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Triomen, Valletto, Ponteranica, Colmobarolo e Verrobbio, 27/02/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Lombardia |
Partenza | Piani dell'Avaro (1600 m) |
Quota attacco | 2000 m |
Quota arrivo | 2378 m |
Dislivello della via | 1000 m |
Difficoltà | F+ ( pendenza 50° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Vari rifugi ai Piani dell'Avaro, Ca' San Marco |
Attrezzatura consigliata | Picozza e ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Approfitto della chiusura della scuola in occasione del Carnevale per vistare le belle cime che costituiscono il gruppo del Ponteranica. Parto alle 8.30 dai Piani dell’Avaro e risalgo per pendii erbosi fino alla cima del Monte Triomen (2251 m), scendo per la sua cresta Nord-Ovest fino alla Bocchetta del Valletto o di Avaro (2200m) e da qui risalgo alla quota 2309 recentemente battezzata come “Monte Tribortoi” (piccola croce in legno). Faccio una pausa per calzare i ramponi ed ammirare la bellezza e la pace che mi circonda. Traverso quindi sul fianco Est del Monte Valletto per imboccare il canalino compreso tra due torrioni (uno innominato e l’altro battezzato Torrione Pasquini) e la parete orientale del Valletto vero e proprio (it. 314a della guida “Alpi Orobie” Saglio, Corti, Credaro; CAI-TCI. 1956). Con pendenze sui 50° e qualche passaggio di misto che richiede attenzione arrivo sulla vetta del Valletto (2371 m). Vorrei ora scendere per lo spigolo Nord-Est (la prima salita di questo è stata effettuata da Nino Calvi nell’estate 1919) ma sarebbe necessario attrezzare una doppia e non ho la corda con me. Scendo allora dal versante Ovest (via Normale) e traverso appena possibile sul versante valtellinese (neve farinosa) per ritornare sulla cresta principale in corrispondenza del Monte Ponteranica Centrale (2372 m). Da qui terminano le difficoltà alpinistiche e con un dolce percorso di cresta proseguo verso Est toccando il Ponteranica Orientale (2378m) ed il Monte Colombarolo (2309m) per scendere poi al Passo del Verrobbio (2026m). Dato che neve e gambe reggono ancora risalgo al Monte Verrobbio (2139m) e sempre per cresta, superato il Cimetto (2099m), arrivo al Passo San Marco. Due simpatici e gentili signori con cui condivido la discesa al Rif. Madonna della Nevi mi riportano ai Piani dell’Avaro per riprendere l’auto risparmiandomi la fatica del ritorno.
Riporto la descrizione del Gruppo del Ponteranica del Bollettino CAI di Bergamo del 1936 (pag. 99) citata anche dal Saglio che fotografa al meglio la bellezza di questo angolo delle nostre montagne: “Si stende sulla dorsale principale delle Alpi Oròbie tra il Passo di San Marco e il Passo di Salmurano. Forma un piccolo complesso di piacevoli cime dominanti le ampie conche pascolive di Pescegallo e di Ca' San Marco, ove occhieggiano tratto tratto con tutta la luminosità del riflesso cielo, minuscoli laghetti; biancheggiano al sole gruppi di baite ospitali; vagano mandrie e greggi numerosi, che prossimi e lontani, uniscon “…sonnolenti al ritmo dei torrenti, un ritmo di campani” (G. Gozzano, Colloqui).” Si guardi il bollettino CAI “Le Alpi Orobiche” del Marzo 2017 , pag. 11 se si vuol saper qualcosa in più sulle vicende alpinistiche del Torrione Pasquini dedicato alla memoria del giovane caduto nel suo sfortunato tentativo. Foto 1: la cresta Nord del Monte Tribortoi Foto 2: l’arcigna cresta Nord-Est del Valletto Foto 3: Il Monte Colombarolo (visibili a sinistra il Passo del Verrobbio, il Monte Verrobbio, Cimetto e Passo S. Marco) |
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