Nibi
Registrato: 16/02/07 04:14 Messaggi: 809 Residenza: Morbegno (SO)
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Inviato: Mar Feb 05, 2008 9:04 pm Oggetto: |
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ecco quanto scrive l'Adige oggi
BRUNO ZORZI CAVALESE - La condanna per il presidente della Funivie Tofana Marmolada, Carlo Vascellari , il caposervizio Luciano Soraru e il responsabile della sicurezza Mario De Cesaro è stata di otto mesi, non menzione, tutto sospeso per quanto riguarda il risarcimento danniBRUNO ZORZI CAVALESE - La condanna per il presidente della Funivie Tofana Marmolada, Carlo Vascellari , il caposervizio Luciano Soraru e il responsabile della sicurezza Mario De Cesaro è stata di otto mesi, non menzione, tutto sospeso per quanto riguarda il risarcimento danni. Condanna (già «cancellata» dall'indulto) per quello che per Mountain Wilderness è stato lo «sfregio», «lo scempio», «l'offesa», «l'attacco» che gli ormai famosi cinquecento metri di tornanti tracciati nel giugno del 2005 nel corpo del ghiacciaio della Marmolada, da Serauta a Punta Rocca, dai gatti delle nevi della società che dovevano portare gli operai in quota per i lavori del terzo tronco della nuova funivia. Un processo giuridicamente complesso che l'associazione ambientalista ha voluto dichiaratamente trasformare in un atto d'accusa non solo alla Tofana - Marmolada spa, ma ad un'intero modello di sviluppo turistico. Otto mesi aveva chiesto il pubblico ministero Salvatore Ferraro (ieri non c'era il suo collega Carmine Russo ), con le attenuanti generiche meno del minimo, cioè un anno, previsto per un reato che non ha direttamente a che fare con i danni arrecati alla «Regina delle Dolomiti», ma al fatto che i vertici della società, per fare questo «zig - zag» sul ghiacciaio, trattandosi di un area tutelata paesaggisticamente, non hanno chiesto l'autorizzazione alla Provincia. Il reato più secco, la distruzione e il danneggiamento di un bene ambientale, è uscito di scena già alla prima battuta del processo, a novembre, con una «multa» di 2500 euro. Richiesta di condanna accolta dal giudice Francesco Forlenza che ha reso raggianti i militanti di Mountain Wilderness e non ha ammutolito gli imputati e i loro avvocati che comunque hanno annunciato appello. «Abbiamo ridato dignità alla Marmolada - ha affermato l'avvocato Nicola Canestrini che si è battuto per Mountain Wilderness parte civile nel processo -. Ora sanno che non è di loro proprietà». Sorridente, ma per motivi opposti l'avvocato Sandro DeVecchi che con Marco Stefenelli ha difeso gli imputati. «Già il fatto che il pm abbia chiesto meno del minimo, ricordo che la pena va da uno a 4 anni, sta a significare che il fatto non è grave. Comunque, faremo appello». Per tutto il processo da parte della società si è voluto dimostrare che il danno non c'è stato, che la «pista di cantiere» è stata fatta sulla pista da sci, che altro non era che un servizio per un lavoro regolarmente autorizzato. Che il danno non sia stato permanente è stato riconosciuto da tutti, compreso il perito dell'accusa Luca Mercalli , il noto volto del meteo tv. Vero è che la Tofana - Marmolada, appena scoppiata la «bomba» nell'agosto 2005, si affrettò a «ripianare» il ghiacciaio («per nascondere le prove», dicono gli ambientalisti) e venne, sulle prime, fermata dalla Provincia. Ecco, la Provincia che per Mountain Wilderness è stata, diciamo così, la «condannata di pietra» nel processo di Cavalese. «Avremmo voluto vedere qui la Provincia - ha affermato il presidente dell' associazione, il grande alpinista (ha scalato 14 ottomila) Fausto De Stefani - che ha il dovere di tutelare un patrimonio della collettività come la Marmolada. L'assenza delle istituzioni, ora e quando avrebbero dovuto controllare, mi meraviglia e la dice lunga. Pensate: deve essere un gruppo di volontari a difendere una montagna come la Marmolada al posto delle istituzioni che hanno uomini, mezzi, i soldi. E questo vale per tutto ciò che riguarda l'ambiente». Mountain Wilderness s'è costituita parte civile perché la ferita alla Marmolada è stata vissuta come ferita morale alla stessa associazione. Per questo la richiesta di danni è stata di 500 mila euro: mille euro per ogni metro di pista tracciata, nell'estate di tre anni fa, sulla neve e il ghiaccio della «Regina delle Dolomiti».
05/02/2008
scontro «Pure lo sci è un ideale»«Il danno è questo processo»CAVALESE - È stata una battaglia dura quella che si è tenuta nell'aula della sede staccata del tribunale di Trento di Cavalese. Uno scontro, ancor prima che giuridico, politico e simbolico. L'avvocato De Vecchi lo ha detto: «Per gli alti ideali di Mountain Wilderness quello delle Funivie Tofana - Marmolada è un modo sfrontato di fare turismo, ma anche i nostro è un ideale: quello di utilizzare per lo sport la montagna. Ideale che hanno lo stesso identico peso del loro». E anche quella che De Vecchi ha definito la «selvaticità» difesa da M.W. «non può essere un elemento per chiedere risarcimenti. Anzi, qualcuno dovrebbe rendere conto delle spese di questo processo». Processo nato, ha detto l'avvocato Stefenelli, «dallo sdegno del solo dottor Vaia», colui che, nell'agosto 2005, lancio l'allarme per la pista. Da parte dei militanti ambientalisti (civilissimi) solo qualche sorriso amaro e una constatazione: «Meno male che c'eravamo noi perché se aspettavamo i controlli della Provincia...»
05/02/2008
SUL SITO C'è PURE IL PDF CON LE FOTO
http://www.ladige.it/giornale_online/a_giornale_index.php |
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