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Canale del Sacco (+ varianti) - Cima Croce - Alben , 16/02/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | pedro1987 |
Regione | Lombardia |
Partenza | conca dell'Alben - impianti (1300 m) |
Quota attacco | 1500 m |
Quota arrivo | 1980 m |
Dislivello della via | 450 m |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 55° / IV- in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | nessuno |
Attrezzatura consigliata | 2 picozze, corda da 30mt, cordini e friend per proteggersi nei salti di roccia |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bel jolly pescato da Greg, che propone questo divertente itinerario sulla nord di Cima Croce, gruppo dell'Alben. Partenza morbida alle 9:00 dagli impianti, con il sottofondo musicale molesto di una gara di sci di fondo. Le temperature sono sufficientemente basse da garantire una buona neve portante, a tratti ghiacciata, sull'intero itinerario.
La prima parte è obbligata, un canale sui 40-45° che ci porta rapidamente al primo bivio. Davanti a noi sale diritta la variante "del diedrino", mentre seguendo il canale alla nostra destra seguiremmo la salita classica. Scegliamo la variante, le pendenze aumentano leggermente e ci troviamo i primi salti rocciosi. Superiamo i primi due senza problemi, dopo di che decidiamo di legarci e fare un paio di tiri per superare i due successivi: -il primo piuttosto semplice e breve (2mt) su roccia non sempre ottima -il secondo più impegnativo (IV-) di 6-7 metri proteggibile a friend per il secondo tiro abbiamo sostato (friend + cordone) nella grotta naturale creatasi poco sotto il salto. Concluso il tratto roccioso, la variante si ricongiunge con la salita classica in una conca nevosa che va affrontata sulla sinistra, fino a giungere ad un successivo plateau con vista del colletto dove si prende il filo di cresta per la vetta, che si raggiunge in breve. VARIANTE N°2 giunti al plateau nevoso abbiamo virato decisi verso destra puntando diretti alla vetta, seguendo una ripida (e a tratti stretta) lingua di neve portante, interrotta da un delicato ed esposto traverso verso sinistra di 5-6 metri. Le pendenze a mio avviso arrivano fino ai 75° e la difficoltà assegnata alla salita non tiene in considerazione questa seconda variante, che la rende sicuramente più impegnativa, anche per difficoltà oggettive nel proteggersi. La discesa avviene per la via normale, da affrontare comunque con la dovuta attenzione, sopratutto nella parte alta, viste pendenze ed esposizione. In compagnia di Greg, Roby e Paola foto1: il mio arrivo alla grotta prima del tiro di roccia foto2: l'uscita dopo la variante foto3: pendii finali prima dell'arrivo in cresta |
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