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Scheideggwetterhorn - pilastro Ovest

 
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Autore Messaggio
marinoroma



Registrato: 10/07/11 14:28
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Residenza: Losanna

MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2011 3:32 pm    Oggetto: Scheideggwetterhorn - pilastro Ovest Rispondi citando

un saluto a tutti, alcuni di voi mi conoscono da PM (ciao !!), ma é da tempo che non bazzico piu' sui forum. Adesso ritrovo molti nomi conosciuti qui, quindi ho pensato di scrivere proprio qui di quest'esperienza incredibile vissuta sul bestione in questione.

Allora, lo Scheideggwetterhorn per chi non é mai stato a Grindelwald non dice proprio niente anzi il nome é decisamente ostico. In compenso basta dal paese guardare in direzione della Grosse Scheidegg, non prima di aver rimirato la N dell'Eiger chiaramente (questa invece verso la Kleine Scheidegg, la fantasia.....). Beh uno sguardo basta ad incutere un certo timore, specialmente per i non dolomitisti (come me), non abituati a tali muraglie di calcare. Circa 1300 m di calcare articolati in salti, muraglie, forre che convergono verso una sorta di cima, che altro non é che la spalla del Wetterhorn, ultima grande cima a NE delle bernesi. La via in questione é la piu' semplice e la piu' percorsa, le altre vie sulla N dello Scheideggwetterhorn sono durissime e di fatto quasi irripetute. Il pilastro ovest invece ha comunque una fama di classica con ripetizioni costanti (non piu' di 5-10 cordate all'anno comunque). Nella mia guida viene paragonata alla N del Civetta, non so', non ci sono mai stato, ma mi sembra esagerato. Comunque una grande via ED, con 1000 m di scalata che non molla mai, 34 tiri, quasi tutta sul V con un po' di IV ma anche tanto V+ e qualche raro VI e una discesa che non lascia annoiare (e difatti.....)

Premetto che non ho mai scalato sulle Dolomiti (la via del Topo alla Moiazza non conta credo Smile e che mi rendo conto della presunzione nel volere affrontare una tale via cosi' di punto in bianco, ma la passione é tanta e il w-e quello giusto. Con il mio amico Kai, ritrovato dopo tanti anni di diverse vicissitudini in cui non ci siamo praticamente visti, ci sentiamo motivati e ronti anche se un pelo inquieti.Partiamo al mattino col primo bus per la Grosse Scheidegg con l'idea di metterci 1 giorno e mezzo e dormire nella via, ah ah ah.

Un'ondata di panico mi assale nel vedere il pilastro da una curva e con la musica agghiacciante finto-tirolese-da-film-dell'orrore sparata al massimo nel pullman. Mi calmo ed iniziamo a camminare, dopo un paio d'ore abbondanti siamo ai piedi dell'attacco, l'ambiente é schiacciante. Siamo ai piedi di un diedro talmente grande e opprimente da sembrare stregato.....Di nuovo, sono sicuro che un dolomitista troverà il posto normale e rilassante e che leggerà queste righe come quando si legge dei seracchi sulla VN del Tacul da gente che ci é stata la prima volta. Ma a dire la verità a me anche quei seracchi mi hanno sempre fatto cagare sotto ogni volta che ci sono passato.....
Comunque, si inizia con una cengia esposta che ti porta via dall'oscura mole dell' enorme diedro e ti catapulta sul filo del pilastro con già 300 m di vuoto all'improvviso sotto i piedi e un ghiacciaio pensile sopra la testa a qualche centinaia di mt (in realtà l'esposizione dura solo per un piccolo tiro poi si é protetti)...... la saliva diventa amara in fretta e il primo passo di V+ da il ritmo.
Lo zaino pesa 13-15 kg, abbiamo acqua per 2 giorni e sacchi a pelo buoni (viste le notti rinvigorite dalla bise che hanno annunciato) , gli scarponi e tutto l'ambaradam.....
Il primo tetto, che avevo visto e rivisto in foto fino a farmi male agli occhi e meno difficile di quel che sembra e mi scuso con Kai per aver passato circa un'ora prima di fare un movimento tanto facile quanto poco intuitivo. Procediamo bene fino a quando non incastriamo le corde su un tiro dove non riusciamo a comunicare, passa ancora un'ora prima che il mio cervello apra un varco nel muro di bestemmie e decido di risalire tirandomi sulle corde fino alla scaglia maledetta, un'altra ora offerta al cronometro..... Due tiri stupendi in un diedro marciotto di V e V+ e sbuco alla prima cengia dopo 12 tiri.... sono le 8 e mezza, c'é nebbia e tira un vento cane. Ci accucciamo nella bella piazzola già pronta, cuciniamo e filiamo a nanna. Al risveglio il vento non si é calmato, un bel thé e via nel mattino gelido. UNa parte facile ci porta ai piedi del primo tiro di VI, il piu' bel tiro della via, con parechi chiodi e ottime fessure per proteggere, movimenti esaltanti e ci ritroviamo alla famosa Spalla Pargätzi, dal nome del primo che apri' la via a partire da qui (arrivandoci per cengie orride sulla N, la parte sotto invece fu inaugurata nel 70 da Trachsel). Da qui una doppietta di 8 m ci depone sul lato SW nel mezzo di un vuoto stomachevole. Da qui si segue una fessura diedro per 5 tiri, il cuore della via. Il terzo tiro é il famoso diedro sprotetto di Pargätzi, 30 m di V con un solo chiodo. Ieri il diedro marcio l'avevo fatto tutto io con in cambio la promessa che Kai faccia sta fessura, eppure com'é come non é ma riesce a saltare la sosta della prima fessura e si ritrova dopo un mega tiro sostenuto di 50 m alla base del libro aperto, quando arrivo mi sorride......ok vado io......
Facili movimenti in spaccata, recita un articolo del menga su Vertical, a me no sembra,mi devo inventare un movimento diverso per ogni cm e quando oramai mi trovo a 1 m dal chiodo, dove dovrei avere il piede destro c'é la mia chiappa..... imbarazzante, momento di solitudine, poi mi intignisco, alzo sto piede, rinvio e vattene a mori' ammazzato ! il resto é decisamente piu' semplice e sono euforico.
Alle 17 siamo alla fine del diedro e una lungo pezzo facile di IV ci aspetta ma Kai saggiamente mi indica una bella piazzola. Recalcitro un po' all'idea ma poi mi ci devo abituare, i bivacchi saranno 2 e non 1, ed é meglio dormire qui che chissà dove piu' in alto. Passiamo delle belle ore assolate e calde su questo balcone eccezionale, la vista sulla NE dell'Eiger diventa una costante (e la stupendissima via Lauper, obiettivo sempre la in attesa). Qualch e scazzo familiare per il ritardo, una cena macrobiotica e a nanna. Notte calda ma agitata e si riparte x il 3 giorno. Ci sentiamo già la merenda al rifugio sotto i denti. Filiamo veloci su tiri di IV e gli ultimi tiri di V. L'ultimissimo di V+ inizia con un lunghissimo sbrogliamento della "puta mammuta" (ribattezzata cosi' la Mammut di Kai), poi parto io sullo strapiombino e faccio un movimento strano, troppo duro, strano...... e sbam neanche il tempo di pensare che era tropppo duro che mi ritrovo accanto a Kai sul terrazzino con un ginocchio dolorante e una bella strizza, dopo un voletto di 2 m..... parte Kai , conferma il duro, riscende e risale dritto sopra la sosta, yessss c'é il presone, passa e fila via. Quando lo raggiungo in sosta le difficoltà sono finite, rimangono pietraie e 2 turi di IV per giungere alla benedetta cresta. Alleluia, sono passate 23 ore di scalata contro le 17-21 del topo e le 12 di alcune cordate, belle chiaviche.

Guardiamo la cresta e riguardiamo nervosamente per la millesima volta il foglietto spiegazzato della guida..... pensiamo tutti e due che non combacia per niente ma siamo tamente esausti delle ricerche d'itinerario che per tacito accordo ci convinciamo che la discesa sarà facile ed evidente. Ci rimettiamo in marcia e dopo un po' avviene un fatto curioso. Dopo una doppietta che ci deposita ad un intaglio, di fronte ad una nuova doppia che parte negli sfasciumi su cui dovremmo scendere, tutti e due, senza neanche farci sfiorare dal dubbio, sentenziamo che non é quella giusta (questo fatto mi rimane ancora inspiegabile, una decisione completamente acritica, non siamo neanche riusciti in seguito a trovare un vago perché, ma tutti e due la pensavamo allo stesso modo......strana la testa umana) e continuiamo. Chiaramente la cresta si impesta, la roccia diventa una poltiglia, tiriamo un paio di tiri, passiamo per la vera cima (magrissima consolazione) e finalmente, in uno squillare di trombe e angeli che scendono dal cielo, arriviamo su una doppia con chiodo paleolitico. Questa doppia é qui dal tempo dei primi salitori, non c'é dubbio. Strette di mano, abbracci, grida di giubilo, yesssssss, vado per primo con la presunzione di piombare sulla prossima sosta in un batter d'occhio...........

non ci sarà nessuna doppia, cerchiamo come disperati mentre una nebbiolina sale dal basso e ci avvolge languidamente. UN forte presentimento ci assale, la merenda al rifugio "potrebbe" essere compromessa, lo stomaco gorgoglia umiliato.......
vedo in uno sprazzo una fettuccia rossa su un masso molto piu' in basso, piantiamo 2 chiodi scendiamo di 60 m e ancora una ventina su sfasciumi ripidi, hai visto mai il miracolo..... si, un paio di ciufoli, é una fettuccia che deve essere volata via a qualcuno ed é atterrata su questo spunzone arrotondato sopra quello che sembra essere un ripidissimo canale di scarico di tutta la montagna e a quanto ne sappiamo potrebbe arrivare dritto a grindelwald senza passare per il via.
Risalita sulle corde, la nebbia sale, sono oramai le 17 e la fatidica telefonata alla REga parte. Ci mettono in comunicazione con il grande Daniel, specialista del Wetterhorn (ci é salito 30 volte). Inizia una serie di telefonate e concordiamo di comune accordo di bivaccare ancora e tentare domani, col bel tempo. Troviamo uno spiazzo giusto per due e piano con tanto di tracce di muretto, siamo alla vera sella tra le due vette. Daniel ci conferma dopo qualche chiarimento che, anche se siamo andati troppo in là, la discesa é possibile, anzi piu' facile di quella che avremmo dovuto imboccare prima (in realtà ce ne sono 3 in tutto di via di calata). Ci complimenta per la salita che lui non ha mai fatto, ci dice che dovremmo esserne fieri e ci augura la buonanotte. Le sue parole (gliel'ho detto in seguito ad avventura finita non senza emozione) hanno un effetto dirompente, un eccitazione sottile ci pervade, passiamo un'ora sdraiati a rivivere le ore e i giorni passati , ad analizzari errori e grandi passaggi, siamo euforici ed affamati, la cena essendosi ridotta ad una tazza di acqua tiepida.

Dormo come un ghiro anche se incubi strani mi perseguitano e al primo sole scatto in piedi, tutto é sereno la discesa sembra evidente, la colazione inestistente, si parte!
Scendiamo a piedi una 50ina di metri e finalmente dietro un sassone ecco una sosta, neanche esultiamo, era troppo ovvio che fossimo giusti. Le doppie si susseguono come si deve e siamo sul ghiacciaio. Attraversamento, risalita e ultime 3 doppie con vista sul rifugio. Alla penultima incastriamo le corde, ancora non ci era successo, ci guardiamo con lo stoicismo negli occhi e scendiamo diretti fino al nevaio con la corda giusta giusta. Ci leghiamo al capo della corda e cominciamo a correre in discesa con la corda che ci ritira su come al bunjee jumping. Ridiamo a crepapelle, non ce ne frega piu' niente di niente, cascasse un asteroide li' ce lo mangeremmo. La puta mammuta finalmente viene e un'ora dopo siamo sulla terrazza assolata della Glecksteinhütte a mangiare e bere tutto quello che ci entra nello stomaco.

Che dire, avventura stupenda e unica, ce la siamo cavati molto bene nonostante i tanti errori e anzi direi con un buon margine (alla fine non eravamo ne allo stremo ne feriti ma anzi in discreta forma, il giorno dopo eravamo i due al lavoro) MA:

- piu' allenamento prima di fare imprese del genere, non é mica la solita cresta "testa bassa e pedalare" a cui sono abituato, ci vuole sintonia, rapidità, intuito, manovre di corda impeccabili e veloci

- sacco piu' leggero, pazienza per la notte

- corde da 50 e non da 60 e possibilimente normali e non "autoimbroglianti"


se qualcuno é interessato ad una ripetizioni saro' contentissimo di darvi tutti i dettagli tecnici. grazie per la pazienza nella lettura e a presto
fede


L'ultima modifica di marinoroma il Lun Lug 11, 2011 2:29 pm, modificato 4 volte
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Domonice
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Residenza: Franciacorta

MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2011 10:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Che bello leggerti in questi lidi... Very Happy Bellissima avventura!
_________________
www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa -
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fabiomaz



Registrato: 25/10/07 10:15
Messaggi: 3178
Residenza: Bergamo

MessaggioInviato: Lun Lug 11, 2011 8:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Sì ma non è finita l'avventura, se ben capisco.

Benvenuto e continua a raccontare.
Sei stato evocato dal Franz con le parole Bianco e Peuterey?
Wink
_________________
"TUTTO e' piu' facile delle Orobie" G.Valota
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Franz
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Registrato: 13/02/07 00:33
Messaggi: 9722
Residenza: Berg...scia...Verona

MessaggioInviato: Lun Lug 11, 2011 10:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Grande Fede.
Sempre gite di livello...
Ho DOVUTO cercare la tua montagna...e mi son spaventato...
Forse stavolta non seguo i tuoi passi Wink


Benvenuto su On-Ice!
Continua così!!!!!!!! Shocked
GRAZIE
fabiomaz ha scritto:
Sei stato evocato dal Franz con le parole Bianco e Peuterey?
Wink

Beh...per chi s'era perso il link, lui era l'ispiratore...
http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/viewtopic.php?t=31524
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-Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)
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marinoroma



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MessaggioInviato: Lun Lug 11, 2011 2:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

grazie per il benvenuto !!

e complimenti per il bel forum !
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marinoroma



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MessaggioInviato: Lun Lug 11, 2011 2:44 pm    Oggetto: Rispondi citando


prima fessura


il primo tetto


primo bivacco, al risveglio gelido


la famosa spalla Pargätzi


l'ancora piu' famosa fessura Pargätzi


incastro


vista dal secondo bivacco


fine delle doppie al 4 giorno, la cresta é in alto

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paolo75



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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2011 11:27 am    Oggetto: Rispondi citando

E' una zona che proprio non conosco, ma a leggere quello che hai scritto mi sono detto: Che vione!! Poi vedendo le foto aggiungo: Che ambientone!!! Wink
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nikkor



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Residenza: nei pressi di Rovato...

MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2011 2:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

ZIO PO' PO' Shocked
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N

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http://www.cornodicavento.com/FORUM2
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marinoroma



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Residenza: Losanna

MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2011 2:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

paolo75 ha scritto:
E' una zona che proprio non conosco, ma a leggere quello che hai scritto mi sono detto: Che vione!! Poi vedendo le foto aggiungo: Che ambientone!!! Wink


ciao

beh non saprei rapportarlo a canoni dolomitici, non essendoci mai stato, ma immagino che per i dolomitisti risulti una via abbastanza "tranquilla" anche se indubbiamente lunga. Poi il fatto di vedere seracchi e ghiacciai da una note di colore diversa.

Comunque mi é venuta voglia di misurarmi alle grandi pareti dolomitiche, ho visto il tuo report e mi sembra un ambiente fantastico !!!!!
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brozio



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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2011 4:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grande come sempre.... Wink
mi chiedevo dove fossi finito,non ti vedevo più sui forum e rilelggerti qua con un avventura cosi non può che fre veramente paicere!!!!
non ricordo su che rivista avevo leto di questa montagna e della via che hai percorso ma ricordo che mi aveva impressionato...e leggere il tuo report non amunta che il rispetto!!!!
COMPLIMENTI!!!!

ciao
Ste
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se guardi bene c'è tutto!!!

infondo una cascata o l'altra...ol gias l'è sempre gias!!!
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paolo75



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MessaggioInviato: Mar Lug 12, 2011 5:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

marinoroma ha scritto:
paolo75 ha scritto:
E' una zona che proprio non conosco, ma a leggere quello che hai scritto mi sono detto: Che vione!! Poi vedendo le foto aggiungo: Che ambientone!!! Wink


ciao

beh non saprei rapportarlo a canoni dolomitici, non essendoci mai stato, ma immagino che per i dolomitisti risulti una via abbastanza "tranquilla" anche se indubbiamente lunga. Poi il fatto di vedere seracchi e ghiacciai da una note di colore diversa.

Comunque mi é venuta voglia di misurarmi alle grandi pareti dolomitiche, ho visto il tuo report e mi sembra un ambiente fantastico !!!!!


Mah... leggendo e vedendo le foto proprio una via tranquilla non la definirei, per di più è pure bella lunga.
Poi anch'io non sono un dolomista (e neanche un occidentalista come si diceva una volta), al max sono un po' orobista che ogni tanto va un po' a destra e ogni tanto un po' a sinistra, comunque penso proprio che se vieni di qui trovi pane per i tuoi denti Wink
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leo



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Residenza: 3gasio

MessaggioInviato: Mer Lug 13, 2011 12:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Anch'io ciò la fotina della montagnetta, quando ho 6 ore per leggere la metto Laughing Laughing Laughing

Intanto dei sani complimenti che non fanno mai male Laughing Laughing Laughing
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“quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.”
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Fabrizio Righetti



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MessaggioInviato: Mer Lug 13, 2011 9:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao e ben ritrovato,
Bella avventura!
Mi ricordavo di un articolo su Verical riguardante le vie sul versante N del Wetterhorn e difatti questa mattina spinto dalla curiosità l'ho ritrovato. Ambiente grandioso ma un po tetro, oserei dire GOTICO!
Fabrizio
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celaf



Registrato: 05/03/08 09:44
Messaggi: 220

MessaggioInviato: Gio Lug 14, 2011 10:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Devo dire che quando ho visto un report di tante parole e poche foto non l'ho letto. Poi ci sono tornato su e leggerlo tutto d'un fiato è stato un vero piacere.

Veramente una salita di livello superiore!

Complimenti!
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Sia pur irrazionali, nel lento divenire, certi gesti li compiamo non per apparire ma solo perché siamo
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