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   Presolana Occidentale, semi invernale, 26/05/2019
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Onicer  Beps65   
Regione  Lombardia
Partenza  Passo Presolana  (1200 m)
Quota attacco  2200 m
Quota arrivo  2521 m
Dislivello della via  320 m
Difficoltà  PD- ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Cassinelli
Attrezzatura consigliata  Piccozza, ramponi, casco. (utile spezzone di corda)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Partiamo da casa con l’idea di tentare la salita alla Presolana centrale dal canale Bendotti, dopo aver visto alcune foto dei soci che sono stati in zona mercoledì. Al passo, però, piove fitto e le nebbie avvolgono ogni cosa, prendiamo la decisione di lasciare il peso maggiore in auto, al limite tentare, se ci sono le condizioni, la occidentale per la via normale. Man mano che saliamo, “l’aria” cambia di continuo e non ci pentiamo di avere uno zaino un poco più leggero. Nella conca, come immaginabile, c’è ben poca gente, e quei pochi tutti a fare quattro passi con ombrello a portata di mano. Però non piove, in val Camonica sembra anche ci sia un timido sole, la salita si svolge tranquilla e silenziosa fino alla cappella Savina, ora la neve già marcia ci rallenta ma ormai siamo alla grotta dei Pagani. Casco, ramponi e picozza a portata di mano e saliamo, grazie alla neve presente, il primo saltino è praticamente azzerato e su neve buona guadagniamo in poco la parte superiore, ora sulle classiche roccette, umide ma non scivolose, raggiungiamo il traverso. Indossiamo i Ramponi, picca alla mano vado a tastare il terreno, delicato per alcuni metri poi più sicuro, sono felice di aver portato la 30m. Il risalto successivo lo saliamo su misto semi-ghiacciato e rocce buone fino all’accesso del canalone, oggi completamente innevato fino in cresta. La prima parte ha una pendenza di una ventina di metri che potrebbe essere anche di 50 gradi, poi il resto molto più tranquillo, è la neve a darci poca sicurezza, ma grazie alle tracce rimanenti di metà settimana, in quei punti è più dura e con attenzione riusciamo a percorrerla velocemente. Siamo in cresta, tra nebbie, vento e timidissime schiarite, raggiungiamo la cima, rimaniamo poco, nebbie e vento, non sembrano intenzionate a darci la schiarita sperata, scattiamo qualche foto e senza raffreddarci troppo, ci prepariamo a scendere. A ritroso, con molta attenzione scendiamo faccia a monte fino alle roccette, poi il traverso e siamo fuori dai pericoli maggiori, togliamo i ramponi e scendiamo senza quasi fermarci fino al bivacco Clusone, dove finalmente ci accoglie il sole, togliamo gli scarponi ormai maceri dalla neve bagnata e ci rilassiamo a goderci il relax . Ora abbiamo tutto il tempo che vogliamo, ombrello in caso di pioggia e la bellissima discesa fino al passo. Giornata piena di incertezze, spesa nel migliore dei modi, la salita fino al traverso si può considerare quasi più facile del periodo estivo, oltre invece, da valutare bene in loco. E per nulla banale, soprattutto perché al ritorno, va percorsa in discesa.
Foto, sulla via.
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