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Pizzo della Pieve, la via degli Inglesi in inverno...

 
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Autore Messaggio
Domonice
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Registrato: 08/02/07 23:39
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MessaggioInviato: Dom Gen 19, 2020 10:57 pm    Oggetto: Pizzo della Pieve, la via degli Inglesi in inverno... Rispondi citando

Sono passati molti anni da quando ho visto per la prima volta le foto di questa via, percorsa da un forte alpinista che conoscevo solo per il suo bel blog di montagna. Le foto erano spettacolari e impressionanti allo stesso tempo. Quella parete E' impressionante, severa e arcigna, repulsiva se la si guarda dalla Valsassina. Ai tempi ero un apprendista alpinista, cioè, mi dilettavo nelle scalate su ghiaccio (specialmente) su roccia (un pochino), l'alta montagna... vabbè, diciamo che ai tempi andavo in montagna, adesso sono un ciclista in prestito. Nonostante questo quando il Brozio mi propone la salita della via, che si sa essere in ottime condizioni, l'idea mi accende. Basta poco per spegnere però la luce, la notizia della morte di un ragazzo proprio all'attacco di quella via Sad
Passano i giorni e purtroppo il destino di quel ragazzo tocca ad un amico, ciclista, che perde la vita proprio mentre era in bici. I pensieri frullano nella testa, le motivazioni fanno l'altalena. La vita non offre nessuna garanzia di sopravvivenza, qualunque sia la tua passione. Ripensando all'entusiasmo del Freccia, al secolo Lanfranco, penso che sarebbe bello fare qualcosa in montagna per dedicargli un ricordo. Quel qualcosa era li che aspettava da una vita e, nel momento in cui MAI avrei pensato di realizzarla, si è presentata davanti. Andiamo

Partiamo dal ponte di Primaluna alla luce delle frontali, o meglio al lumino della mia e a quella accecante del Brozio. La strada è lunga, lo zaino pesa e non abbiamo fretta. Arriviamo al termine del sentiero, dopo due ore. Una enorme valanga indica il momento per il cambio assetto.

Stefano verso l'attacco della via, non visibile





La vià è molto lunga, quasi un km all'estrema destra di questa immensa parete. La temperatura è ottima, la neve incredibile. La progressione è sicura, con la dovuta e richiesta attenzione perchè un errore non è tollerabile. Non sono più abituato a trovarmi in questi ambienti. Ma metro dopo metro riacquisto quella confidenza persa nel corso degli anni. I tratti dove serve "pedalare" si alternano a risalti molto ripidi dove è un piacere scalare. L'attenzione comunque rimane sempre alta. Oltre il passo Graner, una sella tra la parete e il caratteristico Dente sulla nostra destra, la pendenza diventa molto sostenuta, intorno ai 60°








I risalti diventano ora più frequenti, ma la tensione ormai si è sciolta. Ci alterniamo alla "guida" e quando mi lascia andare avanti Stefano mi supporta da sotto











Quando sembra che sia finita ci si apre davanti un lungo canale-pendio a 50-70° che conduce al termine delle difficoltà. Da qui si domina la valle e la parete superata sembra un baratro ai nostri piedi





Out. Caro Franco, grazie per avermi dato lo sprone per questa meravigliosa salita. Ti porterò sempre nel cuore





Non ci rimane che scendere. La discesa è per il canalone della Val Cugnoletta; non presenta grosse difficoltà, l'avevo percorsa molti anni in salita fa col Grigna, Leo e altri soci anche se ricordo quasi niente di quella gita. Laggiù in fondo la nostra partenza




Quel forte alpinista ho avuto modo poi di conoscerlo e di farci anche una Segantini invernale, insieme all'orobico e al Quare. Io e tre Lorenzi. Lui era Lorenzo Castelli e proprio mentre idealmente io percorrevo la via che lui mi aveva fatto conoscere, lui tragicamente ci lasciava, vittima di una caduta su una cascata di ghiaccio. Le interconnessioni in questa giornata sono state molteplici, vita, gioia, tristezza e dolore tutte condensate in una sigola indimenticabile giornata.
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Lun Gen 20, 2020 9:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Bel modo di prendersi un po' di tempo per ricordare, Dome.

Una info sulla salita per un amico: il tratto fino al colletto è in neve-ghiaccio adesso?
Quando la feci io era in roccia ed era il tratto più ostico.
Belle anche le foto anche se la prima mi sembra inclinata di brutto anche se il Brozio è dritto.
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Domonice
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Messaggi: 10745
Residenza: Franciacorta

MessaggioInviato: Lun Gen 20, 2020 7:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:

... anche se la prima mi sembra inclinata di brutto anche se il Brozio è dritto.

Shocked sei serio?
Comunque no, niente roccia, tutto coperto!!
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BiancoAtlas



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MessaggioInviato: Lun Gen 20, 2020 9:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Davvero una bella salita Dome
Ad ogni modo hai ragione garanzie non ce ne sono
Un pensiero per il tuo amico
Antonio
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LorenzOrobico



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MessaggioInviato: Mar Gen 21, 2020 10:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Amen... bella salita Boss, peccato che non ci siamo incrociati per farla assieme, carpe diem!
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giasti03



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MessaggioInviato: Dom Feb 02, 2020 9:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per una volta mi unisco alla discussione,
concordo pienamente col Boss, anch'io diversi anni fà lessi e pensai "ste cose non le farò mai", ma col tempo e le altre vie, il mai è diventato oggi, dopo anni di attesa.
Gran bel vione, anche se onestamente un paio di tiri mi piace sempre farli, tirar su dritto un pò mi leva il piacere della salita, ma sempre gran bel giro.
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luca.trovesi



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MessaggioInviato: Ven Feb 07, 2020 11:56 am    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Passano i giorni e purtroppo il destino di quel ragazzo tocca ad un amico, ciclista, che perde la vita proprio mentre era in bici. I pensieri frullano nella testa, le motivazioni fanno l'altalena. La vita non offre nessuna garanzia di sopravvivenza, qualunque sia la tua passione.


Dome a me questa cosa colpisce molto. Ammetto di usarla anche come giustificazione (parziale) per l'attività in montagna...
Grande salita, che parete il Pizzo della Pieve!
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