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Nuovi spit alle soste di vie classiche Orobiche
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Dom Ago 26, 2018 11:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Premetto che per quanto mi riguarda la zona la possono anche trasformare in falesia, non credo andrò mai a scalare da quelle parti.

I punti di vista possono essere molti, di fatto il territorio è comune e vuole essere utilizzato in modo diverso.

Se parliamo di sicurezza però permettetemi questo ragionamento.

Se una via non viene mai ripetuta in un anno abbiamo la certezza che non avremo un solo morto.
Se la stessa via viene ripetuta 10 volte all'anno la probabilità di avere un morto sarà X.
Se viene ripetuta 100 volte la probabilità di avere un morto sarà Y > X.

Ora se modifichiamo la via per renderla "più sicura" ad esempio con soste a spit, andiamo a diminuire la probabilità di morte solo a parità di frequentazione.
Se invece la frequentazione aumenta è tutto da verificare se l'aumento di sicurezza riuscirà a compensare l'aumento di frequentazione.

In questi giorni in Val d'Aosta arrivavano notizie di morti dalle vie normali più attrezzate, tracciate e frequentate principalmente Monte Bianco e Cervino, un giorno si e l'altro pure.

La mia tesi è dunque la seguente: più attrezzatura, più frequentazione ("in sicurezza"), al netto più incidenti rispetto alla stessa via non attrezzata.
Se abbiamo a cuore la vita delle persone non dovremmo agevolare i percorsi, casomai il contrario.
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fabiomaz



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Messaggi: 3178
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MessaggioInviato: Mar Ago 28, 2018 8:26 am    Oggetto: Rispondi citando

LorenzOrobico ha scritto:
Premetto che per quanto mi riguarda la zona la possono anche trasformare in falesia, non credo andrò mai a scalare da quelle parti.

I punti di vista possono essere molti, di fatto il territorio è comune e vuole essere utilizzato in modo diverso.

Se parliamo di sicurezza però permettetemi questo ragionamento.

Se una via non viene mai ripetuta in un anno abbiamo la certezza che non avremo un solo morto.
Se la stessa via viene ripetuta 10 volte all'anno la probabilità di avere un morto sarà X.
Se viene ripetuta 100 volte la probabilità di avere un morto sarà Y > X.

Ora se modifichiamo la via per renderla "più sicura" ad esempio con soste a spit, andiamo a diminuire la probabilità di morte solo a parità di frequentazione.
Se invece la frequentazione aumenta è tutto da verificare se l'aumento di sicurezza riuscirà a compensare l'aumento di frequentazione.

In questi giorni in Val d'Aosta arrivavano notizie di morti dalle vie normali più attrezzate, tracciate e frequentate principalmente Monte Bianco e Cervino, un giorno si e l'altro pure.

La mia tesi è dunque la seguente: più attrezzatura, più frequentazione ("in sicurezza"), al netto più incidenti rispetto alla stessa via non attrezzata.
Se abbiamo a cuore la vita delle persone non dovremmo agevolare i percorsi, casomai il contrario.


Ragionamento provocatorio ma inappuntabile.
Totale: non è la vita delle persone che si vuole tutelare ma, a seconda delle interpretazioni:
a) il patrimonio culturale delle vie storiche;
b) il patrimonio economico dovuto all'indotto, di qualsiasi genere, conseguente alla frequentazione delle montagne (quindi dal bar del paesino di montagna alla guida alpina).

ps: una Longo al Poris con avvicinamento in mtb secondo me te la faresti.
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lucaserafini



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MessaggioInviato: Lun Set 03, 2018 12:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Carissimi, mi permetto di fare anch'io alcune brevi considerazioni, per dimostrare che un conto sono i punti di vista, un conto il rispetto dei diritti di tutti.
I punti di vista sono opinabili, ovviamente, ma vanno rispettati: ad esempio io credo che anche io avrei diritto a lamentarmi perche' la via Francesca e' stata spittata. In fin dei conti e' a tutti gli effetti una classica delle Orobie, aperta ormai 38 anni fa in stile classico con chiodi e friends (veramente non avevamo ancora i friends, abbiamo usato i nuts e gli eccentirici). Il fatto che oggi sia spittata crea una irreversibilita' e toglie ad altri il diritto di rifarla cosi' come l'hanno aperta i primi salitori. In effetti io l'ho ripetuta l'ultima volta nel 2001 e all'epoca gli spits erano ancora assenti. E' ovvio che con gli spits il grado di rischio sia minore per la singola cordata (il che non toglie che la probabilita' di incidenti puo' comunque aumentare significativamente se la frequenza di ripetizione viene incrementata di un fattore maggiore di quello della riduzione del rischio di evento singolo...). C'e' ovviamente un altro modo di ridurre il rischio: arrampicare su gradazioni che sono ampiamente inferiori al proprio limite tecnico.Se il mio limite e' supponiamo un 6b-6c, allora devo poter arrampicare a bassissimo rischio di volo in qualunque condizione fino al V, V+ (leggasi Francesca) in condizioni di trad-climbing (no spit). Diciamo che se accumuli in carriera un 60-70 mila metri di dislivello arrampicati al di sopra del IV con un massimo di un paio di voli allora sei in queste condizioni. Il che non azzera il rischio (il solo pensarlo sarebbe velleitario e scorretto) ma lo minimizza a livelli di eventi tipici della vita quotidiana. Venendo ai diritti da rispettare: ci sono i diritti di chi vuole affrontare vie classiche senza lo stress psico-fisico di affrontarle in trad-clmbing, cioe' vuole la "peace of mind" offerta dagli spits, e ci sono i diritti di chi vuole poter beneficiare di terreni vergini e non contaminati dagli spits... che certamente inseriscono un elemento di irreversibilita' e contaminazione non presente nel trad-climbing con chiodi normali. Come se ne esce? Semplice, seguendo la ricetta che gli americani applicano nelle aree famose di Yosemite, Joshua Tree, Pinacles, le Rockies, etc dove ci sono zone che ammettono l'uso degli spits (qui chiamati bolts) e ci sono zone di wilderness dove se pianti uno spit viene il ranger e ti spara (eh si', per ogni regola imposta ci vuole un controllo...). Quindi dovremmo identificare le montagne orobiche ancora esenti da vie spittate e dichiararle "off limits" per tutto cio' che non sia trad-climbing. Alcuni esempi? Rondenino (parete N), Corno Stella (Parete NO), Cornetta (parete N),etc etc e potrei continuare... scusate il pippone ma volevo cercare di spiegare compiutamente il mio punto di vista... Smile
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Lun Set 03, 2018 2:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

lucaserafini ha scritto:
Carissimi, mi permetto di fare anch'io alcune brevi considerazioni, per dimostrare che un conto sono i punti di vista, un conto il rispetto dei diritti di tutti.
I punti di vista sono opinabili, ovviamente, ma vanno rispettati: ad esempio io credo che anche io avrei diritto a lamentarmi perche' la via Francesca e' stata spittata. In fin dei conti e' a tutti gli effetti una classica delle Orobie, aperta ormai 38 anni fa in stile classico con chiodi e friends (veramente non avevamo ancora i friends, abbiamo usato i nuts e gli eccentirici). Il fatto che oggi sia spittata crea una irreversibilita' e toglie ad altri il diritto di rifarla cosi' come l'hanno aperta i primi salitori. In effetti io l'ho ripetuta l'ultima volta nel 2001 e all'epoca gli spits erano ancora assenti. E' ovvio che con gli spits il grado di rischio sia minore per la singola cordata (il che non toglie che la probabilita' di incidenti puo' comunque aumentare significativamente se la frequenza di ripetizione viene incrementata di un fattore maggiore di quello della riduzione del rischio di evento singolo...). C'e' ovviamente un altro modo di ridurre il rischio: arrampicare su gradazioni che sono ampiamente inferiori al proprio limite tecnico.Se il mio limite e' supponiamo un 6b-6c, allora devo poter arrampicare a bassissimo rischio di volo in qualunque condizione fino al V, V+ (leggasi Francesca) in condizioni di trad-climbing (no spit). Diciamo che se accumuli in carriera un 60-70 mila metri di dislivello arrampicati al di sopra del IV con un massimo di un paio di voli allora sei in queste condizioni. Il che non azzera il rischio (il solo pensarlo sarebbe velleitario e scorretto) ma lo minimizza a livelli di eventi tipici della vita quotidiana. Venendo ai diritti da rispettare: ci sono i diritti di chi vuole affrontare vie classiche senza lo stress psico-fisico di affrontarle in trad-clmbing, cioe' vuole la "peace of mind" offerta dagli spits, e ci sono i diritti di chi vuole poter beneficiare di terreni vergini e non contaminati dagli spits... che certamente inseriscono un elemento di irreversibilita' e contaminazione non presente nel trad-climbing con chiodi normali. Come se ne esce? Semplice, seguendo la ricetta che gli americani applicano nelle aree famose di Yosemite, Joshua Tree, Pinacles, le Rockies, etc dove ci sono zone che ammettono l'uso degli spits (qui chiamati bolts) e ci sono zone di wilderness dove se pianti uno spit viene il ranger e ti spara (eh si', per ogni regola imposta ci vuole un controllo...). Quindi dovremmo identificare le montagne orobiche ancora esenti da vie spittate e dichiararle "off limits" per tutto cio' che non sia trad-climbing. Alcuni esempi? Rondenino (parete N), Corno Stella (Parete NO), Cornetta (parete N),etc etc e potrei continuare... scusate il pippone ma volevo cercare di spiegare compiutamente il mio punto di vista... Smile


Ti segnalo che:
a) la Francesca non è spittata, c'è però una via a spit che la attraversa e si sovrappone per il 4° tiro (il diedro, il tiro successivo e il traverso basso sono salvi).
b) sulla N del Rondenino c'è già una via a spit (non sono ancora riuscito a capire aperta da chi e se aperta calandosi dall'alto o meno).
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lucaserafini



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MessaggioInviato: Lun Set 03, 2018 5:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Fabio, grazie per le due informazioni. Per quanto riguarda la Francesca ho ricevuto informazioni contrastanti da un conoscente che l'ha ripetuta l'anno scorso. Mi ha riferito che, a prescindere dalla via sportiva spittata che attraversa la Francesca (quella l'avevo vista anch'io gia' nel 2001), sulla Francesca ci sono degli spit sul traverso. Per quanto riguarda il Rondenino, ammazza oh... che 'sse po' 'ffa?? Quindi ti chiedo: c'e' un inventario di pareti orobiche "untouched"? In secondo luogo: ma non e' che ormai si usano gli spit anche dove si potrebbe fare trad-climbing solo perhce' non si e' piu' capaci di mettere chiodi? Ciao Luca.
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Detrito Hdemico



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MessaggioInviato: Lun Set 03, 2018 7:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Se non ricordo male mi sembra che gli spit li puoi piazzare dove vuoi mentre i chiodi li puoi piantare solo dove puoi.
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lucaserafini



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Residenza: milano

MessaggioInviato: Lun Set 03, 2018 8:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Questo lo diceva anche mio zio Lapalisse... ma gia', si', e' proprio questo il punto. Aggiungerei solo: "dove puoi e dove sai"...
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Pese



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MessaggioInviato: Gio Set 20, 2018 4:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Da un punto di vista sostanziale chi vuole può arrampicare con protezioni veloci in totale autonomia anche su queste vie attrezzate (il centimetro di fianco allo spit è sempre disponibile). L'esplorazione è già terminata nel momento in cui leggi una relazione, mentre l'avventura sta nel modo in cui vivi la scalata e negli "imprevisti" connessi.

Da un punto di vista etico la roccia è più bella se pulita e priva di artefatti umani.

Da un punto di vista statistico difficile calcolare il fattore sicurezza, ma non direi con assoluta certezza che P(y)>P(x) visto che dubito ci sia un incremento della frequentazione di un fattore 10 a seguito degli interventi.

Quello che secondo me manca è la cultura di un'arrampicata su roccia di ricerca, meno sportiva, che vada a (ri-)scovare perle nascoste senza paura dei lunghi avvicinamenti.
In questo senso bello il post su La Cornetta in Dove siamo andati di alcuni amici on-icers.
Lì ho proposto di costruire un database condiviso delle vie da (ri-)scoprire in bergamasca.
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simon



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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2018 8:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Posso dire quello che so io degli USA (e Luca Serafini potra' confermare o correggere), anche perche' e' interessante per capire la diversa dinamica dell'utilizzo dello spit rispetto a quella del fix.
Nell'ondata politica liberal dei primi anni 60 e' stato proibito l'uso di ogni mezzo motorizzato nelle aree definite "wilderness", e il trapano e' stato elencato tra i mezzi motorizzati.
Questo provvedimento del legislatore (forse non deliberatamente pensato allo scopo) si rivelera' decisivo nell'indirizzare lo sviluppo dell'arrampicata, dal momento che praticamente il 90% delle zone arrampicabili sono in aree wilderness.
L'uso dello spit col buco scavato a mano NON e' stato proibito, ma si e' rivelato col tempo un fenomeno secondario, a causa del fatto che e' molto time consuming, anche in relazione alla relativa abbondanza di fessure che si trovano.
Le autorita' negli anni non si sono mai mosse di una virgola (anche perche' e' legge federale): ancora oggi non e' ammesso, nelle aree wilderness, l'uso del trapano per nessun motivo, anche se si tratta di vie iper frequentate, anche se si tratta di operazioni di soccorso.
Nelle zone iper-frequentate da arrampicatori e visitatori si e' cercato di regolamentare, da parte dei gestori dei parchi, nei decenni successivi, anche lo spit messo a mano: a red rock e' proibito dal 1998, attualmente a yosemite e' sconsigliato ma si lascia a discrezione, a joshua tree devi presentare domanda scritta e motivata ai ranger anche per mettere un singolo spit, e attendere risposta (ma un certo -limitato- numero di vie nuove in placca attrezzate con spit messi a mano si e' accumulato negli anni).
Ultimissimamente inoltre a joshua Tree si e' vista una diversa tendenza: i ranger stessi mettono talvolta soste a spit in cima a vie classiche perche' si sono resi conto che se la gente scende in doppia calpesta di meno la vegetazione circostante, e si sono viste persino delle soste nuove e diverse a fix in punti selezionati per la pratica dello slackline: non so se sono state messe clandestinamente o se le autorita' ne sono a conoscenza

Nelle aree arrampicabili fuori dalle zone wilderness (poche) si e' determinata una corsa all'apertura di vie col trapano, intesa come attivita' ricreazionale, e sono nate furiose liti fra i vari apritori. La auto-limitazione tra apritori e' nata come esigenza di quieto vivere. La principale di queste aree e' Shuteye Ridge, nelle prealpi W della Sierra

In generale la mia sensazione e' che il clima negli USA sia caratterizzato da:
-Una minore tolleranza da parte delle autorita' ad eccezioni alla legge. Poca sensibilita' ad argomenti sulla "sicurezza" o "tornare a casa la sera a rivedere i propri figli": se non vuoi rischiare basta che stai a casa, al governo non interessa.
-Tra la comunita' degli arrampicatori una minore tolleranza per attivita' consentite ma controverse, con una soglia per la nascita di polemiche molto piu' bassa che da noi. Questo ha frenato i piu' "intraprendenti" dove non arrivava la legge.
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lucaserafini



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MessaggioInviato: Dom Ott 07, 2018 3:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

simon ha scritto:
Posso dire quello che so io degli USA (e Luca Serafini potra' confermare o correggere), anche perche' e' interessante per capire la diversa dinamica dell'utilizzo dello spit rispetto a quella del fix.
Nell'ondata politica liberal dei primi anni 60 e' stato proibito l'uso di ogni mezzo motorizzato nelle aree definite "wilderness", e il trapano e' stato elencato tra i mezzi motorizzati.
Questo provvedimento del legislatore (forse non deliberatamente pensato allo scopo) si rivelera' decisivo nell'indirizzare lo sviluppo dell'arrampicata, dal momento che praticamente il 90% delle zone arrampicabili sono in aree wilderness.
L'uso dello spit col buco scavato a mano NON e' stato proibito, ma si e' rivelato col tempo un fenomeno secondario, a causa del fatto che e' molto time consuming, anche in relazione alla relativa abbondanza di fessure che si trovano.
Le autorita' negli anni non si sono mai mosse di una virgola (anche perche' e' legge federale): ancora oggi non e' ammesso, nelle aree wilderness, l'uso del trapano per nessun motivo, anche se si tratta di vie iper frequentate, anche se si tratta di operazioni di soccorso.
Nelle zone iper-frequentate da arrampicatori e visitatori si e' cercato di regolamentare, da parte dei gestori dei parchi, nei decenni successivi, anche lo spit messo a mano: a red rock e' proibito dal 1998, attualmente a yosemite e' sconsigliato ma si lascia a discrezione, a joshua tree devi presentare domanda scritta e motivata ai ranger anche per mettere un singolo spit, e attendere risposta (ma un certo -limitato- numero di vie nuove in placca attrezzate con spit messi a mano si e' accumulato negli anni).
Ultimissimamente inoltre a joshua Tree si e' vista una diversa tendenza: i ranger stessi mettono talvolta soste a spit in cima a vie classiche perche' si sono resi conto che se la gente scende in doppia calpesta di meno la vegetazione circostante, e si sono viste persino delle soste nuove e diverse a fix in punti selezionati per la pratica dello slackline: non so se sono state messe clandestinamente o se le autorita' ne sono a conoscenza

Nelle aree arrampicabili fuori dalle zone wilderness (poche) si e' determinata una corsa all'apertura di vie col trapano, intesa come attivita' ricreazionale, e sono nate furiose liti fra i vari apritori. La auto-limitazione tra apritori e' nata come esigenza di quieto vivere. La principale di queste aree e' Shuteye Ridge, nelle prealpi W della Sierra

In generale la mia sensazione e' che il clima negli USA sia caratterizzato da:
-Una minore tolleranza da parte delle autorita' ad eccezioni alla legge. Poca sensibilita' ad argomenti sulla "sicurezza" o "tornare a casa la sera a rivedere i propri figli": se non vuoi rischiare basta che stai a casa, al governo non interessa.
-Tra la comunita' degli arrampicatori una minore tolleranza per attivita' consentite ma controverse, con una soglia per la nascita di polemiche molto piu' bassa che da noi. Questo ha frenato i piu' "intraprendenti" dove non arrivava la legge.


Caro Simon, molto bello il tuo aggiornamento, molto interessante anche per me che non sono piu' cosi' aggiornato sul climbing in US (sono almeno 15 anni che non arrampico li'). Cio' che dici sulle aree wilderness e sulle pratiche di uso dei bolts combacia con quella che e' stata la mia esperienza negli anni '90 e primi 2000.

Per quanto riguarda i controlli, le autorizzazioni, il rispetto delle regole (leggi), la differenza tra noi latini e loro si puo' riassumere in due battute molto significative:

1) you'd better ask authorization before than forgiveness after...

2) no cop no stop

che i miei studenti e colleghi di UCLA semrpe rimarcavano nei miei confronti (sono pur sempre italiano... eh, eh). Devo tradurre?

1) noi latini (cattolici?) tendiamo sempre a cercare di farla franca, contando sul perdono successivo alla marachella...

2) anche loro riconoscono che quando non c'e' la certezza del controllo e della pena se ne fanno di tutti i colori.. Smile

Questo vale anche nel mountaineering! Laughing
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Stambek 1



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MessaggioInviato: Lun Ott 08, 2018 8:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Di sicuro sono state spittate
Per agevolare le burbe dei corsi
Oramai arrampicano la maggior parte
In falesia hhho palestre vie lunghe
Gran poche alpinisti gran pochi..
C'e' troppo da lavorare per i lazzaroni
Del giorno d'oggi
Io i chiodi me' li costruisco da me'
Per passione non per soldi😃😃
Una via bella deve essere minimo
500 m per poi essere catalogata
Non tre quattro tiri di merda..😃😃
Il chiodo ci sta' quando ci vuole
Se no va tolto. 😃😃
Troppa gente con la testa nel sacco
Troppe burbe. sul lavoro ti cade lo sportello
Sulla testa devi poi mettere il casco
Usano il flessibile e entra una scheggia bisogna tutti indossare gli occhiali.
Ingegneri studiosi lasciano bimbi
Persino in macchina dove avete
La testa. Che mondo e uguale nella montagna..burbe..
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Lun Ott 08, 2018 2:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Stambek 1 ha scritto:

Una via bella deve essere minimo
500 m per poi essere catalogata



PARAPAM-ZUM-ZUM
PARAPAZUM FA IL TROMBONEEEEEEE

http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=4&id=6538

http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=4&id=5665
Per questa hai fatto su una tragedia
http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=4&id=5623

No vie belle su roccia in Orobie. Solo il pizzo del Salto ha 500 metri di parete veri...
manco la N della Presolana.

Laughing Laughing Laughing
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lucaserafini



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MessaggioInviato: Lun Ott 08, 2018 2:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

caffe' schizzato in faccia ai commensali... rocce scagliate a mo' di lapidazione... mah... del bel tacer non fu mai scritto... Sad
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MessaggioInviato: Lun Ott 08, 2018 6:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Arriva il cagon papam
Ma io non le hhho catalogate.
hhhanno fatto tutti gli altri..
Non hhho scritto nessun
Libro ne il giornalino del cai
😃😃
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lucaserafini



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MessaggioInviato: Lun Ott 08, 2018 9:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

e anche la dislessia e' una brutta cosa purtroppo... si regredisce dall'homo sapiens all'homo clavicus... indietro, indietro, all'ordoviciano, ante orogenesi alpina, nel periodo ercinico... solo aride pianure di piattaforma oceanica del Teide, rabbrividenti e lacunose di intelletto umano.
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