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   val di mello cascata romilla, 15/02/2009
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Onicer  michelealebardi   
Regione  Lombardia
Partenza  san martino  (1060 m)
Quota attacco  1300 m
Quota arrivo  1600 m
Dislivello della via  300 m
Difficoltà  4+ / III
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  N.D.A. da ghiaccio
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Anche sta domenica trasferta chilometrica in un’altra valle, oggi tocca alla val di mello, visto che venerdì robicop mi propose il salto del nido, ma sabato mi fa sapere che ha l’influenza (sarà la PAURAAAA, bohh…..) allora mio fratello cha andava pure lui a ghiacciare, mi propose di unirmi a loro, io da buon fratello minore accetto volentieri, poi era anche parecchio tempo che non mi univo a loro, un terzettodi pazzi padri di famiglia che nell’ultima uscita il loro compagnia facemmo notte fonda sul canale centrale allo scais con una variante su misto sotto il torrione curò ….. Partiamo dal parcheggio in valle alle 08.15 con temperatura polare -10° ma con un buon passo ci si scalda velocemente, giungiamo sotto durango (ben formata) e chiaccherando del più e del meno arriviamo al rifugio luna nascente di cui il locale invernale è stato bruciato (dolo) venerdì , arrivati alla vista della colata seguiamo le tracce che ci portano verso l’attacco, prepariamo gli attrezzi e via a spicozzare parto io come capo-cordata, visto che i soci sono alla loro seconda di stagione, sosta sotto il primo saltino, mi raggiungono dicendomi di non cercare la pendenza massima, ok accontentati 90 pieno per 7/9 metri, sosta in una nicchia, formata da ghiaccio e roccia, alla base del chiave, riparto su ghiaccio biscottato (vari strati di ghiaccio ripieni di neve) traverso si al centro della candela, e li una brutta sorpresa, la candela nella sua parte centrale è completamente rivestita di ghiaccio inconsistente (modello Patagonia ) allora un piccolo esame della zona buona e trovo una placca di buon ghiaccio,ci infilo due chiodi a distanza di un metro tra i due, un respiro profondo e via spicozzate decise e nessuna protezione sino al di fuori delle difficoltà, recuperati i soci, che ne uscirono ben provati, rimontiamo un tratto facile sino al muro finale che lo risolvo, nella sua parte più semplice, in due tiri pieni su ottimo ghiaccio, usciti dalla colata comincia il bello, visto che le abalakov con quel ghiaccio non erano sicure…..la relazione dice salire un poco fino ad attraversare a sx, ma noi ravanado per un bel po’ non trovammo il bando della matassa, quindi abbiamo inventato un’altra discesa tra doppie su qualsiasi tipo di piante/arbusti, (abeti, pini, betulle, cespugli) traversi su placche ghiacciate siamo giunti con l’ultima doppia nel buio più completo alla base della bastionata e arrivati alla macchina alle 20.00…..giro di telefonate a casa con conseguente cazziatone da mogli, madri ecc…..
Giornata piena di puro alpinismo tradizionale in ottima compagnia, conclusa con un ottimo piatto di pizzoccheri in un fantastico agriturismo …..
…forse sono stato un po’ lungo nel racconto… .
le relazioni danno grado 3+/4 ma domenica le condizioni del ghiaccio erano da 4+ per la precarietà dei ghiodi sul chiave


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