Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   PIZZO COCA, parete Ovest, 03/04/2021
Inserisci report
Onicer  maurizio1972   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione(Fraz.Grumetti)  (950 m)
Quota attacco  2400 m
Quota arrivo  3050 m
Dislivello della via  550 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 60° / II in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Rif.coca
Attrezzatura consigliata  NDA (eventualmente 2 viti da ghiaccio nella goulottina)
Itinerari collegati  Pizzo Coca (3050m), parete Ovest
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Con Ale, Graziano e Richy. Graziano, un gran papà che sa tenere d'occhio senza apprensione e Richy che viaggia senza tentennamenti. Non ha avuto nessuna incertezza, molto sciolto in tutti i passaggi. Sa imparare guardandosi attorno e quando all'alba ha guardato la Est del Redorta, aveva negli occhi le linee dei canali e altrettante ne creava col pensiero... penso che sia la cosa più bella vedere crescere l'alpinismo in un ragazzino. Non sarebbe stata la stessa salita senza il bell’affiatamento vissuto assieme.
Io e Ale arriviamo in serata a Valbondione e ci sistemiamo per dormire qualche ora in macchina. Un altro amico e il figlio (di 11 anni!) ci hanno preceduto per dormire al bivacco del rif. Merelli. La centralina del pizzo Coca oggi ha registrato un +3°… il caldo quasi estivo del pomeriggio, anche a Valbondione, ci fa temere sulla fattibilità della salita: possiamo solo confidare nella discesa dello zero termico prevista per la nottata. Ma i dubbi sono molti, in ogni caso saliremo e valuteremo sul posto. Partiamo quasi alle 3 dall’auto e nonostante la temperatura sia fortunatamente scesa, iniziamo a sudare sotto i pesanti zaini. La salita fino al Merelli al Coca (1891mt) la vivo ogni volta con sofferenza, in ogni caso riusciamo a farla senza ramponi anche quando, un centinaio di metri sotto al rifugio, la neve diventa abbondante e purtroppo sfondosa e non completamente rigelata. Entriamo nel bivacco e troviamo i nostri amici appena svegli e pronti per partire. Ci attrezziamo subito, per non doverlo fare dopo e iniziamo a seguire la traccia di 4 ragazzi che ci precedono. Intanto la neve va migliorando man mano che si sale verso il lago di Coca (2108mt). Lo superiamo con qualche dubbio sulle tracce che si spostano sempre più verso il passo di Coca. Decidiamo di abbandonarle e risalire al pianoro soprastante per uno dei vari canalini. Il nostro ha una bella cascata sottostante che in qualche punto fuoriesce; fortunatamente la neve qui è rigelata e il tratto è breve e ci consegna proprio alla base dell’ampio conoide d’ingresso. E qui l’alba rapisce lo sguardo verso il Redorta, primo a incendiarsi di luce. Questi sono i momenti che amo di più, quando la luna si dilegua e lascia il posto al sole, che però è ancora timido e innocuo. E’ il momento del risveglio della montagna e se la sai ascoltare, ti trasmette tutta la sua energia. Una bellezza conquistata e non regalata., è per queste esperienze che saliamo in montagna faticando e meravigliandoci ogni volta. La salita iniziale è solo un ripido pendio che progressivamente si impenna fino a giungere ad una bastionata rocciosa, presso la quale si può proseguire diritti verso una goulottina che noi è parsa magra e poco invitante. Sapremo da chi ci ha preceduto che è ancora fattibile su ghiaccio però effimero e con acqua che scorre sotto. Noi passiamo a destra con traverso ascendente su neve brutta e sfondosa anche sul ripido, fino a intercettare una crestina di roccia marcia. La arrampichiamo per una decina di metri fino a scendere sul canale parallelo a quello appena salito; qui la musica cambia: le pendenze si fanno più divertenti (55°), la neve è marmorizzata e le picche lavorano benissimo. Il canale si stringe a “toboga” con una bella rigola in centro, pronta a fare da scivolo per qualsiasi cosa venga dall’alto. In effetti avendo qualcuno sopra di noi, qualcosa arriva, ma basta spostarsi sulla dx della rigola per andare fuori traiettoria, in ogni caso è meglio risalire questi 200mt celermente. Alla fine il canale si apre a parete, prima “camminabile” e poi sempre più ripida. Incontriamo qui i 4 ragazzi che ci hanno preceduto e oltre questo punto già si intravede il traversino ascendente che porta in cresta e poco oltre in cima. In realtà opteremo per l’uscita diretta sulla vetta, di poco più ripida. Arriviamo alla croce poco prima delle 9.30, nei tempi giusti per poter ridiscendere con buona parte del percorso ancora in ombra. La soddisfazione è grande per tutti e il “premio” di Richy lo aspetta in vetta: una Coca sul Pizzo Coca! Si sta benissimo, il vento da Nord-Est che doveva fare il suo ingresso già dalle 8, ancora non si palesa; solo qualche cumulo inizia ad addensarsi nella media Valseriana. Per cui indugiamo qualche minuto in più… La discesa Sarà tranquilla e divertente, perché il calo termico ci mantiene la neve perfetta, tranne quando ritorniamo sul conoide finale. Qui iniziamo a sfondare in qualche punto, fino a “ostiare” ripetutamente sul pianoro del Lago di Coca. Neppure la traccia tiene e sembra una ritirata in Russia: il caldo si fa sentire, come la stanchezza. Ci trasciniamo fino al Rifugio Merelli al Coca, dove ci disfiamo dell’attrezzatura e ci godiamo il sole… La discesa nei cento metri sotto al rifugio, se possibile è un inferno ancora peggiore: si buca fino alle rocce sottostanti e paradossalmente siamo più in tensione qui che in altri momenti. Poi è solo inerzia fino a Valbondione, dove passiamo a trovare amici che ci offrono una meritata merenda e i giusti complimenti per Richy, alpinista in erba.
Giornata spettacolare e condizioni inaspettatamente ottime nella parte alpinistica. Visto il seguente calo termico, l’itinerario dovrebbe permanere in eguali condizioni.
Foto 1 - L'ingresso del canale vero e proprio
Foto 2 - La strettoia
Foto 3 - Parete finale
Report visto  2551 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report