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   Cabeza de Condor (Condoriri), Via normale, 20/06/2024
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Onicer  Zeno   
Regione  Altro
Partenza  Condoriri (pueblo)  (4500 m)
Quota attacco  5250 m
Quota arrivo  5648 m
Dislivello della via  450 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Rifugio Condoriri
Attrezzatura consigliata  Normale attrezzatura da alpinismo classico su ghiacciaio
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Venanzio, papà di Asso, è venuto a visitarci qui in Bolivia per la seconda volta. Nella sua visita precedente era rimasto colpito dalla bellezza del Condoriri. Si tratta di un complesso di tre cime della Cordillera Reál che nell’insieme assomigliano ad un condor perché composte dalla “Cabeza” (testa), “Ala izquierda” e “Ala derecha” (rispettivamente ala sinistra e destra). Asso propone di salire alla “Cabeza” (5648 m).
Le salite in montagna della parrocchia sono comunitarie nel senso che nei giorni prima si dice la meta programmata e chi vuole si aggiunge alla comitiva. Questa volta siamo in dodici e decidiamo di dormire in tenda al campo alto (5260 m). Quispe, Techy, Asso, Venanzio, Luca, Lorenzo, Lia e Camilla salgono prima mentre io salgo più tardi insieme agli studenti Jhon, Vladimir e Jim. Il campo alto è situato nei pressi del passo che dà accesso al ghiacciaio dove si svolge la via normale alla cima. È un luogo molto bello da dove ammiriamo lo scendere della notte.
Al mattino facciamo colazione, scendiamo al ghiacciaio, ci leghiamo, preghiamo ed iniziamo a salire nell’oscuro. Raggiungiamo l’imbocco del canale est che è la parte più tecnica della salita. Ci fermiamo alla base del canale ricevendo il sole dell’alba che ci scalda.
Il canale è divertente con passi di roccia di secondo grado e neve a 45°. Procediamo a tiri fino a raggiungere la cresta sud. È la parte finale della salita ed è davvero estetica.
Alle ore 13 siamo in cima tutti contenti. Mangiamo, scattiamo una foto ed iniziamo a scendere in conserva con alcune calate. Durante la discesa ci raggiungono Quispe e Techy che hanno salito una via impegnativa di misto sulla “Ala izquierda”.
Ci attardiamo alla fine del canale Techy, Venanzio, Asso ed io. Formiamo una unica cordata per scendere il ghiacciaio. Asso e Techy (le due guide) agli estremi della corda, Venanzio ed io al centro. Mi godo questa discesa quasi commosso dalla cura di Asso verso il suo buon papà.
Arrivati al campo smontiamo tutto e camminiamo con pazienza fino all’auto che ci permette di rientrare in parrocchia dove ci accolgono nel migliore dei modi con un’abbondante cena e canti.

Mola mia, leù!
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