La mia prima cascata

[ezzno]

...già. Era da un po' che non trovavo il tempo di buttar giù due righe, ma questa ve la devo proprio raccontare. Martedì della scorsa settimana parto con un mio amico alla volta di Champdepraz, per andare a fare la mia prima cascata di ghiaccio.
Io, homo falesiarus ignorantis, mi presento all'appuntamento con zaino da 65 litri pieno traboccante di ciarpame. Dopo 15 minuti di cammino, arrivati alla cascata "Castello incantato", comincio a vuotare la bestia, e in una sequenza fantozziana tiro fuori: 2 imbraghi (uno più comodo, l'altro regalatomi a Natale per quando avrò il fisico...), la coperta da pic-nic cerata sotto, biscotti, merendine, tre stecche di cioccolato fondente con le nocciole, due bottiglie di te al limone, videocamera, 10 rinvii Kong di quelli bianchi di seconda scelta e pure spelacchiati tipo gatto randagio, otto, grigri, un dado Cassin che non si sa mai, scarponi e ramponi (almeno quelli nuovi nuovi).
A questo punto il mio amico dubita di essere ancora mio amico.
Pace. Indosso l'equipaggiamento (cioè i ramponi, perchè le picche me le presta il mio amico, anzi, l'amica del mio amico che vede subito la mia inadeguatezza per le cascate e mi invita a fare scialpinismo) e muovo i primi passi con i miei nuovi Cassin c14. Pochi metri e sento un sonoro "straaaappp". Scopro che le punte anteriori dei ramponi bucano lo Shoeller che è un piacere...
Pace. Il mio amico, che fa l'istruttore, in pochi minuti mi spiega la progressione a triangolo, e le varie evoluzioni di essa.
Io che sono di filosofia "quando sei in parete tira più che puoi" non capisco il perchè di tanta sofisticheria.
Si parte: il boss apre un saltino da primo e poi me lo fa eseguire; ma sti cazzo di talloni, perchè vanno tenuti giù???? Non possono fare i ramponi che funzionano al contrario???
Alla fine, mi trovo tipo gatto Silvestro, con le picche piantate e io a penzoloni attaccato alle dragonne (benedetto chi le ha inventate).
Penso "Primo salto, il resto andrà meglio". Al secondo, dopo un po' di allenamento per capire la battuta della picca, molto meglio; sto bene sui ramponi, più sicurezza in aggancio e faccio il muro verticale in tranquillità. Il problema nasce in uscita: mi trovo sbilanciato, scivolo con i ramponi, e pendolo rovinosamente contro un sasso. Per fortuna c'era neve fresca.
Nei salti successivi ci siamo alternati io e la socia terza di cordata, e con qualche aiuto dal boss finisco tutta la cascata.
In conclusione posso ritenermi soddisfatto, e che dire, non vedo l'ora di ripetere... appena riprenderò l'uso delle braccia.

Ciaoooo...

Ps: lo sapete che il te al limone se lasciato all'aperto, d'inverno congela?
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Ma i maratoneti hanno i capezzoli d'acciaio???

[giò]

simpatico raconto

presentati, nell'apposita sezione, con qualcosa del genere che tutti ti faranno il filo!!!!!

ciao ciao

[Drugo Lebowsky]

[espo]

[Franz]

Grande Ezzno!
Un buon inizio e simpatico racconto.
Siamo soci di sventura sono pure io neofita

[LorenzOrobico]

[Etnadream]

Complimente anke da parte di un "terronazzo neocastatista" come me......
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Se non hai una meta, non puoi perderti.

Stremizzi

[Domonice]

Bella storia
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www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa -

[michelealebardi]

bel racconto alla prima ti domandi sempre cosa ci stai a fare li
ma alla fine ne diventa una malattia vedrai non mollerai più questa disciplina....
poi per tutte quelle vivande che ti porti dietro vedrai che troverai sempre un compagno di cordata goloso

[brozio]

bella storia ezzno...
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se guardi bene c'è tutto!!!

infondo una cascata o l'altra...ol gias l'è sempre gias!!!

[Mat]