Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Biancograt - Pizzo bernina, 16/07/2023
Inserisci report
Onicer  merenderos   
Regione  Svizzera
Partenza  Pontresina  (1775 m)
Quota attacco  3430 m
Quota arrivo  3430 m
Dislivello della via  1500 m
Difficoltà  D ( pendenza 40° / IV in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Chamanna Tschierva
Attrezzatura consigliata  n.d.alpinismo d'alta quota. 4/5 rinvii, 3/4 friends, 4/5 viti
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Bellissima via d’alta quota, completa e di buon impegno. La salita è in condizioni molto buone, anche se bisogna fare un po’ di attenzione al ghiaccio che sta affiorando sempre di più. In particolar modo sulla prima parte della cresta che porta al pizzo Bianco, dove si procede in conserva protetta, o facendo un paio di tiri. Attenzione anche al secondo gendarme. E’ meglio superarlo con divertente arrampicata e una breve calata alla fine, piuttosto che cercare di aggirarlo sul ripido pendio ghiacciato alla sua sinistra (una cordata è scivolata e miracolosamente si sono fermati). In via sono presenti diverse protezioni soprattutto sul primo gendarme, ma un piccolo assortimento di friends può tornare utile.
La logistica del giro può essere organizzata in diversi modi. Nel nostro caso abbiamo lasciato la macchina al Morteratsch (12fr), e poi da li siamo andati col treno fino a Pontresina (6 fr). Dalla stazione s’imbocca la Val Roseg, e si arriva alla Chamanna Tschierva in 2,30-3 h. Dal rifugio si segue la traccia che rimane sulla morena sinistra del ghiacciaio (segnali catarifrangenti). Si arriva quindi su un pendio nevoso di un centinaio di metri che porta all’attacco della ferrata. Seguendola in breve si arriva al passo della Fourcia Prevliousa. Da qui si inizia a scalare il primo gendarme (III-III+). Seguendo la via più facile s’incontra sempre qualche protezione. Ad un certo punto si arriva a ridosso di uno spigolo. Bisogna stare sulla destra e non prendere la traccia che invoglia ad andare a sinistra. Alla fine del gendarme con una doppia, si scende sul pendio nevoso che porta al secondo risalto roccioso. Lo si supera stando sul filo. Con un'altra calata alla fine si arriva alla base della spettacolare cresta nevosa che porta al pizzo Bianco. Dalla cima di questo si segue la cresta rocciosa che porta ad un intaglio. Si scende con una doppia, e si sale un gendarme con un breve tiro di corda (III+, spit). Si evita la neve stando sulla placca fessurata a sinistra. Dalla cima si scende con passo difficile (spit con cordino), e si risale un paio di metri verticali sul lato opposto. Dalla sommità con una doppia si arriva alla base dell’ultimo torrione. Si Sale sullo spigolo sinistro con passaggi di misto divertenti, fino ad arrivare sulla sommità. Proseguendo in breve si arriva alla vetta Svizzera (7-9 ore).

DISCESA:
Dalla cima si prosegue per cresta molto più friabile fino alla cima italiana. Poco sotto si trovano degli ancoraggi per una paio di doppie da 20-25m. Da qui si supera una cresta nevosa affilata e alcuni brevi tratti nevosi fino a reperire una doppia. Questa scende in un canale roccioso e deposita sui pendii nevosi sottostanti (possibile disarrampicare sulle roccette aggirando verso sinistra (faccia a valle) il canale. Da qui, per traccia nevosa sempre meno ripida, si arriva al rifugio Marco e Rosa.
Dal Marco e Rosa si prende l’evidente traccia che va in direzione della traversata dei bellavista. Dopo essere saliti sul pianoro glaciale si vede bene l’inizio della cresta della Fortezza sulla sinistra. Si scende seguendo la traccia che porta alla cresta. Si scende lungo la cresta fino a reperire una calata in prossimità di un paletto in acciaio. Da qui si seguono le calate e i bolli gialli che indicano il percorso da seguire. Con un ultima doppia si arriva su un pendio ghiacciato ripido (attenzione). Da qui seguendo le tracce si scende per nevai e rocce fino all’ultimo ghiacciaio sopra l’Isla persa. Questo si scende stando tutto a destra (faccia a valle) vicino alle rocce. Si arriva quindi ad un grosso canalone. Scendendo verso destra si arriva sul ghiacciaio di Pers. Non scendere verso il Pers, ma proseguire dritto verso la rocciosa Isla Persa, seguendo i numerosi ometti. Arrivati sul punto più alto di questa si scende verso sinistra in direzione di un evidente laghetto. Si arriva così ad una forcella nei pressi del lago (grande ometto). Da qui si scende per ripida morena, e poi per sentiero e ometti, fino al ghiacciaio (dove il grosso torrente si infila sotto al ghiacciaio). Qui bisogna trovare il passaggio più agevole per scendere nella parte più appoggiata e meno tormentata del ghiacciaio, fino alla sua fronte. Da qui per sentiero si ritorna al parcheggio della stazione ferroviaria (5-7 ore). E’ possibile salire sul ghiacciaio anche più a monte, nel caso in cui vicino alla grossa cascata fosse troppo crepacciato.

Foto1: la cresta dal Tschierva
Foto2: la cresta dalla Fortezza
Foto3: in prossimità del Morteratsch
Report visto  2563 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport