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I due dispersi sulle Jorasses
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Autore Messaggio
guidoval



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MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 5:08 pm    Oggetto: I due dispersi sulle Jorasses Rispondi citando

Scusate, ma a voi questa vicenda non suscita qualche sentimento forte e in profondità, di quelli di una volta?

Premetto subito che son già d' accordo con tutti quelli che diranno che han sbagliato, che il meteo, che le Guide, che le Jorasses, che la vita umana, che i soccorritori; e anche con quelli che diranno l' esatto contrario.
Non è questo che m' interessa qui. Naturalmente la prima cosa che mi viene in mente è la vicenda di Henry e Vicendon. Sarebbe una banalità se non fosse che: a) è stata l' episodio di montagna che più mi ha coinvolto emotivamente in mezzo secolo di letture, racconti, esperienze reali (a parte quelle mie personali)
b) è in corso in questi precisi momenti.

Non so, non vorrei neanche rischiare di destare morbosità. Quello che invece provo è partecipazione e commozione. E, non saprei come spiegarmi senza la certezza di farlo male e venir frainteso, ammirazione fino a una sorta di INVIDIA per il modo, il luogo ed il contesto. La scelta di andare leggeri in velocità contando di far prima della perturbazione, senza una chance di riserva. Solo condanne e io non avrei mai fatto una cazzata così, o in fondo anche una punta inconfessabile di ammirazione per le palle che hanno avuto a scegliere, prendersi il rischio E ANDARE SU?
La "bella morte" è stato un concetto piegato a fini propagandistici prima da certi regimi, ma poi anche dai loro antagonisti.
Ma secondo me esiste comunque modo e modo di morire.
Dato il sentire comune formato dal sociale iper organizzato, accetto ( malvolentieri) anche accuse di retorica fascista, superomismo e scontatezze simili ma mi spiacerebbero e risponderei per le rime.

Voi non vi emozionate per qualcosa di ancora originario, umano, essenziale, spirituale, fuori da questo tempo e perciò epico, in questa vicenda di errori o coraggio o incoscienza o avidità o necessità o azzardo o stupidità o passione che spinge due esseri umani nel pieno delle loro forze a rischiare a poche decine di metri dalla Sloveni dove c'era la fila nelle scorse settimane?

È retorica? Libro Cuore?

Forza, scagliate la prima pietra! Wink
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Mario Rossi



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MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 5:41 pm    Oggetto: morti sulle jorasses Rispondi citando

premesso che hai detto tt o quasi tu, e posso anche darti ragione, dico che secondo me abbiam, almeno x me, poco tempo, x tt, specialmente x la montagna, e nn so qnt valga la pena rischiar la pelle x una vetta, via, parete o cose simili,in qll condizioni li', poi sara' anche eroico, ma nn credo proprio valga la pena, cioe' chissa' anche loro avran pensato, una volta saputo che dovevan aspettar li', " ma che cacchio facciam qui, potevam provare o farlo un altra volta". si rischia di far cose che poi ci si pente , x me di averle fatte, o meglio, nn ci si puo' pentire neanche di averle fatte, nel loro caso.
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guidoval



Registrato: 27/05/07 22:14
Messaggi: 3563

MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 6:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

be' certo
Rolling Eyes quando sei nella merda la vedi molto meno romantica

ma secondo me il tragico e il ridicolo possono coesistere senza contraddirsi.

A me, personalmente, sembra sempre di avere più punti di vista e non riesco a raggiungere certezze.
In questo caso però parlo di coinvolgimento emotivo nostro, da "alpinisti" (vabbe' passatemelo, lo scrivo per rendere l' idea). A me questa odissea, loro e di tutte le persone che stanno ruotando loro attorno, ridesta sentimenti che non nascono sempre in occasioni di incidenti di montagna e tantomeno in altri contesti.
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 7:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Giuro Guido che non voglio fare polemica, ma ho letto ora della notizia e non ho potuto non notare i commenti sui siti e forum di montagna.

E giuro che volevo aprire un post per dire che a volte mi sento fiero di far parte di on-ice perchè la nostra smania di protagonismo si esaurisce nel pubblicare minuziose e a volte ridondanti relazioni fotografiche delle nostre più o meno "grandi imprese".
Ma in genere non passa mai al protagonismo di chi vuol assolutamente dire la sua su fatti tragici, di cui alla fine non abbiamo nessuna conoscenza diretta, né capacità di valutare il perchè, il percome, il se e il ma.

Non che tu l'abbia fatto.
Ma il silenzio che fino ad ora c'era stato su una notizia che penso il 99% di noi stava seguendo con apprensione era uno dei migliori post dell'anno.

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Luca Bono



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Residenza: TRENTO-LECCO

MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 7:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

mah...argomento moooooolto vasto, peggio di spit sì spit no!

l'idea dell'alpinismo in velocità è bellissima, qua da quel poco che so (soprattutto da qui) questa è la parte del "e se va male..."

quindi in sostanza concordo con te sulla filosofia, ma sulla "preparazione della gita" (andare al Bianco con la premessa di una perturbazione in arrivo) mica tanto

di sicuro i sentimenti e le emozioni in gioco ci sono, ma li vedrei come dire più consoni in una situazione conme quella del Pilone Centrale (Bonatti, Oggioni, Mazeaud e co.) dove tra l'altro ci si trovava senza la previsioni meteo che abbiamo oggi...
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Chicco60



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Messaggi: 31
Residenza: Lambrugo (Co)

MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 8:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Quando una persona cara ci lascia,
non servono tante parole,
ma solo,
possiamo dire
che vi siamo vicini nell'immenso dolore
che ha toccato il cuore.
UN ABBRACCIO OLIVER,
UN ABBRACCIO CHARLOTTE!
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ROBBY76



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MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 10:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo prevedevo a malincuore questo esito , dopo parecchi giorni a quelle temperature era inevitabile con solo quello che avevano , ma dentro di me c'era la speranza che aspettava giorno per giorno la bella notizia .
Non voglio polemizzare anch'io sulla loro scelta perchè io per primo a volte azzardo pur di andare a farmi una bella uscita(certo non così rischiosa) ma cmq la montagna non va mai sottovalutata
Vorrei solo dire a loro:
BUONA SALITA PER LA VETTA PIU' IMPORTANTE SU CUI TITTI PRIMA POI CONTIAMO DI ARRIVARE , CIAO Wink
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LA FATICA ED IL SUDORE SONO AMPLIAMENTE RIPAGATE
DAGLI ORIZZONTI MOZZA FIATO CHE LA MONTAGNA CI REGALA
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vaquerito



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MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 10:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

guidoval ha scritto:

ma secondo me il tragico e il ridicolo possono coesistere senza contraddirsi.


...grande pensiero e forse è veramente tutto qui!
Mi hai fatto tornare alla mente un bel romanzo di Kundera, La vita è altrove.

Grande Guido
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ma il tuo poeta muore e l'alba non vedrà...
F.G.
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lupin-3



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MessaggioInviato: Mer Nov 09, 2011 11:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Luca Bono ha scritto:
mah...argomento moooooolto vasto, peggio di spit sì spit no!

l'idea dell'alpinismo in velocità è bellissima, qua da quel poco che so (soprattutto da qui) questa è la parte del "e se va male..."

quindi in sostanza concordo con te sulla filosofia, ma sulla "preparazione della gita" (andare al Bianco con la premessa di una perturbazione in arrivo) mica tanto



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guidoval



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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 3:03 am    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
ho letto ora della notizia e non ho potuto non notare i commenti sui siti e forum di


...andrò a leggerli ma non ora, perchè temo le solite tiritere critiche che tradotte in italiano significano solo "io sono più bravo di loro". Le normali miserie di un piccolo mondo di (auto) eletti che han trovato l' orticello giusto per coltivare il proprio ego senza controlli troppo stringenti sulle regole e sui risultati effettivi.
Spererei, dopo anni che c'è la rete e decenni che le notizie girano, di trovare invece un' evoluzione del dibattito. Ma siccome su sicurezza, preparazione, scelte, meteo, insomma sulla parte TECNICA mi pare ci sia ancora poco da sviscerare, in generale; e siccome l' aspetto etico è un campo minato in cui non mi sento in grado di aggirarmi, specialmente quando due persone ci hanno appena lasciato la pelle; allora ho provato ad addentrarmi nel pathos. Come ho già detto, questa loro vicenda mi colpisce molto più di tante altre.
Naturalmente mi spiace molto per le loro sofferenze e posso solo immaginare il dolore delle persone che erano loro vicine, e questo vale per loro due come sempre per tutti quelli che si fanno male in montagna in particolare, cui mi sento sempre almeno in minima parte legato per le esperienze in comune.
Questa vicenda non è l' incidente classico contemporaneo con dinamiche e caduta dovute a un motivo preciso, diciamo una questione prevalentemente tecnica quando la si considera in un forum e non si è coinvolti di persona. Questa invece è una storia di uomini in lotta per la sopravvivenza in cima a un 4000 (quindi volendo sì, contro l' Alpe!), una "impresa" umana propria di altri tempi in cui le cose avevano nome preciso, significato, e soprattutto conseguenze. E non sono più abituato a vederle, nel nostro piccolo mondo, perchè tecnologia progresso e conoscenze dai servizi meteo fino all' elicottero finale han fatto sì che quasi non succedano più. Il quasi sarebbe l' Himalaya et similia ma non dappertutto. Certo, poi lo so che in Africa in questo momento qualche decina di milioni di persone stanno lottando per la sopravvivenza, e faccio quel che posso nel mio piccolo, ma adesso stiam parlando di questo fatto.
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Orzo Bimbo



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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 7:33 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Guido per le tue parole.
Credo di capire cosa pensi e condivido le tue riflessioni
Un fatto del genere manda indietro negli anni …Bonatti ecc…
Andare via leggeri per anticipare la perturbazione….
Queste cose uno le sente dentro…..
Ma infondo credo che a ognuno di noi piaciano le sfide, se non perché andremmo in montagna…
Si sono fatti passi da giganti su l’abbigliamento le previsioni ecc…
Ma penso che l’insidia maggiore e che difficilmente si possa sconfiggere, sia la testa dell’ uomo,che grazie a Dio, continua nella sua se pure stupidita’, l’evoluzione !
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La felicita' c'è l'ha chi la coglie !
Per altre foto :
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ZioPunzo



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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 8:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Non mi sento di giudicare... ancor meno non conoscendo ne la parete (se non per sentito dire), ne, tantomeno, i 2 alpinisti in questione!

Io non l'avrei mai fatto, ma IO!
L'alpinismo è, checchè se ne voglia dire, un'attività solitaria, anche in cordata sei tu che fai la salita, le scelte..... Se sbagli, paghi tu! Nulla da rimproverare a nessuno! Confused

Ho letto stamattina un articolo, sulla vicenda, che mi è piaciuto particolarmente!
Tra l'altro, su di uno di quei giornali da cui ti aspetti titoli tipo: "montagna assassina", "Ancora morti sulle alpi" o via discorrendo... invece no! Calmo, pacato,...
Un Bell'articolo, che mi ha fatto iniziare bene la giornata, con un bel pensiero a Olivier e Charlotte:

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=9416

Dall'articolo di cui sopra: <<...quanto la morte appaia come l’esito più paradossale, prima ancora che crudele, per chi salga in una mattina di sole su una montagna splendente di luce e neve fresca. Bellezza e tragedia si toccano e misteriosamente convivono: non si può dire nient’altro.>>
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Ho spiegato a mio nipote cos'è il compromesso: se per le vacanze tua madre vuole andare al mare e tuo padre invece in montagna, il compromesso è che si va al mare, ma il papà può portarsi gli sci!!!
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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 9:02 am    Oggetto: Rispondi citando

io chiederei ai soccorritori cosa ne pensano di questo (egocentrico?) romanticismo che li ha obbligati a mettere le loro vite in pericolo

sto diventando una vecchia e polemica zitella Laughing

EDIT a scanso di equivoci il mio pensiero è questo: l'andare in montagna non è un'attività individualista e solitaria nel momento in cui vuoi che qualcuno venga a tirarti fuori dalla merda... questo gli alpinisti spesso lo dimenticano (o fingono di non ricordarselo alla partenza salvo poi chiamare i soccorsi)
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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 9:28 am    Oggetto: Rispondi citando

io ho provato a mettermi nei panni della guida.
Questo era probabilmente in grado da solo di salvarsi la pelle, e probabilmente l'errore più grande che ha fatto è stato quello della valutazione della cliente oltre che del tempo atmosferico.
E un errore di lavoro, non lo ha portato a scendere a valle seguendo l'istinto di sopravvivenza, ma a stare accanto alla cliente fino alla morte.


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vaquerito



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Residenza: Bassa Bergamasca

MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 10:12 am    Oggetto: Rispondi citando

ZioPunzo ha scritto:

Un Bell'articolo, che mi ha fatto iniziare bene la giornata, con un bel pensiero a Olivier e Charlotte:

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=9416

Dall'articolo di cui sopra: <<...quanto la morte appaia come l’esito più paradossale, prima ancora che crudele, per chi salga in una mattina di sole su una montagna splendente di luce e neve fresca. Bellezza e tragedia si toccano e misteriosamente convivono: non si può dire nient’altro.>>


Beh, non è il solito giornalista generico, è Camanni, scrittore ed alpinista...

Inevitabilmente di fronte a questi eventi, esplode, non senza una qualche ragione, il discorso sull'opportunità di rischiare la vita (propria ed altrui) per qualcosa di fondamentalmente inutile...

Però è altrettanto innegabile che l'Alpinismo che ci ha fatto sognare (e via con la retorica...) è legato a doppio filo ad un ideale Romantico...
Poi succede che l'azione, lo slancio, si scontra con l'errore umano, il fato, le condizione avverse, e allora la leggerezza dell'agire esprime l'insostenibile pesantezza (ancora Kundera, mi si è aperto un cassetto nella testa legato a letture di gioventù) delle conseguenze, l'atto nobile, "eroico" scade in un momento nel ridicolo, nella tragedia.

Non sto dicendo che questo atteggiamento "Sturm und drang" abbia un qualche senso nell'andare in montagna oggi, forse non ce l'aveva neanche "ieri". Certo non l'ha nel mio andarci, pieno di sensi di colpa verso la famiglia e quindi molto moderato e modesto, ma non per questo poi così lontano dall'essere ricerca di un piacere irrazionale...
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F.G.
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