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Becca d'Oren Est (3525 m), 25/03/2007 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | grigna |
Regione | Valle d'Aosta |
Partenza | Diga di Prarayer (1950 m) |
Quota attacco | 3100 m |
Quota arrivo | 3525 m |
Dislivello della via | 1700 m |
Difficoltà | F ( pendenza 35° ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Rif. Nacamuli |
Attrezzatura consigliata | Da ciaspolatore alpinista |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Sabato è la mattinata delle sorprese….prima Rambo che resta a letto, poi il Kikko. Una volta giunti a Rho, altra doccia gelida. Ho dimenticato a casa le ciaspole!!!!!!!!!!! Ad Aosta riesco a recuperarne un paio a noleggio. Sono ciaspole pesantissime, lunghissime, che alla fin fine, si riveleranno praticamente inutili. Partiamo dalla Diga di Placemoulin sotto un cielo velato ma con sole abbondantemente caldo. I miei problemi di stomaco mi danno non pochi problemi durante la salita. Percorriamo il lunghissimo tratto che costeggia il Lago di Placemoulin e, poco prima di giungere al Praryer, ci addentriamo nel vallone a sinistra che, con sviluppo multi-chilometrico, ci porta al Rifugio Nacamuli. Notati diversi assestamenti e due distacchi di lastroni lungo il percorso.
Nel pomeriggio, mentre Kikko Gio e Taniro salgono al Col Collon, io e Rambo rinunciamo circa a metà per stanchezza e problemi vari. Purtroppo salta anche la dormita all’aperto e son così costretto a pagarmi i ben 41 Euro che il rifugiata morto di fame chi chiede. Servizio pessimo, gentilezza zero, insomma, il classico rifugio da evitare. La domenica mattina fuori nevica ma la visibilità permette comunque di fare un tentativo. Mentre Gio e Taniro rimangono in branda a causa del mal di testa, io, Kikko e Rambo, seguiti da Rosso ed Anna, saliamo al Col Collon. Anna e Rosso si fermano mentre noi tre proseguiamo alla volta della Becca d’Oren est. Messo piede sull’Haut Glacier d’Arolla, lo risaliamo dapprima sulla sinistra e poi portandoci al centro superando una breve gobba assai ripida e ghiacciata. La parte superiore dell’itinerario è un biliardo. Sentendomi in forma, batto tutta la traccia senza ciaspole e sprofondando spesso fino alle ginocchia. La pala finale della Becca d’Oren è in buone condizioni e la risaliamo facendo una linea dritta e superando una bella cornice. La discesa si rivela veloce, la presenza di molte vette rocciose nelle vicinanze ci facilita non poco l’orientamento. Tornati al Nacamuli sotto una nevicata sempre più fitta, dopo aver sistemato le cose, partiamo alla volta dell’auto che, io e Rambo, raggiungiamo soltanto 10 minuti dopo degli scialpinisti. Week end dalla grande compagnia, rovinato solo dal tempo. Da quando in qua le perturbazioni provenienti da est scaricano più neve ad ovest che ad est? Sarà colpa del global warming….. Partecipanti: io e Rambo (ciaspolati), Giò, Kikko, Taniro, Leonardo detto il Rosso e Anna (scimuniti). Durante la salita alla Becca, non abbiamo trovato anima viva!!!!! Foto 1: risalendo il vallone che porta al Nacamuli, dominato dalla Singla. Foto2: Rambo nella tormenta con l'Eveque sullo sfondo. Foto3: il Rifugio Nacamuli. |
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