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Pussy Riot, versante Nord-Est del Monte Pegherolo, 19/01/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Brecchy |
Regione | Lombardia |
Partenza | Cambrembo (1420 m) |
Quota attacco | 1800 m |
Quota arrivo | 2050 m |
Dislivello della via | 250 m |
Difficoltà | 2+ / II ( II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da alpinismo e attrezzatura da ghiaccio |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Visto che tra gli appassionati quest'anno spopola, e visto che è una via che pare essere alla nostra portata, andiamo di corsa a vedere "Pussy Riot"... Si decide di partire presto, perché non avendo la possibilità di salirla in settimana, il week end prevede diverse ripetizioni visto le condizioni ottimali... Al parcheggio siamo noi 4, più un'altra cordata di veronesi. La prima ora di avvicinamento la facciamo alla luce delle frontali, e giunti al pianoro alto alle prime luci, riusciamo subito ad individuare la via. Risaliamo il canale alla base sotto una debole nevicata, che assieme a quella caduta giovedì, rende più gradevole ed invernale l'ambiente circostante... Siamo i primi all'attacco, io con Davide ed Emanuele con Paolo. Partiamo risalendo su ottima neve portante, piazzando qualche protezione qua e la in corrispondenza dei diversi saltini ghiacciati che si incontrano ad ogni tiro; facili ma divertenti, soprattutto quelli più incassati. Usiamo viti corte e qualche chiodo. I tiri, a parte uno, sono lunghi tutti sui 60 metri, poco più o poco meno. Li facciamo tutti e 7, uscendo in cresta, dove a causa della copertura nuvolosa non riusciamo a vedere a più di 50 metri... L'ultimo tiro è probabilmente il meno interessante e la "ghiaia verticale" presente, è lì appoggiata e può risultare pericolosa per le cordate sottostanti, anche solo con il movimento delle corde... Scattiamo una foto in cresta, ci complimentiamo a vicenda e Davide prepara le doppie, allestendo la prima alla base di un pino mugo. Le soste sono sempre presenti, solitamente su chiodi, un paio di dadi e due su tronco di albero. Mentre scendiamo il cielo si apre e purtroppo il paesaggio circostante non mostra ancora il suo abito invernale... Bella via, mai difficile ma molto divertente e con i suoi 7 lunghi tiri dove sempre si trovano saltini ghiacciati, comunque comporta un certo impegno; inevitabili anche un paio di divertenti passaggi di misto facile, M2... Complimenti agli apritori Parimbelli e Tiraboschi. Un saluto agli amici con cui ho condiviso la salita e a quelli incontrati in via, la coppia di veronesi e quella di brembani!
Partecipanti: io e Davide, Emanuele e Paolo Freedom. Foto1: un saltino ghiacciato Foto2: tratto nevoso Foto3: cordate in cresta |
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