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Fabrizio Righetti
Registrato: 13/02/07 16:03 Messaggi: 3768 Residenza: Milano
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Inviato: Gio Set 08, 2011 7:36 pm Oggetto: TDS 2011 |
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Ciao a tutti,
Forse faccio fatica a tradurre in parole tutte le sensazioni che ho vissuto nella mia ultima corsa intorno al massiccio del Monte Bianco oppure, più semplicemente, tutto quello che avevo da dire l’ho già detto negli anni passati. Forse mi sto abituando e la meraviglia per la novità sta venendo meno. Ad essere sinceri, quest’ultima ipotesi un po mi sconforta e la rifuggo, sarebbe un po come ammettere di aver perso definitivamente quell’ultima parte di fanciullezza che pensavo di conservare nel mio cuore. E’ il bambino che si meraviglia, che ha voglia di fare cose nuove, che non si stanca mai di giocare e che si getta sempre con entusiasmo in ciò che fa. Quando perdiamo il ‘bambino’ che è in noi, subiamo una metamorfosi e il mondo, nel bene e nel male non è più lo stesso. Ve lo ricordate il film ‘Polar Express’? Solo chi conservava in se il fanciullo, poteva udire un magico scampanellio all’approssimarsi del Natale. Gli adulti con loro razionalità perdevano questo grande dono e non udivano più nulla e così il Natale non era più lo stesso, i colori della vita si sbiadivano per sempre. Penso che tutti noi, quando siamo in Montagna o comunque immersi nella Natura, vediamo le cose con il loro vero colore, quel velo che spesso (non sempre) nella vita di tutti i giorni tende inesorabilmente a sbiadire ogni cosa, scompare e noi finalmente possiamo vedere la ‘brillantezza’ della vita che ci circonda. Del resto nella Natura tutto è esaltato, soprattutto le nostre emozioni. Tutto gira a mille e non c’è spazio per le mezze misure e le cose lasciate a metà. Pensate a quando, arrampicando, appoggiate il vostro piede su un minuscolo appoggio: la percezione del vostro corpo si fa totale, avete perfettamente cognizione di ogni singolo centimetro quadrato del vostro piede. Siete consci che non ci son certezze che il piede non possa perdere aderenza, una minima variabile non considerata e il piede scivolerà inesorabilmente verso il basso e con esso il resto del vostro corpo. In quel momento capite che per passare oltre dovrete lasciare l’ancora della razionalità e affidarvi al fanciullo che è in voi. Ma è difficile lasciarsi andare, abbandonare gli schemi che ci siamo costruiti e che nella vita di tutti i giorni sembrano funzionare in modo impeccabile. Più e più volte saggiate con il piede quelle minime rugosità, il vostro cervello lavora con la cpu al massimo in un turbinio di impulsi elettrici e voi non sapete prendere una decisione. Ma la montagna, come dicevo, non accetta le cose a metà e quindi dovrete decidere se andare avanti o ritornare sui vostri passi. E allora caricate l’intero vostro peso su quel piede e su quel minuscolo appoggio che in quel momento diventano il ‘vostro’ mondo’. Tutto si riduce a quel centimetro quadrato di roccia.
Correre attraverso le montagne è un altro modo di lasciare libero quell’instancabile fanciullo che è in noi, un’ennesimo atto di incoscienza che quella parte della nostra mente mai domata ci spinge a fare. E mentre si corre tra le montagne si ha sempre tanto tempo per pensare e riflettere, talvolta la riflessione si trasforma in una sorta di preghiera, fatta oltre che con le parole anche con la fatica. Quella fatica che non ci abbandona mai e che, ci segue come un’ombra per ore ed ore. Spesso è con noi sin dalla partenza e ci lascia solo quando finalmente giungiamo al termine della nostra corsa. La fatica, ci entra dapprima nel fisico e poi piano piano, quando questo non riesce più a contenerla, comincia ad insinuarsi anche nella nostra mente. Ai bambini, si sa, non piace far fatica e soprattutto si stancano in fretta delle cose, amano cambiare in continuazione. Ma salire e scendere dalle montagne non è cosa che si risolve in breve, richiede tanto tempo e pazienza, e allora il ‘nostro bambino’ inizia ad avere dei dubbi e vorrebbe cambiare gioco. Ancora una volta la nostra mente si mette a lavorare e cerca di convincere il bambino a resistere promettendogli un premio. Ci ritroviamo in una sorta di stato schizzofrenico dove, la mente gioca con se stessa, sdoppiandosi. Da una parte la parte ribelle ed indomita ma facilmente suscettibile ai cambiamenti e dall’altra una parte più razionale ed equilibrata che punta al risultato finale. Questo dualismo mi ha fatto compagnia soprattutto nelle ultime battute di questa TDS 2011, quando la fatica e la voglia di lasciarsi andare diventano un presenza costante. E’ ormai buio quando giungo a Les Contamines. Dopo esserci spinti ad occidente del massiccio del Monte Bianco per buona parte della gara ora siamo di nuovo sulle sue irte pendici. Non vedo le belle ed alte montagne che mi circondano ma so che di fronte a me ho ancora quasi millecinquecento metri di dislivello prima di giungere alla valle di Chamonix. E’ dura ed il solo pensiero ti provoca già fatica, anche per me che amo andare in salita. Non capisco perché il percorso debba allungarsi ad attraversare il Col du Tricot anziche puntare direttamente a Bellevue. Come sempre accade in queste fasi, il tutto diventa una questione di ‘testa’, devo rielaborare le tante volte che in montagna, ormai stanco, ho dovuto affrontare un’ultima fatica. E’ una sensazione che ho già provato e che so di poter gestire, è questo che secondo me ti salva. Nel pieno della notte giungo agli Chalets du Truc e vedo che le lucine di chi mi precede, si abbassano inesorabilmente, perdendo almeno duecento metri di dislivello per poi risalire ripide verso il selvaggio Col du Tricot. Rassegnato scendo sul fondovalle e mi preparo a soffrire. Piano piano salgo il ripido sentiero a tornanti che si sviluppa all’interno di un canalone fiancheggiato da pareti che solo posso intuire nel buio di questa notte senza luna. Un passo dopo l’altro, con la testa bassa, conscio di poter fare affidamento unicamente su me stesso accorcio la distanza che mi separa dal colle. Ogni passo è una conquista e soprattutto lo è non fermarsi, in questi momenti si giunge veramente al proprio limite o forse noi lo pensiamo. Mi stupisco ogni volta di come la nostra mente abbia risorse quasi illimitate, se solo ci proviamo ci accorgiamo che riusciamo a spingerci sempre un po più in là. Raggiungo il colle e ancora una volta quella che pensavo essere l’ultima tappa di questa salita non risulta tale. Al di là della valle, proprio alla mia altezza, vedo le luci di Bellevue. Non è ancora finita! Scendo ad attraversare l’impetuoso torrente che nasce dai ghiacci alla base dell’Aiguille de Bionnassay; passo su un traballante ponte tibetano e il mio corpo oscilla così come la mia mente. Un lungo traverso sul fianco della montagna e cento metri ancora e sarà veramente la fine di queste salite. Attraverso le rotaie del trenino ‘du Mont Blanc’ e finalmente davanti a me c’è solo il cielo stellato. Ai miei piedi si allarga la valle di Chamonix e proprio sotto di me, un chilometro più in basso, occhieggiano le lucine di Les Houches. Il ‘bambino’ ormai stanco e svogliato che è in me si desta di colpo alla visione di quelle luci giù nella valle. Che magnifica sensazione! La stanchezza allenta la sua ‘presa’ e la felicità comincia a fluire nella mia mente. Anche questa al pari della stanchezza è una sensazione che conosco e mi lascio pervadere da essa. La mia mente si apre lasciando spazio al solito orgasmo emozionale. Dopo la lunga discesa e altri otto chilometri in piano (per modo di dire) ecco Chamonix, è stranamente silenziosa in queste prime ore del mattino e le strade sono deserte, nessuno ad applaudire, ma è quasi meglio così.
Giungo al traguardo ma il bambino non vede gli striscioni, è già proiettato verso un nuovo gioco.
Fabrizio
Ps per chi non lo sapesse la TDS è un ultratrail di 120 Km e ben 7100 m di dislivello positivo (la cosidetta salita) che si snoda sul margine occidentale del Monte Bianco. Siamo partiti da Courmayeur la mattina di Mercoledì 24 Agosto e io son giunto a Chamonix nella notte (quasi mattina, erano le 6 e 20) di Giovedì 25 dopo circa 21 ore e 20’ di gara (la posizione non ve la dico se volete saperla andate a vedere la classifica!). |
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lupin-3
Registrato: 13/02/07 23:58 Messaggi: 3644
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Inviato: Gio Set 08, 2011 7:41 pm Oggetto: |
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Grandissimo Fabry ..73
complimenti per l'impresa _________________ http://www.asbbi.it/ |
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Eva K
Registrato: 14/10/08 11:29 Messaggi: 1109 Residenza: ex rovatese... ora a Milano (sigh)
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Inviato: Gio Set 08, 2011 9:48 pm Oggetto: |
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oh, finalmente hai scritto!
leggerò con calma domani, cmq compimenti a priori, sulla fiducia.
Guarda che le ragazze della Franciacorta aspettano con ansia il raduno FF di On-ice, quindi adesso che hai fatto la gara, adesso che l'estate sta finendo (ancora 2 gg grazie...) vediamo di organizzare un raduno come si deve!!! (nel senso che la falesia non importa, basta che ci sia lo spazio per le salamelle )
....
va beh alla fine l'ho letto subito
Sensazioni ben conosciute quelle che descrivi, che non riguardano solo la corsa, ma il senso del limite, di quella stanchezza infinita che sembra pervaderti completamente, poi basta un lumicino, l'idea che "ora è tutta discesa" e si risveglia qualcosa dentro che ti fa andare avanti.
Penso spesso quanto i limiti siano davvero nella nostra testa, che il fisico possa fare molto di più, ma che siamo noi a dirgli "basta", riponendo troppo poca fiducia in lui.
Brao RIghetti, grazie per questo bel non-racconto.
Ah... a me è venuto in mente un altro film, forse più da ragazzine: Momo. Ma anche La storia infinita... (stesso autore se mi ricordo bene).
Insomma l'importanza di restare bambini anche quando siamo grandi. E' bello emozionarsi per le cose, soprattutto quelle "piccole" che tanti non vedono più. _________________ [...] strade che si sgretolano sui "deserti dell'irrazionale", balzano nella dimensione dell'instinto, si polverizzano nell'infinito deserto della creazione. (I. Guerini)
il mio blog: http://evak.altervista.org |
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Vezz
Registrato: 23/11/08 22:05 Messaggi: 2159 Residenza: Segrate (MI) - 115 m s.l.m.
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Inviato: Gio Set 08, 2011 10:41 pm Oggetto: Re: TDS 2011 |
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Il solito piacevolissimo racconto. Il bello è che molte sensazioni sono simili a quelle che provo anche io, da comune mortale, andando per monti.
Fabrizio Righetti ha scritto: | Ci ritroviamo in una sorta di stato schizzofrenico dove, la mente gioca con se stessa, sdoppiandosi. Da una parte la parte ribelle ed indomita ma facilmente suscettibile ai cambiamenti e dall’altra una parte più razionale ed equilibrata che punta al risultato finale. |
Quanto son vere queste parole! _________________ Le montagne da lontano paiono azzurre...
...solo avvicinandole puoi scoprire il loro vero colore.
Qualche mia foto |
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rag69
Registrato: 23/11/09 12:00 Messaggi: 513 Residenza: merate
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Inviato: Ven Set 09, 2011 9:03 am Oggetto: |
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complimenti!!!! _________________ Mau69 |
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calimero
Registrato: 06/10/09 15:27 Messaggi: 1246 Residenza: colle brianza
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Inviato: Ven Set 09, 2011 12:26 pm Oggetto: |
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Ciao Fabrizio
innanzitutto, complimenti anche solo per essere sopravvissuto ( 21 h !!!! ) senza portarne i segni per il resto dei tuoi giorni, cosa che qualsiasi mortale avrebbe fatto....
Impresa ( perchè di questo si tratta ) a parte, hai postato una piccola meraviglia che ha regalato agli occhi vivide immagini anche senza avere fotografie da ammirare.
Che dire, i tuoi report sono sempre un gran piacere, sia che tu li inserisca in veste di scialpinista, di alpinista o, come in questo caso, di storyteller...
E a noi comuni esseri mortali non resta solo che farti i complimenti.....
Grande!
Ciao _________________ calimero |
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biondina
Registrato: 02/07/10 14:40 Messaggi: 128 Residenza: camunia
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Inviato: Ven Set 09, 2011 4:59 pm Oggetto: |
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..lo ammetto..mi sono emozionata! grazie di cuore.. _________________ se c'e' un posto dove penso, quello e' la montagna. altrove penso solo alla montagna.. |
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Fabrizio Righetti
Registrato: 13/02/07 16:03 Messaggi: 3768 Residenza: Milano
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Inviato: Ven Set 09, 2011 8:09 pm Oggetto: |
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Eva K ha scritto: | oh, finalmente hai scritto!
leggerò con calma domani, cmq compimenti a priori, sulla fiducia.
Guarda che le ragazze della Franciacorta aspettano con ansia il raduno FF di On-ice, quindi adesso che hai fatto la gara, adesso che l'estate sta finendo (ancora 2 gg grazie...) vediamo di organizzare un raduno come si deve!!! (nel senso che la falesia non importa, basta che ci sia lo spazio per le salamelle )
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Ciao Eva, mi sto rimettendo in pista con l'arrampicata. I prossimi week end possiamo anche riprendere a fare quelle belle uscite tutti insieme. E poi il raduno cerchiamo di farlo sperando che il meteo e gli alpinisti 'duri' non ci mettano lo zampino
Ci sentiamo per organizzare le uscite in falesia.
Fabrizio |
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furbo
Registrato: 17/03/07 19:23 Messaggi: 4145 Residenza: milano
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Inviato: Sab Set 10, 2011 7:13 pm Oggetto: |
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+ o - è come farsi un ligoncio, scendere, risalire, riscendere... e poi farselo una terza volta per digerire. In più da solo e in buona parte al buio di notte. Troppo difficile da capire _________________ La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile |
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Fabrizio Righetti
Registrato: 13/02/07 16:03 Messaggi: 3768 Residenza: Milano
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Inviato: Sab Set 10, 2011 7:43 pm Oggetto: |
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furbo ha scritto: | + o - è come farsi un ligoncio, scendere, risalire, riscendere... e poi farselo una terza volta per digerire. In più da solo e in buona parte al buio di notte. Troppo difficile da capire |
Furbo,
Meno male che mi hai risposto così so che sei riuscito ad attraversare Viale Zara. E' stata dura?
Fabrizio |
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gimidar
Registrato: 05/03/07 19:06 Messaggi: 2217 Residenza: kamunia
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Inviato: Sab Set 10, 2011 8:04 pm Oggetto: Re: TDS 2011 |
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Fabrizio Righetti ha scritto: | . Forse mi sto abituando e la meraviglia per la novità sta venendo meno.. |
no ca@@@@o Fabrizio
raggiunto il proprio limite + volte bisogna spostare l'asticella . è umano ed è ciò che ci fa migliorare
e tu continua a raccontarcelo _________________ “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”
(M. Proust) |
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Fabrizio Righetti
Registrato: 13/02/07 16:03 Messaggi: 3768 Residenza: Milano
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Inviato: Sab Set 10, 2011 8:13 pm Oggetto: Re: TDS 2011 |
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gimidar ha scritto: | Fabrizio Righetti ha scritto: | . Forse mi sto abituando e la meraviglia per la novità sta venendo meno.. |
no ca@@@@o Fabrizio
raggiunto il proprio limite + volte bisogna spostare l'asticella . è umano ed è ciò che ci fa migliorare
e tu continua a raccontarcelo |
Carissimo, son d'accordo ma prima o poi l'asticella va spostata in basso |
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bankoz
Registrato: 27/01/08 18:03 Messaggi: 110 Residenza: Seriate
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Inviato: Dom Set 11, 2011 2:56 pm Oggetto: |
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Purtroppo hai pienamente ragione, ad un ccerto punto devi capire che l'asticella deve essere spostata verso il basso.
Non é facile accettarlo, la testa vorrebbe fare ancora cose di un certo livello , il corpo che non riesce a stare al passo della testa e sei costretto a trovare altri stimoli o un'altro modo per rimanere "VIVO".
Complimenti per i tuoi scritti , oltre naturalmente alle tue imprese sportive. _________________ Non importa come ti vedono gli altri, l'importante é " ESSERCI". |
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ferrico
Registrato: 19/09/10 12:49 Messaggi: 33 Residenza: Leno (BS)
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Inviato: Dom Set 11, 2011 5:10 pm Oggetto: |
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Very compliments....
direi davvero una super impresa e tanta ammirazione per portare a termine queste "gare"...
mi sono avvicinando quest'anno alla corsa in montagna, skyrunning ecc... e devo dire che sono davvvero belle sensazioni
complimenti ancora hai alimentato ancor di più la mia fiammella su questi sport leggendo il tuo raccondo ehheh ... grazie...
ciao |
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grigna
Registrato: 09/02/07 11:21 Messaggi: 8493 Residenza: Mariano Comense (Co)
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Inviato: Dom Set 11, 2011 7:31 pm Oggetto: |
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Fabrizio Righetti ha scritto: | [Meno male che mi hai risposto così so che sei riuscito ad attraversare Viale Zara. |
beh dai, adesso che hanno finito i lavori è pure carino
Grande Righetti come sempre! |
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