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Lungi il Vacchelli da Spino a Cremona, 30/06/2024 | Tweet |
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Onicer | oscarrampica
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Regione | Lombardia |
Partenza | Spino d'Adda (80 m) |
Quota massima | 80 m |
Dislivello | 40 m |
Sviluppo | 70 km |
Tipologia | XC - Cross Country |
Difficoltà | I / S1 ( S1+ ) |
Itinerari collegati | nessuno |
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Condizioni Salita | Buone |
Condizioni Discesa | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Da tempo pensavo di andare a Cremona in bicicletta lungo il canale Vacchelli dove da piccolo imparai a nuotare (quando fuggivo di casa e passavo in bicicletta davanti alla ditta dove lavorava mamma tutto travestito per non farmi riconoscere) ma soprattutto dove rischiai il game over due volte. La prima quando con Giovanni ne tentammo la traversata con le pinne di masonite incollate che si staccarono immediatamente dopo il tuffo lasciandomi in balia delle mie insufficienti capacità natatorie e incerto se tornare alla riva da cui ero partito o approffittare della spinta per approdare a quella opposta. Scelsi al volo la seconda e con la bocca piena d’acqua aggrappai come fossero mani protese le erbe della riva per sopllevarmi all’asciutto sbuffando come un mantice. E poi guardando in faccia Giovanni, iniziammo a ridere come pazzi. La seconda quando con Giovanni Milko e Salvatore andammo a Buchi (loc. Bocche ) dove il canale esce dall’Adda a fare il bagno nell’acqua grande che si raccoglie fermata dallo sbarramento artificiale. Gli amici sono a riva e io che nel frattempo un poco ho imparato a nuotare mi muovo nell’acqua immobile verso la diga da cui l’acqua tracima passando tra i ravvicinati piloni di cemento. Sono ormai quasi arrivato quando mi sento trascinare da una corrente sotterranea e prima che riesca a capire cosa sta succedendo mi ritrovo abbracciato alle assi in legno che sono poste fra i piloni per regolare il livello del bacino e le gambe che sono state risucchiate da un’asse mancante e sono dall’altra parte. La situazione non è piacevole perché se mi cedono le mani finirei per passare oltre, esser trascinato nello scivolo e schiantarmi contro tutti i rami e gli alberi accatastati. Mi farei del male seriamente..o peggio. Inizio quindi a provare a richiamare l’attenzione dei miei amici alzando ogni tanto un braccio con l’apprensione di perdere la presa ed essere portato via dalla corrente. Dopo minuti interminabili (attirati poi dal mio immobilismo mi diranno poi..) gli amici si avvicinano e saltellando fra un poilone e l’altro mi raggiungono ed estraggono dalla mia bara liquida. Poi certo oltre che per questi aneddoti il canale resta un luogo caro dove ho passato tantissime estati giocando a palla quando c’era compagnia o solo per anni..e tante serate folli di cene improvvisate. Ma veniamo a noi e alla decisione presa con Robi di andare da Crema a Cremona in bicicletta. In realtà il punto di partenza ideale sarebbe stato nei pressi di Spino (tratto già percorso altre volte) ma non avevamo tempo sufficiente per organizzarci in tal senso. A circa 20 km da milano sulla sponda orientale del fiume Adda, in località Marzano - Bocchi, prende il via il Canale Vacchelli, un progetto ingegneristico di 34 km sostenuto e voluto dal politico garibaldino Pietro Vacchelli alla fine del 1800. Il sistema di approvigionamento idrico della pianura padana è organizzato in maniera efficiente per provvedere al meglio al mantenimento delle ampie coltivazioni presenti e percorrendo il Canale Vacchelli in bici ci si può davvero rendere conto di come l'acqua venga incanalata dove vi sia un'effettiva necessità. L’intero percorso percorre la porzione nord-occidentale della Provincia di Cremona lungo le alzaie dei canali irrigui del Cremasco e del Cremonese seguendo il Canale Vacchelli prima e il Naviglio civico di Cremona poi. Le alzaie tengono a distanza dal traffico; i filari e la vegetazione ripariale danno un poco di refrigerio nelle giornale più calde. Lunghezza di circa 60 km che risulta dall’unione di tre distinte ciclabili provinciali. La Ciclabile del Canale Villoresi (da Marzano a Tomba Morta), Il percorso ciclo-pedaonale dei navigli (da Tomba Morta a Casalbuttano), la Ciclopista del naviglio (da S. Vito/ Casalbuttano a Migliaro/Cremona). La pavimentazione è in gran parte su fondo sterrato, talvolta disagevole o sporco; su asfalto negli abitati e da Casalbuttano a Cremona. Lasciataci alle spalle il grande edificio delle opere di presa dell’acqua, costruito fra il 1887 e 1892, iniziamo a pedalare lungo Il canale che ha una portata d'acqua di 40m cubi al secondo e che termina dopo 34km a Genivolta in località Tombe Morte, per un dislivello di circa 40m. Scorriamo allegri fra cascine sparse, ampi campi coltivati, uccelli acquatici e i suggestivi riflessi degli alberi nel canale che saranno i compagni di viaggio principali di questa tratto verso Crema. Non distante dal punto di partenza, si incrocia la Sp91 costeggiata dalla breve ciclabile delle Risorgive, le sorgenti naturali tipiche della pianura alluvionale che caratterizzano l'area e il vicino parco del fiume Tormo. Attraversiamo il suggestivo paesaggio della Pianura padana, tra campi agricoli, ponti dalle ricercate architetture, chiuse idrauliche, filari di pioppi, cascine e luoghi storici. Siamo a Nosadello e qualche km dopo passiamo a lato del paese di Pandino con l'imponente castello visconteo (nonché mio paese natale ). Il viaggio in bici procede sempre a ridosso del canale Vacchelli in direzione sud-est: è incredibile pensare che questa opera dell'uomo provveda all'irrigazione di oltre 80000 ettari di terreni. Subito dopo Palazzo Pignano, che vanta alcuni resti di epoca protoromana, e Scannabue si oltrepassano anche la Roggia Cremasca e la Roggia Acqua Rossa, transitando per il bel Santuario della Madonna delle Assi a Monte Cremasco con tracce protoromaniche, dove ci riportiamo sulla sponda sinistra e dopo aver incrociato la provinciale 90 la ciclabile entriamo nell’area naturalistica del Moso fino a Cremosano. Pedaliamo lasciandoci affascinare dalla campagna cremasca e in località San Benedetto ci spostiamo per poco sull’alzaia di destra per superare la linea ferroviaria. Tornati in sponda sinistra non vi rimaniamo molto e al ponte di Santo Stefano in Vairano, frazione di Crema, rieccoci sull’alzaia di destra. Dopo di che il percorso, volendo vedere Crema, abbandona il canale e continua sulle piste ciclabili cittadine di Crema (20 km da Spino) giungendo alla pista ciclopedonale di viale Santa Maria della Croce. L’origine del bellissimo santuario fuori dalle mura della città si deve all’apparizione della Vergine a Caterina degli Uberti, Il 3 aprile del 1490. Crema, attraversata dal fiume Serio proveniente dalla provincia di Bergamo, è una città a misura d'uomo della provincia di Cremona con numerosi palazzi antichi, chiese imponenti come il Duomo, la Basilica di Santa Maria della Croce, ville e giardini e alcuni conventi storici arricchiti da chiostri. Se siamo giunti al santuario, seguiamo per il centro di Crema brevemente fino a recuperare il canale salendo oltre la sede stradale che lo scavalca e sullo stretto argine, poco dopo, incrociamo il Serio passandoci sopra tramite un bellissimo ponte in muratura. Da questo punto partiamo io e Robi alle 7 del 5 aprile del 2021, amico con il quale ho sempre condiviso la passione per l’alpinismo, quella per la bicicletta che ora lui vive in maniera quasi esclusiva, e quella per lo sport in genere. Appena fuori città si riprende la sterrata del Canale Vacchelli che procede ad est, in direzione di Vergonzana, Izano, Salvirola e Fiesco paesini che appaiono oltre i prati con le loro macchie di mattoni sparsi. L'area è abitata da molte specie ornitologiche facilmente avvistabili come la folaga, l'airone cenerino o la gallinella d'acqua. Dopo Salvirola, ancora qualche chilometro su facile sterrato e ci si ritrova alle Tombe Morte. Mancano circa 25 km a Cremona. Siamo nel comune di Genivolta, presso un importante snodo idraulico dove il Canale Vacchelli incontra il Naviglio Pallavicino e il Naviglio Civico di Cremona. Dopo un viaggio di circa 34 km attraverso la Pianura Padana, il Vacchelli riversa le proprie acque nei due Navigli e in altre piccole rogge, come avvenisse il passaggio del testimone per il proseguo della corsa verso Cremona. Alle Tombe Morte non sono solo i canali ad incontrarsi, ma anche tre percorsi cicloturistici: quello del canale Vacchelli che diventerà del Naviglio Civico di Cremona e quello della Ciclabile delle città Murate che sale verso nord a Soncino e scende a sud verso Soresina, Pizzighettone e il fiume Adda. In pratica il canale Vacchelli in questo punto alimenta il Civico Naviglio Cremonese e in parte il Naviglio Pallavicino che proviene da Nord, non solo ma il Civico Naviglio Cremonese scavalca il Naviglio Pallavicino con una " Navazza" ovvero un ponte in mattoni usato per lo scavalco dei corsi d'acqua, ma non è finita , da questo nodo idraulico oltre a partire due Navigli dipartono anche 11 rogge che poco più in là la strada che da Soresina porta a Genivolta li scavalca con 13 ponti, da qui è nato il nome della località "13 ponti" Il Naviglio Civico di Cremona e il Naviglio Pallavicino, per una lunga parte del loro viaggio verso la città, correranno paralleli e il nostro itinerario si ritroverà a zigzagare tra queste due opere artificiali per circa 30 km. Dalle Tombe Morte, dopo breve sosta per ammirare i giochi d’acqua come fossimo in una piccola Venezia Padana, si pedala la prima parte del percorso verso Cremona su sterrato lungo la sponda del Naviglio Civico e altre piccole e fresche rogge. L'ambiente sembra a tratti incantato con il suono dell'acqua ad accompagnarci . Appena superata la SP46 si cambia canale: il punto di riferimento diventa il Naviglio Pallavicino che ci conduce velocemente, alternando sterrato e asfalto, in prossimità di Casalmorano. Il Naviglio Pallavicino continua ad essere il punto di riferimento fino a Casalbuttano ed Uniti con la pittoresca Torre della Norma, davanti a cui postiamo per una foto ricordo (h. 9) In questo ultimo tratto dell’itinerario da Casalbuttano a Cremona, nelle campagne circostanti si collocano alcune delle più belle cascine, meritevoli di una breve deviazione, come: la Cascina Mancapane, la Cascina Vernazzi, la Cascina Fabbrica e la Cascina Cavallara. All'uscita dal paese ci si immette sulla ciclabile del Naviglio Civico di Cremona che, a circa 10 km dalla destinazione, si trasforma in sentiero .Tra avvistamenti di volatili, nutrie e maestose libellule pian piano superiamo i chilometri sterrati che ci dividono da Cremona, la città delle tre T (tette torrazzo e torrone). Una volta superato Migliaro, si approda a Cremona, la città dell’universalmente riconosciuto come uno dei migliori costruttori di strumenti a corde: Antonio Stradivari. Cremona, centro ricco di tradizioni, come quella della lavorazione del violino, e monumenti storici è conosciuta in Italia e nel mondo principalmente per la maestria degli artigiani nella lavorazione dei violini e per la produzione del torrone. Un giro della città può iniziare da Piazza del Comune dove si trovano, oltre al palazzo comunale, il Duomo di origine medievale, il battistero e l'imponente torrazzo, il secondo campanile più alto d'Italia. Ripercorriamo insieme la strada fino a Casalbuttano poi ci dividiamo perché lui passerà da una zia mentre io gustandomi la solitudine del corso d’acqua praticamente deserto con calma torno a casa. Grazie Robi bellissima mattinata ed idea. Foto1 in partenza da Crema Foto 2 il canale Foto 3 arrivo a Cremona
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