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   Pizzo Redorta, canalone Tua, 12/05/2018
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Onicer  cri   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione  (880 m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  3038 m
Dislivello della via  600 m
Difficoltà  AD ( pendenza 75° / IV in roccia )
Esposizione in salita Est
Rifugio di appoggio  Rifugio Coca (1892 m)
Attrezzatura consigliata  Due attrezzi, una vite da ghiaccio ed un paio di chiodi da roccia
Itinerari collegati  Pizzo Redorta (3038m), canalone Tua
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Trovarsi il mercoledi ad organizzare questa uscita con le previsioni meteo che hanno giocato con i vari tira e molla é stato piuttosto difficoltoso, soprattutto perché la meta era piuttosto "ambiziosa" (per noi) e necessitava di condizioni particolari.
"Cri tieni d'occhio lo zero termico controllando le stazione meteo"! (questo é stato il mio compito.
E' venerdi e bisognava decidere se tentarla o meno, ci siamo detti o la va o la spacca sperando in un buon esito.
La nostra meta é stata reportizzata spesse volte in queste ultime settimane per cui la preoccupazione maggiore oltre alle condizioni era sicuramente non trovarla iper trafficata.
Per questo motivo decidiamo di partire da Valbondione stamattina alle 2, raggiungendo dapprima il Rif Coca e poi l'omonimo lago che ospita i giganti orobici ed i vairi canali che consentono di raggiungere le cime del Pizzo Redorta, Fetta di Polenta, Scais, Porola.
Il canale Tua é di facile individuazione, é il terzo dal passo Coca ed é caratterizzato da un ingresso non molto largo al cui lato dx (viso rivolto vs la bocchetta di Scais) incombe un'enorme paretona rocciosa.
Siamo in 4, io ,Salvatore,Marco e Stefano e decidiamo di salire già legati cosi da arrivare su due salti relazionati pronti per affrontarli in sicurezza.
In generale le condizioni sono più che buone, la neve é ben rigelata e non si sprofonda, saliamo quasi tutto il lungo canale di circa 500 m stando all'interno dell'enorme rigola alta ai lati almeno 50 cm. con pendenze generalmente intorno ai 45°.
I salti ancora coperti da neve sono di diversa inclinazione generalmente 70/80° e possono essere assicurati dai chiodi e cordini presenti in parete in prossimità di essi.
Una volta sbucati alla bocchetta di scais rimangono gli ultimi 130 m per la vetta, ovviamente ancora totalmente innevati, con circa 15 cm di nuova neve caduta nel pomeriggio precedente.
Un lungo tratto in cresta e traversi ci portano ad esultare in vetta per questa fantastica ascesa, conclusasi con la discesa lungo il canalino ovest, trovato in condizioni piuttosto buone.
Da li la conosciuta e lunga scammellata fino a Fiumenero.
Una bellissima salita tramite un itinerario parecchio blasonato e con le condizioni odierne trovate direi anche non particolarmente "difficile".
Grazie ai miei soci con cui ho vissuto 12 ore di fatica e tante belle emozioni: Salvatore , Marco e Stefano.
foto 1: Marco dopo il secondo salto
foto 2: Salvatore alla sosta del 3 salto
foto 3: l'uscita in cresta verso la vetta di Marco e Stefano
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