Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Cresta Integrale di Peuterey, Monte Bianco, 19/08/2023
Inserisci report
Onicer  picchiomuraiolo   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Val Veny  (1500 m)
Quota attacco  2675 m
Quota arrivo  4810 m
Dislivello della via  4500 m
Difficoltà  TD+ ( pendenza 60° / VI in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  Bivacco Borelli Pivano (2316 m)
Attrezzatura consigliata  nda, una o due picche a seconda delle condizioni (noi ne avevamo una ma i pendii finali iniziano a essere in ghiaccio vivo), ramponi classici, friend 0.3-2, fettucce e cordini (anche d'abbandono), singola da 60 m
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Neanche due settimane fa al camping La Sorgente ci avevano visto rientrare con le orecchie basse. Un masso grande come un laptop da 15 pollici, venuto giù recuperando la corda nelle ultime doppie dopo la Aiguille Noire, mi ha sfasciato il casco per poi rimbalzare sul ginocchio di Enrico dell'altra cordata. Illesi i nostri rispettivi compagni, Ale e il Boiler, che giustamente si sono poi legati tra loro raggiungendo la vetta del Bianco l'indomani, mentre noi volavamo verso il Pronto Soccorso.
Il desiderio di tornarci era grande, anche a costo di rispararmi da capo tutta la lunga (ma bellissima) cresta Sud della Noire: ormai posso dire di conoscerla... Così all'amico Ivan, in cerca di grandes courses, ho fatto questa proposta indecente. E lui ha accettato.
Lungo la prima parte patiamo parecchio il caldo e la sete, ma i litri che portiamo sulle spalle devono servirci anche per la cena, la colazione e l'intera giornata di domani: i nostri amici ci hanno avvertito che la prima neve da sciogliere, infatti, sarà sulla calotta della Aiguille Blanche... In compenso, ci rincuora la simpatia di Giordano, guida alpina di Trento, e Luca, che condividono con noi tutta la cresta fermandosi a bivaccare sulla Noire. E peccato che, all'alba, la stanchezza li abbia spinti a rinunciare e scendere lungo la normale.
Restiamo dunque soli ad affrontare le temibili doppie dalla Noire. Molte cordate sono state recuperate in questo tratto proprio per gli incastri della corda, così ad ogni calata tiriamo un sospiro. Sorpassiamo il masso maledetto (lo riconoscerei tra mille!) e arriviamo alla base della parete Nord. Risalendo il pendio verso le Dames Anglaises, intravvedo un residuo di nevaietto poco distante: questa sì che è fortuna! Quando ripartiamo, abbiamo perso tempo ma abbiamo guadagnato litri preziosi.
Nel frattempo, una cordata di spagnoli davanti a noi ha palesemente sbagliato linea e sta disgaggiando le Dames Anglaises, rovesciando nel canale rocce di ogni tipo. Ci incasiniamo un po' a capire dove passare, ma Ivan ha l'intuizione più corretta e tocchiamo in breve la cima della Punta Casati. Altre calate, risalite e ravanate e – dopo un canalino che vince il primato del marciume – sbuchiamo al Bivacco Craveri.
Da qui inizia un lungo tratto in cui incontriamo svariati terreni, dagli sfasciumi alle placche più compatte, aggirando il Pic Gugliermina e risalendo uno sperone che ci riporta in cresta, fino a metter piede sui 4107 metri della Punta King. Percorrendo quindi l'affilata mezzaluna nevosa dell'Aiguille Blanche, tocchiamo anche le altre punte. Ed ecco le sette doppie che ci depositano al Col de Peuterey.
Pestiamo al meglio la neve per realizzare una piazzola, rifacciamo scorta di liquidi lottando col vento gelido e ci infiliamo nei sacchi a pelo. In realtà nessuno di noi chiude occhio: domattina prima dell'alba vogliamo scalare i delicati tiri di V+ che quest'anno evitano l'attacco solito del Grand Pilier d'Angle, interessato da crolli. Più di tutto ci preoccupa la telefonata di un amico guida alpina, che il giorno prima ha voluto avvertirci delle scariche che, proprio lì, alle 9 l'hanno convinto a farsi recuperare dall'elicottero. Scegliendo di bivaccare al Col de Peuterey e attaccare il Grand Pilier d'Angle col buio, avremo delle chance in più?
Alle 5 la situazione pare tranquilla: si prosegue! Fatichiamo il giusto su questa variante in scarponi, a freddo: una bella sveglia... La bellezza dell'ambiente stempera un po' la stanchezza e la tensione, ma diversi blocchi instabili (stile Willy il Coyote e quelle rocce che precipitano insieme a lui) ci chiedono di mantenere alta la concentrazione su tutta la cresta. Quando iniziano i pendii nevosi, ci accorgiamo di essere ben più alti della Chandelle. Purtroppo il caldo e il vento dei giorni scorsi hanno guastato parecchio le condizioni, così ci troviamo costretti a fare alcuni tiri su ghiaccio vivo. Con una picca a testa le chiappe son ben strette, ma Ivan prende in mano la situazione e ci ritroviamo finalmente a sbucare oltre l'enorme cornice: ancora un po' di fiato corto negli ultimi pendii e alle 14.45 siamo in vetta al Monte Bianco!

FOTO 1: lungo la cresta Sud della Noire
FOTO 2: bei passaggi sul Grand Pilier d'Angle
FOTO 3: i pendii finali prima della cornice
Report visto  2581 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport