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Canalone dei Camosci e Canale Madonnina (traversata Zucco Pesciola-Zuccone Campelli), 24/12/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | maurizio1972 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Moggio (860 m) |
Quota attacco | 1850 m |
Quota arrivo | 2165 m |
Dislivello della via | 300 m |
Difficoltà | PD- ( pendenza 45° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Lecco |
Attrezzatura consigliata | da alpinismo invernale (piccozza e ramponi) |
Itinerari collegati | Zuccone dei Campelli (2165m), canalone dei Camosci |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bel giro con l'amico Riccardo nell’anfiteatro “dolomitico” dello Zuccone Campelli. Oggi meteo da “marzo pazzerello” con sfondamento favonico: temperature miti in basso e vento tempestoso in cresta. Verso le 10 addirittura copertura breve, ma consistente con precipitazioni verso Orobie e Alpi di confine; qualcosa di riporto arriva anche in Valsassina, tanto da generare un bell’arcobaleno. Abbiamo scelto Il Vallone di Pesciola per la salita perché più solitario e meno frequentato della salita da Barzio. Inizialmente il sentiero (722) è in comune con quello che porta ai Piani di Artavaggio, per poi diramarsi più in alto. La prima parte della salita è esposta a sud e presenta colori e temperatura primaverili. Poi dopo il passo Pesciola (1780mt) l’esposizione passa a Nord-Ovest e si torna a respirare inverno. Breve discesa al Rif. Lecco dove arrivano gli impianti sciistici, togliendo un po' di fascino alla conca dei Campelli. In ogni caso basta risalire su traccia evidente verso l’ombroso anfiteatro del vallone dei camosci per ritornare nella “wilderness” e guadagnare un ambiente alpino più severo. Qui la neve abbonda ancora, anche se basta uscire dalla traccia per trovare marmellata. Salendo verso la base della parete si trova segnato su roccia il bivio per i due canali. Noi saliamo a dx per quello della Madonnina, molto breve e con pendenze lievi. Al momento è praticamente coperto ma, le temperature positive anche di notte, stanno cambiando rapidamente le condizioni. Sbuchiamo in cresta inondati dal sole e dal vento, e voltando verso dx ci portiamo in breve alla Cima della Pesciola (2094mt). Ritorniamo sui nostri passi e percorriamo la cresta verso lo Zuccone Campelli. La cresta è in molti punti pelata e anche il primo tratto verticale con catene è su roccia pulita. Poi superata questa paretina neve più continua fino allo Zuccone Campelli (2161mt) dove giungiamo alle 12.15, dopo 4 ore dalla partenza. Ritorniamo sui nostri passi fino all’intaglio dal quale imbocchiamo il canalone dei Camosci. Anche questo canale è semplice e anche più innevato del precedente, per cui su evidentissima traccia si scende senza problemi. Il vento picchia duro e ci regala un po' di spindrift, ma senza nessun pericolo di sorta essendo ormai la neve decisamente assestata (tra un po' sparirà temo). Meglio non sostare troppo sotto le pareti, perché il vero pericolo potrebbe essere qualche sasso: in ogni caso l’esposizione favorevole dei canali penso ritardi la fratturazione delle rocce, anche nei giorni di rialzo termico. Ancora un po' di ombra e freddo e poi torniamo al sole in prossimità del Rif Lecco. Sosta pranzo e gran ressa all’interno e poi nuovamente nel silenzio e nella luce del tramonto verso Moggio. Escursione bella e senza difficoltà oggettive; condizioni più che buone per due canali semplici e “didattici”.
Foto 1 - in salita lungo il canale della Madonnina Foto 2 - lungo la cresta poco prima dello Zuccone Campelli Foto 3 - in discesa dal Canalone dei Camosci |
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