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   Punta di Bresciadega (m 2666), 08/10/2019
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Onicer  LMD_LMD   
Regione  Lombardia
Partenza  Novate Mezzola   (312 m)
Quota attacco  312 m
Quota arrivo  2666 m
Dislivello della via  2400 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 40° / III in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  bivacco Casorate-Sempione
Attrezzatura consigliata  Picca e ramponi in caso di ghiaccio o neve (come oggi). Casco per la val Cavra.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Cartografia alla mano, la punta Bresciadega parrebbe gregaria rispetto alle vicine punta Magnaghi, punta Como e Sasso Manduino, ben maggiori di stazza e impegno alpinistico, con le quali forma a testata della val Ladrogno. Le sue pendici affondano chiaramente nella piana di Bresciadega e del Brasca a N, mentre per descrivere l'anatomia di quelle meridionali la faccenda si complica: si inerpicano a SE fondendosi nella bocchetta di Spassato, mentre a SO si buttano a valle corrugandosi in due costoni principali che formano una sorta di cassa toracica, con tanto di spina dorsale al centro - un esile colatoio di oltre 700 metri di dislivello - e si abbassano fino ad un lariceto, alla stessa quota del bivacco Casorae Sempione. La cuspide sommitale, a NNO sfaccettata con pareti a strapiombo, dai suoi m 2666 offre una 'punta' di osservazione privilegiata sulla impressionante valle d'Arnasca, con le sue distese di erba iva e le vie percorse nella notte dei tempi da pastori e cacciatori, e sulla severa cordigliera che congiunge il Ligoncio al Badile. Il panorama a SO invece spazia fino a lambire il massiccio del Rosa, e nei giochi di luce del crepuscolo sembra perfino di scorgere il Gran Paradiso.
Per salire sulla punta di Bresciadega abbiamo improvvisato una via esplorativa: un anello che percorre, oltre al tratto non frequentato del Tracciolino, la repulsiva e selvaggia valle Cavra, quindi tocca le panoramicissime sommità della cima di Lavrina e del Mot Luvrè, prima di dedicarsi all'inaspettatamente lunga traversata dell'edificio sommitale della punta di Bresciadega. La discesa? Per la parete E e per la val Ladrogno, dove i sentieri sono stati fagocitati dall'erba alta.
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