Cima dei Lastei - Perla Nera

[zampe]

Dato che siamo in vena di racconti lunghi, ho appena assaporato quello del Badile di Espo (complimenti, davvero appassionante), inserisco anch'io il mio resoconto "poetico"

Luoghi e immagini dove le parole a poco servono, dove l'essenzialità della vita stessa, prepotente, ti ricorda che bisogna vivere, necessariamente. L'intensità nel poter vivere certe emozioni è un privilegio non da poco. Bisogna vincere la propria debolezza per far emergere forti le gioie. Pochi istanti bastano. Appunto luoghi e immagini che non si dimenticano:
La rudezza e l'angosciante ambiente di avvicinamento alla parete sud dei Lastei ci ricordano, tra la nebbia fitta, quanto più saggio sarebbe tornare sui propri passi. Decidiamo invece di passare palmo a palmo una parete immensa che non si vede, avvolta nel mistero di nuvole e fumi, in cerca di un improbabile attacco, sperando in qualche fugace schiarita. Lo troviamo l'attacco e non tutti ne sembriamo proprio felici. Ci rassegniamo all'idea, la nebbia non se ne vuole andare e allora verso le 8 cominciamo ad arrampicare. La via, aperta in rigoroso stile classico da Campagnola nel 1997, del quale raccomando la bellissima guida (arrampicate nel Vallone delle Lede), risolve la problematica della immensa colata nera della parete sud dei Lastei con un percorso quasi sempre incredibilmente rettilineo. Il secondo e il quarto tiro sono i più impegnativi ma superati questi primi 200mt la natura ha creato una parete lavoratissima, appigliatissima, solida, sempre verticale o strapiombante: il paradiso della clessidra. I chiodi praticamente non ci sono e sinceramente non servono a nulla. Le soste ci sono tutte e sono ottime. Clessidra dopo clessidra si procede su un muro entusiasmante, divertentissimo e continuo nella sua verticalità, sempre sul quinto o quinto superiore classico. Fortunatamente dopo qualche tiro le nebbie abbandonano la parete. Una voce misteriosa dal basso ci parla come se fossimo a 5 metri. Siamo almeno a 300mt dal suolo...Un puntino giallo ci chiede se è giusto per la normale ai Lastei!!! Potere di questi ambienti. Così, un solitario escursionista, sperduto nel vallone della Caccia, intento senza saperlo a camminare nello sperduto percorso dei Canali Nascosti, ci appare come fosse in corso Palladio a chiedere indicazioni per raggiungere Piazza dei Signori! Ne nasce un dialogo surreale. Eppure questa voce misteriosa, unico segno di vita del nostro viaggio, ha colpito tutti noi, appesi come salami su questa parete. Siamo ormai a 500-700mt da terra, mentre beviamo e mangiamo qualcosa. Ci giriamo, in fondo si nota il laghetto azzurro-verde della Val Canali, esattamente dietro al campeggio di CastelPietra. E' bellissimo visto da qua. Se ne esce Pani: "Chissà quanta gnocca a prendere il sole in costume su quel laghetto. E noi 4, qua da soli, a rampegare in un posto simile. Siamo proprio sfigati." Ha ragione da vendere nelle contraddizioni forti dell'alpinismo. 8-9 ore di parete e parete e parete davanti agli occhi. Ne fai parte e poi l'immensità degli spazi brumosi dalla magnifica cima dei Lastei. Sono le 17 quando, percorrendo la cresta successiva alla via, l'ometto di sassi della vetta si staglia nitido nel cielo. Attorno un deserto sconfinato, l'altopiano delle Pale, e questa immagine mi si imprime nella retina. Un'emozione fortissima, una visione incancellabile di questa cima imponente e ben poco frequentata. Inizia poi una discesa da inventare, in deserti di sassi, cime e campanili non segnati, dubbie forcelle senza nomi. La nebbia torna fitta, non ci abbandonerà più, a ricordarci che raggiungere il bivacco sarà anche questione di fortuna. Doppia da 60 metri che si incastra. Le corde nuove di Andrea alla fine decidono di proseguire la loro avventura e finalmente si liberano. Ci arriviamo al bivacco senza sapere come, incrociando fortuitamente il sentiero, grazie anche a un'ottima strategia di ricerca. Per concludere si potrebbe dormire lì. Mangiamo, beviamo, siamo felici e distrutti. La fretta è da molte ore che non fa più parte della nostra giornata. La possibilità di perdersi l'abbiamo vissuta davvero bene, con grande tranquillità, l'ambiente era ed è il nostro, dove camminiamo tanto, dove fatichiamo e soffriamo tanto, dove viviamo tanto. Nessun timore ci ha mai assalito. Mi tornava sempre alla mente una frase di Rebuffat che riporto:
"All'inizio la parola 'deserto', che significa assenza di vita, può fare paura; paura del silenzio e della solitudine; paura dei ragni, degli scorpioni e delle vipere; paura del sole e della sete; infine paura di perdersi. Ma quest'ultima è anche una buona ragione per andarci: fra pochissimo tempo la possibilità di perdersi sarà un lusso rarissimo in questa nostra esistenza - che non è più vita - dove tutto è suggerito, organizzato, preselezionato anche nel tempo libero.Dove si potrà ancora essere liberi, vale a dire affidati a se stessi?"
da "La montagna è il mio mondo" di Gaston Rébuffat
Usciamo nuovamente dal bivacco che sono ormai le undici. Poi due ore di discesa e all'una siamo alla macchina. Alle 3 esco dalla doccia e sono a letto. Spettacolo.

Fabio

Qualche foto mal riuscita:

Il sentierio per il bivacco Minazio il Sabato


Pala del Rifugio, Sass d’Ortiga e vallone delle mughe dal Minazio ormai al tramonto

Cima d’Oltro


Bivacco Minazio


Immancabili stelle all’alba del nuovo giorno


Salamandra all’alba


Io alla fine del 4° tiro


Andrea sotto il 4° tiro


Autoscatto di vetta


Dalla cima

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Sottile è la linea che separa un'impresa eroica da una cazzatona

[brozio]

azz altro manoscritto stile espo...siete troppo bravi a scrivere!!!se mi ci metto io ne esce un macello...per fortuna ci siete voi....

comunque gran racconto e gran salita...fa sempre piacere leggere queste cose!
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se guardi bene c'è tutto!!!

infondo una cascata o l'altra...ol gias l'è sempre gias!!!

[espo]

che bel le montagne della mia infanzia....

dure e pure

grande zampe
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roccia fiocca birra e gnocca

[gimidar]

sembrano bei posti

complimenti anche x il papiro

[LorenzOrobico]

Gran bella zampettata questa, una via che mi era rimasta impressa leggendo a suo tempo dell'apertura e avevo notato subito infatti il tuo report. Adesso anche questo bel racconto!

Grazie del contributo, la segno nella lista di quelle belle da fare, in buona compagnia !!

Ciao, Lorenz
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Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
Visita il mio blog

[giò]

bravo zampe compagno! chissà che anch'io... - belle foto

[Domonice]

Grazie per aver condiviso con noi. e Complimenti!
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www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa -

[simo il 4]

complimenti!!!! e che bel racconto!!

simo
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salire e perdersi nell'immenso

[zampe]

Grazie a tutti per i complimenti. Dovesse servire qualche dritta per ripetizioni, sono a disposizione.

Buon weekend,

Fabio
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Sottile è la linea che separa un'impresa eroica da una cazzatona

[Isa]

......complimenti per l''impresa
avete vinto sul "mostro" nebbia
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un passo dopo l'altro si arriva lontano