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   Monte Bianco , Via normale per il rif. Gonella , 18/07/2021
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Onicer  Orobicando   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Val Veny (Courmayeur)   (1660 m)
Quota attacco  3071 m
Quota arrivo  4810 m
Dislivello della via  3200 m
Difficoltà  PD ( pendenza 45° / I in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Rifugio Gonella, capanna Vallot
Attrezzatura consigliata  Nda alta quota. Corda da 30 m sufficiente (60m se si scende dai tre monti)
Itinerari collegati  Monte Bianco (4810m), Via normale per il rif. Gonella
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento In un anno distrato per il covid, l'infortunio e molto altro è arrivata una bella soddisfazione a ribilanciare i conti. Due anni fa avevo ammirato la cima dall'Aiguille del Bionnassay e l'idea di ritornare non mi ha più abbandonato. La salita era fissata per la scorsa settimana ma siamo stati costretti a rimandare, il meteo è peggiorato ulteriormente, tanta fresca, meteo instabile e il timore di aver perso un'occasione si fa strada. Ma alla fine il meteo gira e il sabato mattina siamo in viaggio per la val Veny.

La strada per la valle a partire dalle 9 è chiusa all'altezza di La visaille dove ogni 30 minuti parte una navetta che si ferma alla sbarra.

Sapendo bene quanto è lungo il ghiacciaio del Miage programmiamo di scendere per la via dei Tre Monti e toccando il Mont Maudit e il Mont Blanc du Tacul raggiungere il ghiacciaio del Gigante e poi punta Helbronner, da cui in funivia a Courmayeur.
La tanta neve (50cm al Cosmique, meno sul lato italiano) e le temperature elevate con zero sopra i 4000 lasciano non pochi dubbi che ci verranno confermati dal rifugista del Cosmique il pomeriggio di sabato, poche ore prima dell'ascesa. Restano dunque due alternative: scendere per la via di salita oppure scendere in Francia.
Nonostante la logistica non ottimale l'idea di girare per posti nuovi e mai visti non ci lascia scelta.

Si parte presto (forse anche troppo), e non fa freddo, ma c'è sereno e la neve rigela mentre noi saliamo. Le condizioni sono eccezionali, l'itinerario si svolge sempre su neve e il passaggio di roccia incontrato due anni prima sotto al col des Aiguille Grises così come la cresta di sfasciumi dopo il colle sono ancora sotto la neve.

Al buio percorriamo la bella cresta, a tratti esposta, superiamo il piton des Italienes e per il Dom du Goutier, poco prima del quale si alza un forte vento gelido, raggiungiamo la capanna Vallot. Qui, congelati, entriamo a ripararci e a mettere vestiti pesanti per poi ripartire verso la cima. Il vento continua a soffiare ma il sole ci scalda e piano piano percorriamo la cresta delle Bosses e raggiungiamo il tetto d'Europa. Paesaggio mozzafiato sul Cirque Maudit, l'Aret du Diable fino ai Gran Jorasses.
Ma prima o poi bisogna scendere.

Torniamo al Vallot, e per bel ghiacciaio raggiungiamo il refuge du Goutier, poi per pessimo sentiero attrezzato di neve e sfasciumi (attenzione ad attraversare il couloir per via delle scariche) il Tete rousse. Infine per sentiero arriviamo al refuge nid d'aigle dove prendiamo il trenino fino a Bellevue, qui la cabinovia fino a les Houces, poi il bus (fermata all'arrivo della funivia) fino a Chamonix poi altro bus per Courmayeur e infine autostop per la val Veny (ultima navetta verso alle 19).

Gran viaggio con Mattia (anche detto merenderos)
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