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   "Senza chiedere permesso", parete N Adamello, 09/04/2021
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Onicer  picchiomuraiolo   
Regione  Lombardia
Partenza  Parcheggio Val D'Avio (1300 m circa)  (1300 m)
Quota attacco  2700 m
Quota arrivo  3539 m
Dislivello della via  800 m
Difficoltà  5 / V ( VI in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Rif. Garibaldi 2550 m
Attrezzatura consigliata  viti da ghiaccio (anche corte), vari nuts, friends fino al 3 BD, chiodi, corpo morto o fittone
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Salita lunga ma si cammina senza problemi fino al Rif. Garibaldi (le ciaspole non sono servite, la neve era ben trasformata). L'auto va lasciata 45' prima di Malga Caldea, al bivio tra la sterrata (da seguire poi a piedi) e la strada asfaltata che continua a destra; con auto alta o fuori-strada si può salire ancora ma non molto, perché ci sono alberi che sbarrano la strada.
Nel locale invernale, attenzione ai pochi posti letto (4 più due pancacci) e al numero di coperte: due per letto. Noi, viaggiando senza sacco a pelo, per riscaldarci eravamo... al pelo.
In avvicinamento alle 4, nel buio totale (niente luna) non è stato semplice capire il sali-scendi dei dossi per attraversare il ghiacciaio del Venerocolo per portarci all'evidente conoide dell'attacco. Ad ogni modo, la linea è evidente ed in ottime condizioni: neve portante e ottimo Alpine Ice (couic couic), ghiaccio lungo le goulottes ben proteggibile.
Alla base del tratto più verticale della goulotte si trova una sosta con un chiodo a sx e nut incastrato. Oltre, sarà tutto da costruire e le lunghezze dei tiri dipendono anche dalle condizioni. Curiosa la sosta rappresentata dal mozzicone di lama di piccozza incastrato nella fessura sulla destra, dopo i salti di cascata... (ma si integra bene con incastri vari).
Sull'iconico tiro della fessura dei Bergamaschi abbiamo trovato tutto molto secco (si affronta meglio col rampone monopunta): primo tratto dry, poi in uscita si aggancia qualche residua lingua di ghiaccio.
In generale, abbiamo usato parecchio i nuts e meno i friends, data la conformazione delle fessure.
Dalla vetta, discesa ancora delicata per le Roccette. Poi dal Passo degli Inglesi si può disarrampicare (150 m di canale nevoso a 45 gradi) o calarsi in doppia: vari fittoni sulle rocce a sinistra, faccia a valle. Non abbiamo trovato però l'ultimo, il più importante, per passare la terminale. Ci è stato molto utile, quindi, il chiodo lasciato da chi ci ha preceduto (v. report del 2 aprile). Si trova sulle rocce a destra, faccia a valle: da lì, con una breve doppia di 15 m si passa quindi la terminale. Neve abbastanza buona anche nel rientro.
Con Serafino

FOTO 1: Verso l'attacco
FOTO 2: L'inizio dei tiri di ghiaccio
FOTO 3: L'infinito rientro
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