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Il Bianco può attendere-Redorta canale est.
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Autore Messaggio
Franz
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MessaggioInviato: Gio Dic 01, 2011 6:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Eccoci di ritorno dalla Brunone Laughing Uff uff che faticaccia.
Saliamo martedì mattina al Coca. Nel pomeriggio, con calma, andiamo a vedere l'attacco del canale (si sa mai che sbagliamo con il buio la mattina) e a giocare col ghiaccio del laghetto di Coca. Dopo una lauta cena con polenta e cotechino possiam andare a nanna. Partiamo mercoledì alle 2 dall'invernale del Coca, ma il vento della notte ha cancellato le tracce e fatichiamo non poco a trovare l'attacco. Del resto non c'è la luna ed è una bella faticaccia orientarsi nella conca. E pensare che avevam lasciato dei pezzetti di pane per riconoscere la strada, ma degli stambekki Twisted Evil devono averceli mangiati. Morale solo alle 10 Rolling Eyes , dopo esserci resi conto che eravamo all'attacco del canalone del Passo Coca, quando attacchiamo. Siamo già stanchi. Arriviamo in vetta al tramonto Laughing Dopo la lunga discesa al Brunone decidiamo di fermarci a dormire. Tanto abbiam tutti tempo. Giovedì dopo una abbondante colazione decidiamo che è anche ora di scendere e verso il tardo pomeriggio arriviamo a Fiumenero, donde in autostop a Valbondione alle 18. Gran bel giro. Grazie ai predecessori.

Ecco il Report Twisted Evil Twisted Evil Twisted Evil

Ma veniamo alle foto:

Primi salti divertenti

Il sole del tramonto infiamma le cime....BELLISSIMO!

Ultimi raggi anche sul Coca.

Veloci che rimanere qui al buio non è bello!


Verso la fine.

Ultimi raggi sul Lago di Coca.


Michele felice FINALMENTE in vetta.

La pianura si sta addormentando...

Quando tramonta il sol...


Laughing Laughing Laughing Laughing
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-Per me i fotoreports di Franz sono come i giornalini pornografici: non leggo il testo, guardo solo le foto. Quindi Franz, continua a postare i tuoi reports che altrimenti mi tocca riabbonarmi a "Le Ore" (un forumista di OTT)


L'ultima modifica di Franz il Ven Dic 02, 2011 11:54 am, modificato 3 volte
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Ares88



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MessaggioInviato: Gio Dic 01, 2011 6:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
milesimaxi ha scritto:
LorenzOrobico ha scritto:
Sarà che è il canale che attacca più a Sud rispetto agli altri... Idea Rolling Eyes
Anche perché esposti verso Oriente sono un po' tutti i canali del Redorta che calano verso il Lago di Coca.

Comunque gli altri hanno nomi molto più belli, vuoi mettere Cascata della Luna o Couloir del Sole, Valentina...

E il Tua ? Che origine ha il nome ? Era una nota azienda di skialp... Rolling Eyes


mi sembra di ricordare che il nome del canale fu dedicato a Santino Tua, un alpinista morto nel tentativo di realizzare la prima salita

Esatto! Anche la madonnina nella grotta mi pare.
Non ricordavo il nome.
Ma Ares non c'è più?


Gianluigi Tua, caduto con Rota e Locatelli nel '38 Wink

e non fu la prima salita...quella fu fatta in discesa da Luchsinger e Sala in Settembre
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Fabrizio Righetti



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MessaggioInviato: Gio Dic 01, 2011 8:19 pm    Oggetto: Re: Il Bianco può attendere-Redorta canale est. Rispondi citando

Franz ha scritto:
[stimo il vostro modo di andare per monti di corsa. L'ho già detto. Perchè IO non ce la farei e IO non mi gusterei tante piccole cose


Franz, perdonami ma queste parole che ho già sentito e letto tante altre volte un po mi sanno di preconfezionate e di scontate.
E pongo l'accento, forse da pignolo e rompicoglioni, su quelle tante piccole cose.
Io non ci credo molto quando si dice che andando a fare certi itinerari alpinistici si va per cercare le piccole emozioni della montagna. Se uno vuole godere delle cosidette 'piccole cose' che la montagna ci offre si va a fare una sgambata nei boschi o un bel sentiero, non c'è bisogno di andare a fare una scalata o quei viaggioni in quota che sei solito fare tu. Quando siamo nelle difficoltà, viviamo si forti emozioni, intense ed indimenticabili ma proprio per questo non sono piccole. E con piccole, intendo (ed immagino anche tu), non modeste ma in qualche modo più dolci e romantiche. Sono un tipo di emozioni che possiamo provare solo quando siamo rilassati e tutta la nostra attenzione è dedicata alla contemplazione dell'ambiente naturale. Cosa che evidentemente non è possibile quando siamo impegnati nelle difficoltà. E difatti una delle emozioni più belle è quella del raggiungimento della vetta quando le tensioni accumulate durante la salita di incanto spariscono in un sol colpo. Forse è proprio questo che si cerca. In una sorta di gioco masochistico, cerchiamo la fatica, il dolore, la paura per poi godere appieno delle successive e opposte emozioni.
L'ho sempre detto, secondo me, l'evoluzione dell'alpinismo deve portare ad una totale indipendenza dalla difficoltà. Invece siccome abbiamo un'ego ben sviluppato e non siamo mai sicuri di noi stessi cerchiamo sempre un banco di prova per dimostrare a noi stessi in primis e agli altri poi ciò che siamo o vorremmo essere. Nulla di male, se ci fa star bene perchè non farlo, del resto non si fa male a nessuno. Però non cerchiamo di mascherare questa realtà, perchè anche questo mi sembra un sintomo di insicurezza.
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Luca Bono



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MessaggioInviato: Gio Dic 01, 2011 11:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

io onestamente non capisco tutto questo accanimento nei confronti del Franz
sono stato io che gli ho chiesto da dove derivasse quella che mi è sembrata un po' una cattiveria nel primo fotoreport, perchè è abbastanza comodo lanciare il sasso e poi ritirare la mano nascondendosi dietro lo scherzo e la goliardia, perchè la si può girare come si vuole ma chiunque legga il primo messaggio difficilmente non lo interpreta come un po' maligno

poi io sono il primo (come il 90% di chi lo conosce qui dentro) a prenderlo per il culo perchè diciamocelo è un po teatrale il nostro, ma penso che qui si sia un po' sconfinato

in merito a quello che dice Fabrizio, io penso invece che il "novello Messner" non parli di piccole cose per nascondere la sua incapacità di fare certe salite in giornata, ma perchè in effetti, chi lo conosce sa che è un gran viveur e si gode ogni piccolo aspetto dell'esperienza montana: il viaggio in macchina, la notte in rifugio o in bivacco, il tramonto etc. Io quelle poche volte che riesco a fare una salita non tirata per il collo mi godo il momento della sera in montagna come un momento di grande libertà, e magari tra le altre cose lui intende anche questo

non sarà che a volte invidiamo un po' chi ha il tempo di godere la montagna? poi ognuno plasma il proprio 'alpinismo a sua immagine e somiglianza ed esalta i pregi delle proprie scelte come è giusto che sia, il mondo è bello perchè è vario
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airborne



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 1:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Si, ma onestamente tre giorni nelle orobie non passano più Laughing
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Ares88



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 8:43 am    Oggetto: Rispondi citando

airborne ha scritto:
Si, ma onestamente tre giorni nelle orobie non passano più Laughing


ipse dixit Laughing

piuttosto....mi sa che di neve non butta niente...quando andiamo a sciare osti?????'IO' cosa dice? Wink
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airborne



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 9:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Nada, si è stufato di fare su e giù per il presena Very Happy
sarà ancora un weekend su roccia
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 9:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Luca Bono ha scritto:
io (..) è vario


Sottoscrivo parola per parola.
Quindi ho fatto una...sintesi.

Wink
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Franz
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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 12:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fabrizio Righetti ha scritto:
Franz ha scritto:
[stimo il vostro modo di andare per monti di corsa. L'ho già detto. Perchè IO non ce la farei e IO non mi gusterei tante piccole cose

Franz, perdonami ma queste parole che ho già sentito e letto tante altre volte un po mi sanno di preconfezionate e di scontate.
E pongo l'accento, forse da pignolo e rompicoglioni, su quelle tante piccole cose.
Io non ci credo molto quando si dice che andando a fare certi itinerari alpinistici si va per cercare le piccole emozioni della montagna. Se uno vuole godere delle cosidette 'piccole cose' che la montagna ci offre si va a fare una sgambata nei boschi o un bel sentiero, non c'è bisogno di andare a fare una scalata o quei viaggioni in quota che sei solito fare tu. Quando siamo nelle difficoltà, viviamo si forti emozioni, intense ed indimenticabili ma proprio per questo non sono piccole. E con piccole, intendo (ed immagino anche tu), non modeste ma in qualche modo più dolci e romantiche. Sono un tipo di emozioni che possiamo provare solo quando siamo rilassati e tutta la nostra attenzione è dedicata alla contemplazione dell'ambiente naturale. Cosa che evidentemente non è possibile quando siamo impegnati nelle difficoltà. E difatti una delle emozioni più belle è quella del raggiungimento della vetta quando le tensioni accumulate durante la salita di incanto spariscono in un sol colpo. Forse è proprio questo che si cerca. In una sorta di gioco masochistico, cerchiamo la fatica, il dolore, la paura per poi godere appieno delle successive e opposte emozioni.
L'ho sempre detto, secondo me, l'evoluzione dell'alpinismo deve portare ad una totale indipendenza dalla difficoltà. Invece siccome abbiamo un'ego ben sviluppato e non siamo mai sicuri di noi stessi cerchiamo sempre un banco di prova per dimostrare a noi stessi in primis e agli altri poi ciò che siamo o vorremmo essere. Nulla di male, se ci fa star bene perchè non farlo, del resto non si fa male a nessuno. Però non cerchiamo di mascherare questa realtà, perchè anche questo mi sembra un sintomo di insicurezza.
Fabrizio

Caro Fabrizio,
IO, l'ho sottolineato più volte, ho fatto un discorso personale.
Ho detto che IO non potrei vivere tante piccole cose, come non posso vivere le cose che vivono gli altri.

In ogni caso, ti dico che ricordo una volta sulla Nord del GranPa in cordata con MisterAdamello nel settore superiore su ghiaccio plastico ottimo (ma sempre ghiaccio!) gli chiedo come mai non voglia mettere viti (di conserva) e mi risponde "Impieghi più tempo che a passar su dritto"
Ecco: IO NON CI STO!
Poi in discesa mi son trovato a camminare di buon ritmo col braccio alzato scattando foto a raffica a caso...perchè fermarsi era proibito.
Ecco: IO NON CI STO!

Ti dico che una cosa che mi riempie tanto delle salite è la notte. E si era capito Wink
Dormire "fuori casa" è sempre stato una cosa che mi affascinava. Sarà che con i miei già da quando avevo 5-6 anni facevo trekking e dormivo in bivacchi, rifugi, tenda...facevamo il fuoco, curavamo la cena e i dettagli del materiale da portare: insomma per un bambino era affascinante e fondamentalmente sono rimasto bambino...
Ecco le cene in bivacco, con gli amici, la goliardia, la mia armonica, il grappino, la sigarettina,...insomma dimmi quello che vuoi, ma in un contesto "veloce" le perdi. Ne hai altre, per carità, il camminare al buio coi tuoi pensieri ecc...

Poi per il discorso della vetta...dell'arrivare in cima e dell'annullamente della tensione, io il discorso lo amplifico. Arrivare al bivacco. Passare un'altra notte. E il giorno dopo fare la discesa con la testa girata a rimirar la propria via. Cosa vuoi di più dalla vita?

Boh, IO la vedo così. E ho costruito la mia attività con questo stile.
Finchè la famiglia e il lavoro me lo permetteranno andrò volentieri avanti così...per il futuro si vedrà...

Certi momenti che rimangono più di una vetta...






Luca Bono ha scritto:
io onestamente non capisco tutto questo accanimento nei confronti del Franz
sono stato io che gli ho chiesto da dove derivasse quella che mi è sembrata un po' una cattiveria nel primo fotoreport, perchè è abbastanza comodo lanciare il sasso e poi ritirare la mano nascondendosi dietro lo scherzo e la goliardia, perchè la si può girare come si vuole ma chiunque legga il primo messaggio difficilmente non lo interpreta come un po' maligno
poi io sono il primo (come il 90% di chi lo conosce qui dentro) a prenderlo per il culo perchè diciamocelo è un po teatrale il nostro, ma penso che qui si sia un po' sconfinato
in merito a quello che dice Fabrizio, io penso invece che il "novello Messner" non parli di piccole cose per nascondere la sua incapacità di fare certe salite in giornata, ma perchè in effetti, chi lo conosce sa che è un gran viveur e si gode ogni piccolo aspetto dell'esperienza montana: il viaggio in macchina, la notte in rifugio o in bivacco, il tramonto etc. Io quelle poche volte che riesco a fare una salita non tirata per il collo mi godo il momento della sera in montagna come un momento di grande libertà, e magari tra le altre cose lui intende anche questo
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Ma cattiveria, Luca, non la vedrei. Conoscendo poi il soggetto in questione. E' così... Wink
Però l'analisi ci sta...da qualche parte quell'idea c'è...analizziamo ben volentieri le posizioni di tutti...
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nikkor



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 5:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

mamma mia che thread... Sad
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Drugo Lebowsky



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 5:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

airborne ha scritto:
Si, ma onestamente tre giorni nelle orobie non passano più Laughing


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Drugo Lebowsky



Registrato: 24/11/07 18:31
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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 6:10 pm    Oggetto: Re: Il Bianco può attendere-Redorta canale est. Rispondi citando

Fabrizio Righetti ha scritto:


Io non ci credo molto quando si dice che andando a fare certi itinerari alpinistici si va per cercare le piccole emozioni della montagna. Se uno vuole godere delle cosidette 'piccole cose' che la montagna ci offre si va a fare una sgambata nei boschi o un bel sentiero, non c'è bisogno di andare a fare una scalata o quei viaggioni in quota che sei solito fare tu. Quando siamo nelle difficoltà, viviamo si forti emozioni, intense ed indimenticabili ma proprio per questo non sono piccole
...
Invece siccome abbiamo un'ego ben sviluppato e non siamo mai sicuri di noi stessi cerchiamo sempre un banco di prova per dimostrare a noi stessi in primis e agli altri poi ciò che siamo o vorremmo essere. Nulla di male, se ci fa star bene perchè non farlo, del resto non si fa male a nessuno. Però non cerchiamo di mascherare questa realtà, perchè anche questo mi sembra un sintomo di insicurezza.


OPPORCATTROIA!!!! Shocked Shocked Shocked

OH, RAGAZZI MA VI RENDETE CONTO? Shocked

vacca mastèa! è la prima volta che qui leggo qualcosa di onestamente depurato da vetero retorica! Laughing Laughing Laughing

bravo fabrizio.


ps: franza, abbiamo sensibilità diverse e credo nessuno contesti i tuoi gusti e conseguente modo di vivere le gite
però concedimi di dire che certe note che sanno di "non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello..." odorano di stantio
modera la prosa e non darai appigli agli scassacazzi come me Twisted Evil
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everest



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 6:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

Anche se mi ricordi molto il ns ex presidente Scalfaro (io non ci sto)condivido pienamente,
L'importante e' arrivare,non importa quanto tempo ci si impiega, diceva Confucio un po di tempo fa...
Ad ognuno il suo..di alpinismo
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Fabrizio Righetti



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 6:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Franz,
Mi ripeto in parte ma tu un po ti nascondi dietro certe foto che san tanto di libro CUORE. Per godere di certe cose non c'è bisogno per forza di fare certe salite. L'amicizia, il bivacco, il guardarsi in giro con calma, etc son tutte bellissime sensazioni che però possiamo fare anche senza la fatidica scalata o vetta. Quello che voglio far passare è che alla fine tutte queste cose sono un accessorio a quello che rimane il vero scopo: e cioè la scalata e la vetta. Non puoi negarlo. Io quando vado a fare una salita, traggo godimento da tutte queste cose, ma alla fine proprio perchè non mi sono ancora completamente 'evoluto' nel mio modo di andare in montagna, vedo nella salita il vero scopo del tutto.
A me frega nulla di come gli altri vanno, anche se le mie considerazioni su certi approcci le faccio eccome, però non facciamo i finti modesti. L'ho detto tante volte, preferisco una bella dose di sano orgoglio per ciò che si è fatto che non quelle romantiche parole che tanti alpinisti buttano quà e là ma che a fatica trattengono il loro ego che spinge da dietro con prepotenza.
Franz, quando non ti accanirai più per una salita e sarai capace, in una bella giornata di sole, di stare seduto in un prato verde, in contemplazione del creato, allora potrai dire che le piccole cose della montagna sono importanti ma fino a quel punto saranno solo un contorno alla scalata e nulla di più. Non puoi negarlo e devi accettarlo, come tanti altri, per quello che è, e cioè un limite. Che limite sia che male c'è mai non girarci intorno (e non sei l'unico ne qui dentro ne fuori).
Io personalmente l'ho accettato come un limite e come vedi o leggi riporto sempre con soddisfazione ed orgoglio ciò che faccio, senza girarci intorno. Un po mi dispiace perchè visto l'amore smisurato che provo per la montagna vorrei fare il grande salto e raggiungere il 'nirvana' alpinistico ma che ci vuoi fare siamo esseri umani Smile
Fabrizio
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Giacomo cordamolla



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MessaggioInviato: Ven Dic 02, 2011 6:33 pm    Oggetto: Re: Il Bianco può attendere-Redorta canale est. Rispondi citando

Drugo Lebowsky ha scritto:
Fabrizio Righetti ha scritto:


Io non ci credo molto quando si dice che andando a fare certi itinerari alpinistici si va per cercare le piccole emozioni della montagna. Se uno vuole godere delle cosidette 'piccole cose' che la montagna ci offre si va a fare una sgambata nei boschi o un bel sentiero, non c'è bisogno di andare a fare una scalata o quei viaggioni in quota che sei solito fare tu. Quando siamo nelle difficoltà, viviamo si forti emozioni, intense ed indimenticabili ma proprio per questo non sono piccole
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Invece siccome abbiamo un'ego ben sviluppato e non siamo mai sicuri di noi stessi cerchiamo sempre un banco di prova per dimostrare a noi stessi in primis e agli altri poi ciò che siamo o vorremmo essere. Nulla di male, se ci fa star bene perchè non farlo, del resto non si fa male a nessuno. Però non cerchiamo di mascherare questa realtà, perchè anche questo mi sembra un sintomo di insicurezza.


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bravo fabrizio.


ps: franza, abbiamo sensibilità diverse e credo nessuno contesti i tuoi gusti e conseguente modo di vivere le gite
però concedimi di dire che certe note che sanno di "non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello..." odorano di stantio
modera la prosa e non darai appigli agli scassacazzi come me Twisted Evil


Ecco un altro estimatore dell'intervento di Fabrzio Cool
Oltre a quello detto da Fabrizio mi sento di dire un'altra cosa.
Non me ne voglia il Franz e tutti gli altri, ma quando leggo di salite descritte come poemi e con mille giri di parole su emozioni di qui, emozioni di là e vari bla bla mi viene da pensare; da pensare soprattutto che il fare un report poema sia ormai diventato una moda dei giorni nostri. E poi puntualmente vengon fuori i soliti commenti tipo:"Bravo, hai trasmesso molto bene le tue emozioni ecc. ecc.". Sinceramete io (e ribadisco io) preferisco un qualcosa di più sintetico e tecnico, per fare un esempio alla Lorenzorobico insomma.
Poi ognuno è libero di fare report nel modo che vuole, ma ci sarà gente a cui questo modo piace e gente alla quale non piace.


L'ultima modifica di Giacomo cordamolla il Ven Dic 02, 2011 9:32 pm, modificato 1 volta
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