perchè il classico era a Brescia e bisognava perdere troppo tempo.

La nostra staffetta era campione regionale della 4x100 Stile libero 4x200Mista e 2ì nella 4x 100Mista. Mica potevo abbandonare i miei 3 compagni di vittorie per studiare GRECO!!

Gli anni del liceo furono travagliati. Il ricordo più bello è di quando tutti han fatto autogestione ed io sono entrato a fare lezione da solo con quella strafiga della profe di Inglese.

Ora ho fame non ce la faccio più a scrivere.
CIao,
Paglia
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misteradamello



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MessaggioInviato: Gio Lug 19, 2007 8:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paglia sei uno stordito! adesso ti citi da solo?
Guarda che gli scarponi sono pronti.
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paglia



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MessaggioInviato: Mer Ott 31, 2007 3:54 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

Volevo raccontare come ho conosciuto il Dome:

Autunno 2002:
sento il Nibi, conosciuto a maggio dell'anno precedente in una gita alla sella di Pioda, che via mail si è messo d'accordo per andare a fare la prima sciata (era ottobre) con le pelli al passo dello Stelvio.

Prontamente mi autoinvito anche io inviando una mail al Domenico Fenio, che conoscevo solo di fama per i report su on-ice

Nei due anni precedenti mi ero iniziato allo scialpinismo con il buon Montemezzi. La nostra base era Temù e alla fine della stagione 2001 avevamo fatto una mitica 2 giorni in Adamello con 6metri di neve al suolo. Roba d'altri tempi.

L'ultima gita del 2002 alla Calotta si era invece rivelata un fallimento ed aveva lasciato un po' di astio da parte mia nei confronti del mio amico. Eravamo saliti a dormire al Regosa, e, dopo una notte in bivacco con la tempesta che imperversava, avevamo rinunciato alla cima della calotta il mattino seguente perchè la neve si presentava pressochè insciabile.

Nel traverso tra la Calotta e i contrafforti del Salimmo avevamo dovuto superare numerose valanghe, poi nel scendere la Bocchetta dei Buoi eravam capitati sopra un salto <roccioso che ci aveva costretto a ripellare. La poca neve presente più a bassa quota completava la disfatta, costringendoci a spallare gli sci fino al Petipierre al C.no D'Aola.

Arrrivati alla pista, alcune macchie di neve sparata ricoprivano la pista ormai ricamata di fiori, e mi ricordo che il paolo mi aveva invitato a ricamare questi ultimi pezzi di inverno e io l'avevo mandato a quel paese e son sceso a piedi fino al laghetto dove sorge il rifugio che sta alla partenza delle seggiovie Valbione e Casola.

Qui le ragazze prendevano il sole in costume, mentre io, talmente ero incazzato di essermi cacciato in 1000 pericoli per fare una gita del minchia in cui non eravam riusciti nemmeno a fare una curva, ero ancora in giacca a vento.

Scesi veloci per il ripido muro che porta al parcheggio di ponte di legno, la delusione per questa ultima gita di fine stagione fu attenuata parzialmente dalle 5 sambuche scolate con l'amico prima di tornare al mio Sebino.

Iniziavo apensare che sarebbe stato meglio conoscere qualche altra persona capace nello sci alpinismo. La primavera stessa (2002) avevo anche abbandonato il gruppo dello sci club iseo in polemica per una gita al pan di Zucchero in cui i veci avevano deciso di tornare a baita perchè nevicava di sabato e c'era troppo pericolo di valanghe e un'incertezza tale sul tempo del giorno dopo che mi ero sntito autorizzato a sequestrare il PC di un'hotel austriaco per poter visionare le mappe Bolam del giorno dopo che davano speranze di miglioramento.
Fatto sta che il giorno dopo ero sul lungolago di Iseo,ma la web-cam mostrava una valle di Stubaui con un metro di polvere ed il sole.
Fanculo il Pan di Zucchero!Dopo 400km avremmo potuto fermarci,e ,con gli impianti farci delle belle sciate in fresca il giorno seguente.

Abbandonai in polemica il gruppo di Iseo, ero perplesso sul modo in cui il Monte aveva programmato l'ultima gita, e, dopo aver conosciuto il Nibi l'anno prioma, la voglia di cambiare squadra era alta.

Allora quell'ottobre del 2002 mandai la mail al Dome.
Ciao,sono il Paglia,amico del Nibi. Voglio venire anche io allo Stelvio Domenica.

Andare allo Stelvio come prima gita è quasi da malati, ma mi ricordo ancora come venni impressionato dal modo di andare in montagna del Dome.
Tuttora è l'unica persona di cui mi fido in montagna.
L'unica volta che son stato in disaccordo su un tracciato disegnato da lui è quando nel risalire il ghiacciaio di Verra ci siam messi in centro alle vecchie ripide morene che avrebbero potuto facilmente franare o svalangare.

Il 2003 e 2004 ho fatto un sacco di uscite con Domenico.
Sia d'estate che d'inverno. il che mi ha permesso di conoscere anche molti suopi amici.

Una volta mi ha lasciato a casa perchè ero in ritardo di qualche minuto. lo ammiro ancora per questa decisione.

Quello che mi colpisce di più del boss è però la sua fantasia nella sxcelta degli itinerari.
Ora che ho assimilato in parte la sua filosofia nella scelta della meta, mi chiedo ancora come facciano i miei primi compagni di scialpinismo di Iseo a non conoscere certe valli e a rimanere a bere il bianchino al bar perchè non c'è neve quqando noi magari in Orobie ci sciroppiamo 1200m di farina.

A volte mi sembra che mi sia passato un po' quell'entusiasmo che mi spinse a tentare il P.zo Rodes con un grosso ematoma al Tricipite procuratomi 2 giorni prima in pista a Montecampione....
..non so se quel che mi spingeva ad andare comunque fosse solo il voler andare in montagna.

Forse era soprattutto la voglia di conoscere meglio delle persone da cui ho imparato molto.
Alla prossima, ci son denti da curare, finita la pausa.
Paglia
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Domonice
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MessaggioInviato: Mer Ott 31, 2007 5:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

paglia se quest'anno diserti lo scialpinismo di nuovo di prendo a calci in culo, altrochè...
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grigna



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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 7:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Domonice ha scritto:
paglia se quest'anno diserti lo scialpinismo di nuovo di prendo a calci in culo, altrochè...
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lo diserterà x forza, perchè lo diserterai anche tu e tutti gli altri.
le montagne saranno un deserto
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*Barby*



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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 7:40 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

paglia ha scritto:
Volevo raccontare come ho conosciuto il Dome:

Autunno 2002:
sento il Nibi, conosciuto a maggio dell'anno precedente in una gita alla sella di Pioda, che via mail si è messo d'accordo per andare a fare la prima sciata (era ottobre) con le pelli al passo dello Stelvio.

Prontamente mi autoinvito anche io inviando una mail al Domenico Fenio, che conoscevo solo di fama per i report su on-ice

Nei due anni precedenti mi ero iniziato allo scialpinismo con il buon Montemezzi. La nostra base era Temù e alla fine della stagione 2001 avevamo fatto una mitica 2 giorni in Adamello con 6metri di neve al suolo. Roba d'altri tempi.

L'ultima gita del 2002 alla Calotta si era invece rivelata un fallimento ed aveva lasciato un po' di astio da parte mia nei confronti del mio amico. Eravamo saliti a dormire al Regosa, e, dopo una notte in bivacco con la tempesta che imperversava, avevamo rinunciato alla cima della calotta il mattino seguente perchè la neve si presentava pressochè insciabile.

Nel traverso tra la Calotta e i contrafforti del Salimmo avevamo dovuto superare numerose valanghe, poi nel scendere la Bocchetta dei Buoi eravam capitati sopra un salto <roccioso che ci aveva costretto a ripellare. La poca neve presente più a bassa quota completava la disfatta, costringendoci a spallare gli sci fino al Petipierre al C.no D'Aola.

Arrrivati alla pista, alcune macchie di neve sparata ricoprivano la pista ormai ricamata di fiori, e mi ricordo che il paolo mi aveva invitato a ricamare questi ultimi pezzi di inverno e io l'avevo mandato a quel paese e son sceso a piedi fino al laghetto dove sorge il rifugio che sta alla partenza delle seggiovie Valbione e Casola.

Qui le ragazze prendevano il sole in costume, mentre io, talmente ero incazzato di essermi cacciato in 1000 pericoli per fare una gita del minchia in cui non eravam riusciti nemmeno a fare una curva, ero ancora in giacca a vento.

Scesi veloci per il ripido muro che porta al parcheggio di ponte di legno, la delusione per questa ultima gita di fine stagione fu attenuata parzialmente dalle 5 sambuche scolate con l'amico prima di tornare al mio Sebino.

Iniziavo apensare che sarebbe stato meglio conoscere qualche altra persona capace nello sci alpinismo. La primavera stessa (2002) avevo anche abbandonato il gruppo dello sci club iseo in polemica per una gita al pan di Zucchero in cui i veci avevano deciso di tornare a baita perchè nevicava di sabato e c'era troppo pericolo di valanghe e un'incertezza tale sul tempo del giorno dopo che mi ero sntito autorizzato a sequestrare il PC di un'hotel austriaco per poter visionare le mappe Bolam del giorno dopo che davano speranze di miglioramento.
Fatto sta che il giorno dopo ero sul lungolago di Iseo,ma la web-cam mostrava una valle di Stubaui con un metro di polvere ed il sole.
Fanculo il Pan di Zucchero!Dopo 400km avremmo potuto fermarci,e ,con gli impianti farci delle belle sciate in fresca il giorno seguente.

Abbandonai in polemica il gruppo di Iseo, ero perplesso sul modo in cui il Monte aveva programmato l'ultima gita, e, dopo aver conosciuto il Nibi l'anno prioma, la voglia di cambiare squadra era alta.

Allora quell'ottobre del 2002 mandai la mail al Dome.
Ciao,sono il Paglia,amico del Nibi. Voglio venire anche io allo Stelvio Domenica.

Andare allo Stelvio come prima gita è quasi da malati, ma mi ricordo ancora come venni impressionato dal modo di andare in montagna del Dome.
Tuttora è l'unica persona di cui mi fido in montagna.
L'unica volta che son stato in disaccordo su un tracciato disegnato da lui è quando nel risalire il ghiacciaio di Verra ci siam messi in centro alle vecchie ripide morene che avrebbero potuto facilmente franare o svalangare.

Il 2003 e 2004 ho fatto un sacco di uscite con Domenico.
Sia d'estate che d'inverno. il che mi ha permesso di conoscere anche molti suopi amici.

Una volta mi ha lasciato a casa perchè ero in ritardo di qualche minuto. lo ammiro ancora per questa decisione.

Quello che mi colpisce di più del boss è però la sua fantasia nella sxcelta degli itinerari.
Ora che ho assimilato in parte la sua filosofia nella scelta della meta, mi chiedo ancora come facciano i miei primi compagni di scialpinismo di Iseo a non conoscere certe valli e a rimanere a bere il bianchino al bar perchè non c'è neve quqando noi magari in Orobie ci sciroppiamo 1200m di farina.

A volte mi sembra che mi sia passato un po' quell'entusiasmo che mi spinse a tentare il P.zo Rodes con un grosso ematoma al Tricipite procuratomi 2 giorni prima in pista a Montecampione....
..non so se quel che mi spingeva ad andare comunque fosse solo il voler andare in montagna.

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Paglia


Ciao! Bella Storia. Rolling Eyes .ma x poco non mi addormentavo sulla tastiera Shocked Laughing Laughing
Alcuni mi dicono che se racconto qualcosa io .. la storia sembra non finire mai...
ma mi sa che tu sei mooolto peggio di me Laughing Laughing Laughing e per fortuna che hai scritto questo mini racconto nella pausa pranzo...ma pensa a mangiare,che è meeeglio!!! Wink Very Happy
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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 8:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

grigna ha scritto:
Domonice ha scritto:
paglia se quest'anno diserti lo scialpinismo di nuovo di prendo a calci in culo, altrochè...
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lo diserterà x forza, perchè lo diserterai anche tu e tutti gli altri.
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Mi tocco i le palle.
Menasfiga di Mariano. Statte un po' zitto!
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paglia



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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 8:56 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

*Barby* ha scritto:
paglia ha scritto:
Volevo raccontare come ho conosciuto il Dome:

Autunno 2002:
sento il Nibi, conosciuto a maggio dell'anno precedente in una gita alla sella di Pioda, che via mail si è messo d'accordo per andare a fare la prima sciata (era ottobre) con le pelli al passo dello Stelvio.

Prontamente mi autoinvito anche io inviando una mail al Domenico Fenio, che conoscevo solo di fama per i report su on-ice

Nei due anni precedenti mi ero iniziato allo scialpinismo con il buon Montemezzi. La nostra base era Temù e alla fine della stagione 2001 avevamo fatto una mitica 2 giorni in Adamello con 6metri di neve al suolo. Roba d'altri tempi.

L'ultima gita del 2002 alla Calotta si era invece rivelata un fallimento ed aveva lasciato un po' di astio da parte mia nei confronti del mio amico. Eravamo saliti a dormire al Regosa, e, dopo una notte in bivacco con la tempesta che imperversava, avevamo rinunciato alla cima della calotta il mattino seguente perchè la neve si presentava pressochè insciabile.

Nel traverso tra la Calotta e i contrafforti del Salimmo avevamo dovuto superare numerose valanghe, poi nel scendere la Bocchetta dei Buoi eravam capitati sopra un salto <roccioso che ci aveva costretto a ripellare. La poca neve presente più a bassa quota completava la disfatta, costringendoci a spallare gli sci fino al Petipierre al C.no D'Aola.

Arrrivati alla pista, alcune macchie di neve sparata ricoprivano la pista ormai ricamata di fiori, e mi ricordo che il paolo mi aveva invitato a ricamare questi ultimi pezzi di inverno e io l'avevo mandato a quel paese e son sceso a piedi fino al laghetto dove sorge il rifugio che sta alla partenza delle seggiovie Valbione e Casola.

Qui le ragazze prendevano il sole in costume, mentre io, talmente ero incazzato di essermi cacciato in 1000 pericoli per fare una gita del minchia in cui non eravam riusciti nemmeno a fare una curva, ero ancora in giacca a vento.

Scesi veloci per il ripido muro che porta al parcheggio di ponte di legno, la delusione per questa ultima gita di fine stagione fu attenuata parzialmente dalle 5 sambuche scolate con l'amico prima di tornare al mio Sebino.

Iniziavo apensare che sarebbe stato meglio conoscere qualche altra persona capace nello sci alpinismo. La primavera stessa (2002) avevo anche abbandonato il gruppo dello sci club iseo in polemica per una gita al pan di Zucchero in cui i veci avevano deciso di tornare a baita perchè nevicava di sabato e c'era troppo pericolo di valanghe e un'incertezza tale sul tempo del giorno dopo che mi ero sntito autorizzato a sequestrare il PC di un'hotel austriaco per poter visionare le mappe Bolam del giorno dopo che davano speranze di miglioramento.
Fatto sta che il giorno dopo ero sul lungolago di Iseo,ma la web-cam mostrava una valle di Stubaui con un metro di polvere ed il sole.
Fanculo il Pan di Zucchero!Dopo 400km avremmo potuto fermarci,e ,con gli impianti farci delle belle sciate in fresca il giorno seguente.

Abbandonai in polemica il gruppo di Iseo, ero perplesso sul modo in cui il Monte aveva programmato l'ultima gita, e, dopo aver conosciuto il Nibi l'anno prioma, la voglia di cambiare squadra era alta.

Allora quell'ottobre del 2002 mandai la mail al Dome.
Ciao,sono il Paglia,amico del Nibi. Voglio venire anche io allo Stelvio Domenica.

Andare allo Stelvio come prima gita è quasi da malati, ma mi ricordo ancora come venni impressionato dal modo di andare in montagna del Dome.
Tuttora è l'unica persona di cui mi fido in montagna.
L'unica volta che son stato in disaccordo su un tracciato disegnato da lui è quando nel risalire il ghiacciaio di Verra ci siam messi in centro alle vecchie ripide morene che avrebbero potuto facilmente franare o svalangare.

Il 2003 e 2004 ho fatto un sacco di uscite con Domenico.
Sia d'estate che d'inverno. il che mi ha permesso di conoscere anche molti suopi amici.

Una volta mi ha lasciato a casa perchè ero in ritardo di qualche minuto. lo ammiro ancora per questa decisione.

Quello che mi colpisce di più del boss è però la sua fantasia nella sxcelta degli itinerari.
Ora che ho assimilato in parte la sua filosofia nella scelta della meta, mi chiedo ancora come facciano i miei primi compagni di scialpinismo di Iseo a non conoscere certe valli e a rimanere a bere il bianchino al bar perchè non c'è neve quqando noi magari in Orobie ci sciroppiamo 1200m di farina.

A volte mi sembra che mi sia passato un po' quell'entusiasmo che mi spinse a tentare il P.zo Rodes con un grosso ematoma al Tricipite procuratomi 2 giorni prima in pista a Montecampione....
..non so se quel che mi spingeva ad andare comunque fosse solo il voler andare in montagna.

Forse era soprattutto la voglia di conoscere meglio delle persone da cui ho imparato molto.
Alla prossima, ci son denti da curare, finita la pausa.
Paglia


Ciao! Bella Storia. Rolling Eyes .ma x poco non mi addormentavo sulla tastiera Shocked Laughing Laughing
Alcuni mi dicono che se racconto qualcosa io .. la storia sembra non finire mai...
ma mi sa che tu sei mooolto peggio di me Laughing Laughing Laughing e per fortuna che hai scritto questo mini racconto nella pausa pranzo...ma pensa a mangiare,che è meeeglio!!! Wink Very Happy


Veramente era una pausa tra un paziente e un altro.

A mangiare ci penso anche troppo da solo. Stasera mi son scogelato dei bei filetti di pesce persico e li ho cucinati infarinati cotti nell'olio conditi da purè e pomodori freschi: una bontà.
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*Barby*



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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 9:07 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

paglia ha scritto:
*Barby* ha scritto:
paglia ha scritto:
Volevo raccontare come ho conosciuto il Dome:

Autunno 2002:
sento il Nibi, conosciuto a maggio dell'anno precedente in una gita alla sella di Pioda, che via mail si è messo d'accordo per andare a fare la prima sciata (era ottobre) con le pelli al passo dello Stelvio.

Prontamente mi autoinvito anche io inviando una mail al Domenico Fenio, che conoscevo solo di fama per i report su on-ice

Nei due anni precedenti mi ero iniziato allo scialpinismo con il buon Montemezzi. La nostra base era Temù e alla fine della stagione 2001 avevamo fatto una mitica 2 giorni in Adamello con 6metri di neve al suolo. Roba d'altri tempi.

L'ultima gita del 2002 alla Calotta si era invece rivelata un fallimento ed aveva lasciato un po' di astio da parte mia nei confronti del mio amico. Eravamo saliti a dormire al Regosa, e, dopo una notte in bivacco con la tempesta che imperversava, avevamo rinunciato alla cima della calotta il mattino seguente perchè la neve si presentava pressochè insciabile.

Nel traverso tra la Calotta e i contrafforti del Salimmo avevamo dovuto superare numerose valanghe, poi nel scendere la Bocchetta dei Buoi eravam capitati sopra un salto <roccioso che ci aveva costretto a ripellare. La poca neve presente più a bassa quota completava la disfatta, costringendoci a spallare gli sci fino al Petipierre al C.no D'Aola.

Arrrivati alla pista, alcune macchie di neve sparata ricoprivano la pista ormai ricamata di fiori, e mi ricordo che il paolo mi aveva invitato a ricamare questi ultimi pezzi di inverno e io l'avevo mandato a quel paese e son sceso a piedi fino al laghetto dove sorge il rifugio che sta alla partenza delle seggiovie Valbione e Casola.

Qui le ragazze prendevano il sole in costume, mentre io, talmente ero incazzato di essermi cacciato in 1000 pericoli per fare una gita del minchia in cui non eravam riusciti nemmeno a fare una curva, ero ancora in giacca a vento.

Scesi veloci per il ripido muro che porta al parcheggio di ponte di legno, la delusione per questa ultima gita di fine stagione fu attenuata parzialmente dalle 5 sambuche scolate con l'amico prima di tornare al mio Sebino.

Iniziavo apensare che sarebbe stato meglio conoscere qualche altra persona capace nello sci alpinismo. La primavera stessa (2002) avevo anche abbandonato il gruppo dello sci club iseo in polemica per una gita al pan di Zucchero in cui i veci avevano deciso di tornare a baita perchè nevicava di sabato e c'era troppo pericolo di valanghe e un'incertezza tale sul tempo del giorno dopo che mi ero sntito autorizzato a sequestrare il PC di un'hotel austriaco per poter visionare le mappe Bolam del giorno dopo che davano speranze di miglioramento.
Fatto sta che il giorno dopo ero sul lungolago di Iseo,ma la web-cam mostrava una valle di Stubaui con un metro di polvere ed il sole.
Fanculo il Pan di Zucchero!Dopo 400km avremmo potuto fermarci,e ,con gli impianti farci delle belle sciate in fresca il giorno seguente.

Abbandonai in polemica il gruppo di Iseo, ero perplesso sul modo in cui il Monte aveva programmato l'ultima gita, e, dopo aver conosciuto il Nibi l'anno prioma, la voglia di cambiare squadra era alta.

Allora quell'ottobre del 2002 mandai la mail al Dome.
Ciao,sono il Paglia,amico del Nibi. Voglio venire anche io allo Stelvio Domenica.

Andare allo Stelvio come prima gita è quasi da malati, ma mi ricordo ancora come venni impressionato dal modo di andare in montagna del Dome.
Tuttora è l'unica persona di cui mi fido in montagna.
L'unica volta che son stato in disaccordo su un tracciato disegnato da lui è quando nel risalire il ghiacciaio di Verra ci siam messi in centro alle vecchie ripide morene che avrebbero potuto facilmente franare o svalangare.

Il 2003 e 2004 ho fatto un sacco di uscite con Domenico.
Sia d'estate che d'inverno. il che mi ha permesso di conoscere anche molti suopi amici.

Una volta mi ha lasciato a casa perchè ero in ritardo di qualche minuto. lo ammiro ancora per questa decisione.

Quello che mi colpisce di più del boss è però la sua fantasia nella sxcelta degli itinerari.
Ora che ho assimilato in parte la sua filosofia nella scelta della meta, mi chiedo ancora come facciano i miei primi compagni di scialpinismo di Iseo a non conoscere certe valli e a rimanere a bere il bianchino al bar perchè non c'è neve quqando noi magari in Orobie ci sciroppiamo 1200m di farina.

A volte mi sembra che mi sia passato un po' quell'entusiasmo che mi spinse a tentare il P.zo Rodes con un grosso ematoma al Tricipite procuratomi 2 giorni prima in pista a Montecampione....
..non so se quel che mi spingeva ad andare comunque fosse solo il voler andare in montagna.

Forse era soprattutto la voglia di conoscere meglio delle persone da cui ho imparato molto.
Alla prossima, ci son denti da curare, finita la pausa.
Paglia


Ciao! Bella Storia. Rolling Eyes .ma x poco non mi addormentavo sulla tastiera Shocked Laughing Laughing
Alcuni mi dicono che se racconto qualcosa io .. la storia sembra non finire mai...
ma mi sa che tu sei mooolto peggio di me Laughing Laughing Laughing e per fortuna che hai scritto questo mini racconto nella pausa pranzo...ma pensa a mangiare,che è meeeglio!!! Wink Very Happy


Veramente era una pausa tra un paziente e un altro.

A mangiare ci penso anche troppo da solo. Stasera mi son scogelato dei bei filetti di pesce persico e li ho cucinati infarinati cotti nell'olio conditi da purè e pomodori freschi: una bontà.


1)mica lo sapevo!
2)mangio pochissimo pesce....ma quello mi piace,anche come dici di averlo cucinato! Wink
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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 9:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

grazie, o nano ciccione di Mariano, per la tua previsione che prontamente, come sempre non si avvererà... attendiamo quindi un simil2001
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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 9:35 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

paglia ha scritto:
filetti di pesce persico e li ho cucinati infarinati cotti nell'olio conditi da purè e pomodori freschi: una bontà.




buonoooooooooooooooooooooooooo Shocked
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MessaggioInviato: Gio Nov 01, 2007 10:01 pm    Oggetto: Re: Ciao Sono il Paglia Rispondi citando

[
1)mica lo sapevo!
2)mangio pochissimo pesce....ma quello mi piace,anche come dici di averlo cucinato! Wink[/quote]

1) Non so a Bellano, ma a Iseo dove abito e a Palazzolo sull'Oglio dove lavoro non si mangia alle 3.54pm Very Happy
2)il pesce persico è buono, ma forse è ancora migliore con uovo e pan grattato sul risotto. Fantastiche le cotolette di Luccio.Saporita la tinca al forno, ma ha un sacco di lische. Una volta ho mangiato anche il Siluro:uno schifo,toppo grasso.
E delle sardine che ne pensi? Anche sul lago di Como le fanno essiccare come a Montisola?
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