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Analfabetismo di ritorno
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Autore Messaggio
guidoval



Registrato: 27/05/07 22:14
Messaggi: 3563

MessaggioInviato: Mer Apr 10, 2013 6:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

acronimo di analfabetismo di ritorno (x risparmiare tempo sul cell) scusa Wink

oppure Automatic Dynamic R....qualcosa
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Bù ma mia cuiù
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simon



Registrato: 17/04/07 17:37
Messaggi: 1582

MessaggioInviato: Mer Apr 10, 2013 10:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

>>Sì, e anche perchè è vivo. Vedi come si adegua bene e riassume anche foneticamente concetti nuovi?

hai perfettamente ragione
più di una volta ho notato come con una parola e mezzo comunicano un concetto che in italiano prenderebbe una frase
a un certo punto hai un vantaggio competitivo
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gustav1971



Registrato: 25/04/10 21:04
Messaggi: 588

MessaggioInviato: Sab Mag 04, 2013 7:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il problema dell'analfabetismo di ritorno è a tutti i livelli. Non solo nei forum o su Facebook o nelle email.

Il problema è serio.

Nessuno pretende che chi non ha diciotto master e tre lauree scriva come Manzoni. Prima dell'avvento del PC non avrebbe mai scritto. Quindi nel momento in cui si mette a scrivere fa degli errori. Ci sta.

Però si pretende che chi ha un diploma di liceo sappia scrivere "sto", "fa", "do, "sa" senza accenti. Che sappia omettere l'apostrofo dove non va. E tante altre cose.
Che quando legge sappia riconoscere queste forme e ricordarsi come si scrivono.
Non è un problema di onice, ma di tutta l'Italia.

Si pretende che un giornalista televisivo sappia usare "SE" col congiuntivo e non col condizionale. Invece...

Si spera che un laureato sui social forum eviti di diffondere e condividere pagine scritte da analfabeti che non conoscono la lingua italiana insegnata alle elementari. Non quella che si parla alla facoltà di lingue!

Il congiuntivo è il minore, è l'ultimo, dei problemi.

La lingua non è solo un modo per comunicare dei concetti e dei pensieri.
La lingua è in grado di influenzarli, con processo inverso.
La morte e l'impoverimento della propria lingua è la morte e l'impoverimento del pensiero.

Detto ciò... spero che chi non sa scrivere non sia preso ad esempio, e possa prendere ad esempio chi sa scrivere.
Spero che il web diventi un'occasione per diffonderla, la lingua, e non per distruggerla.
Come era una volta la TV (e non è più)
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Marco
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simon



Registrato: 17/04/07 17:37
Messaggi: 1582

MessaggioInviato: Sab Mag 11, 2013 11:21 am    Oggetto: Rispondi citando

NO! non é serio e non é nemmeno un problema

il pensiero esiste indipendentemente dalla lingua (i tedeschi o gli americani hanno gli stessi pensieri di noi, solo che li esprimono in un'altra lingua)
Manzoni parlava una lingua diversa da quella che si parla oggi
bloccare l'evoluzione della lingua in regole fisse da rispettare é controproducente, danneggia la societá nel lungo termine
la lingua non é una cosa che puoi stabilire a tavolino, chiediti perché l'esperanto é fallito
l'unica esigenza che hai, quando parli con qualcuno, é quella di farti capire (e subito, e col minimo sforzo), non quella di essere grammaticalmente corretto
i dialetti sono quasi scomparsi negli ultimi 100 anni non perché tutti si siano impegnati formalmente a parlare l'italiano, ma perché la sfera delle relazioni delle persone si é allargata oltre la zona in cui sono nate
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guidoval



Registrato: 27/05/07 22:14
Messaggi: 3563

MessaggioInviato: Sab Mag 11, 2013 11:35 am    Oggetto: Rispondi citando

Straquoto sull'evoluzione continua della lingua, e ammetterei anche tantissima creatività.
Quello con cui ci si confronta quotidianamente se si lavora nella comunicazione viene registrato dalla denuncia dell'analfabetismo (di ritorno o originale): la maggioranza degli italiani, di fronte a dieci righe di media difficoltà, non ne capisce il significato e non è in grado neppure di ripetere il concetto descritto. Secondo me le stime delle indagini sono pure in difetto. Oltre all'ignoranza, incentivata dalla demeritocrazia, siamo iperideologici e la capiamo come la vogliamo capire, non come è scritta. Lo siamo dalla caduta dell'impero romano, non dal '900.
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simon



Registrato: 17/04/07 17:37
Messaggi: 1582

MessaggioInviato: Sab Mag 11, 2013 11:47 am    Oggetto: Rispondi citando

>> la maggioranza degli italiani, di fronte a dieci righe di media difficoltà, non ne capisce il significato e non è in grado neppure di ripetere il concetto descritto<

é verissimo ma non é un problema di grammatica
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BiancoAtlas



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Messaggi: 1181
Residenza: brembate

MessaggioInviato: Sab Mag 11, 2013 6:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

simon ha scritto:
>> la maggioranza degli italiani, di fronte a dieci righe di media difficoltà, non ne capisce il significato e non è in grado neppure di ripetere il concetto descritto<

é verissimo ma non é un problema di grammatica



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gustav1971



Registrato: 25/04/10 21:04
Messaggi: 588

MessaggioInviato: Dom Mag 12, 2013 9:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

simon ha scritto:
il pensiero esiste indipendentemente dalla lingua (i tedeschi o gli americani hanno gli stessi pensieri di noi, solo che li esprimono in un'altra lingua)


Hanno ovviamente diverse lingue, cosa c'entra?
Il concetto è un po' più profondo e non legato a diverse lingue.
In una data civiltà l'evoluzione del pensiero e della lingua sono strettamente legate.
Come l'arricchimento di una lingua in un certo suo settore semantico e sintattico denota la ricchezza di concetti ed esperienze in un certo campo, così l'impoverimento di una lingua denota un impoverimento del pensiero e delle esperienze.
Ma può essere evoluzione, nel senso di cambiamento, non ci vedo nulla di negativo a priori.


simon ha scritto:

la lingua non � una cosa che puoi stabilire a tavolino, chiediti perch� l'esperanto � fallito


La lingua italiana è l'esempio perfetto di lingua imposta a tavolino per avere una lingua comune a livello di Stato, oltre che giustificare l'esistenza di una Nazione che nella sostanza non esisteva. Nazione corrisponde sempre ad una lingua. Nella penisola italica si parlavano lingue ben diverse nella vita quotidiana, la lingua italiana è stata una convenzione imposta dall'alto, dalle classi sociali che hanno fatto l'Unità e che la usavano come lingua elitaria.
Per questo uso, ora, ben venga l'inglese allora. Unitaria a livello mondiale, ormai. Infatti si usano sempre più frasi fatte e termini e acronimi inglesi. Ciò che denota una maggior ricchezza di questa lingua. Cui corrisponde in quei dati campi di applicazione una maggior ricchezza di pensiero e di esperienze. E questo mi sta bene.
O ignoranza della lingua italiana. E questo non lo sopporto.

simon ha scritto:

i dialetti sono quasi scomparsi negli ultimi 100 anni non perch� tutti si siano impegnati formalmente a parlare l'italiano, ma perch� la sfera delle relazioni delle persone si � allargata oltre la zona in cui sono nate

Sicuro siano scomparsi? Resistono alla TV, allo Stato, alle Istituzioni in buona parte d'Italia. Comunque sono d'accordo sul fatto che spariscono, nell'uso, quando vi è necessità di lingua comune (basti pensare a Milano).

Le "regole" esistono in ogni campo della società, esistono giustamente anche per le lingue.
Le regole linguistiche si cambiano, in una lingua viva, per adeguarsi alla realtà che cambia.
Non riesco ad accettare che si adeguino alla pura ignoranza (in senso tecnico); nel momento in cui non si riesce ad apprezzare la differenza semantica tra uno scritto grammaticalmente e sintatticamente corretto e uno grammaticalmente e sintatticamente scorretto la lingua italiana, almeno in chi non denota differenze, si è già impoverita. E lo stesso il pensiero.

Ad ogni modo se ne può parlare per ore.
Se uno mi dice "io mangiare pane" lo capisco benissimo. Vi pare giusto? A me no.

PS aggiungo una cosa che vale anche per i giornalisti: semplicemente rileggere quello che si è scritto per trovarvi grossolani errori e sviste è il minimo che si dovrebbe per rispetto dei lettori, su un giornale come su un forum o una email.
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Marco
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