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   Mengol (cima 2421m) via Mengol Surprise. , 03/12/2016
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Onicer  Mapi   
Regione  Lombardia
Partenza  Rifugio Cimon della Bagozza  (1600 m)
Quota attacco  1850 m
Quota arrivo  2421 m
Dislivello della via  571 m
Difficoltà  AD ( pendenza 60° / IV- in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Rifugio Cimon della Bagozza
Attrezzatura consigliata  N.D.A. sufficiente una corda da 60m, friend e cordini
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Era un po’ che aspettavo questa “sorpresa”, l’avevo ammirata da lontano, l’avevo sfiorata a fine aprile di questo stesso anno salendo con Michi il canale Nord alla stessa Cima Mengol, salendo l’ultimo tratto di cresta comune alle due vie, allora una splendida e freddissima giornata di sole con poca neve e tanta roccia.
Nicola mi mostra una foto trovata in internet scattata un giorno prima dalla cima Gardena… poca neve in zona…ma tutta “impiastrata” sulle pareti che mi interessano e nei canali di accesso. Una telefonatina al Silvio del Rifugio Bagozza ed ecco che è deciso, Marco ok per la Mengol !!
Marco da Crema ed io da Milano, colazione e via verso Schilpario e la località I Fondi. Non c’è neve quindi è ancora possibile salire in auto fino al rifugio, parcheggiamo ed arrivano due secondi dopo anche Nico, Michi75 e Gnacca. Un rapido saluto e cerchiamo di raggiungere le prime cordate che già ci precedono.
Avvicinamento seguendo la stradina cementata che risale fino al pianoro dove, su un grosso masso sulla destra della stradina diventata intanto sterrata, un segnale indica il sentierino verso la Bagozza. La neve si incontra solo alla base dei canali.
A sinistra della Bagozza ci si sposta su un ampio pendio ora poco innevato e sassoso, che scende dal versante nord della Cima Mengol, dove si distinguono diversi ampi canali. Puntiamo al secondo da sinistra con pendenze crescenti fino a 45°, lo risaliamo fino ad avvistare sulla sinistra un breve e ripido canalino (55-60°) che porta sulla cresta affilata. Da qui si prosegue sempre restando in cresta e cercando i passaggi più logici e facili. La neve è ben trasformata e l’ambiente suggestivo, peccato avere il sole nascosto dalle nuvole sopra di noi, ma la visibilità è ottima e l’ambiente spettacolare. Noi siamo stati gli ultimi di almeno 4 cordate sulla Mengol Surprise, in sosta Marco ha simpatizzato con una coppia di simpatici toscani che ci precedeva scambiando “il mio cordino” per la sosta e, nonostante una cordata che “in gara” con amici da raggiungere ci ha sorpassato senza tanti convenevoli e buttandomi sulla testa neve e sassi, ce la siam goduta sempre su neve portante ed a tratti un po’ ghiacciata.
Ci alterniamo in un paio di tiri ma procediamo prevalentemente in conserva, con la neve così è tutto più facile e divertente rispetto anche alla salita di aprile scorso prevalentemente su roccia. L’arrivo in vetta è su una neve inconsistente e farinosa, dove le picche non trovano aggancio e la sicura “a spalla” ti mette un attimo di pepe…ma è solo un breve attimo e sei in cima. Solo in due punti tra cui la vetta abbiamo trovato neve farinosa e ci siamo trovati entrambi a fare una sicura a spalla, ma ci siamo comunque sempre divertiti e non abbiamo trovato difficoltà.
Si scende sul versante sud-est della cima, ad aprile asciutto e per ripide tracce di sentiero su erba, stavolta è tutto più divertente, impiastrato di neve dura anche se in qualche tratto la picca raggiunge l’erba e la terra sottostante, ma tutto tiene (meno male che il sole non c’era !). Traversiamo e raggiungiamo il colletto ad ovest della cima, prendendo quindi l’ampio canale a 40° che riporta alla traccia di salita. Anche questo canale come quello di salita ha slavinato di fresco e presenta quindi neve a blocchi morbida che non tiene, meglio scendere sulle zone ancora ghiacciate…dove i ramponi mordono meglio.
Ritorno chiacchierando al rifugio per un bel tagliere di salumi e formaggi, un caffè di moka…quattro battute col Silvio che, ormai già sulla porta e con lo zaino in spalla, per il raspino che mi è venuto alla gola mi offre anche il suo ottimo liquore col miele, un ottimo Laricino !!
Una divertente giornata con Marco.

Foto 1) I due toscani ci precedono nel canale di avvicinamento.
Foto 2) Marco nel canalino di attacco alla via.
Foto 3) Marco nell'ultimo canalino verso l'uscita in vetta.

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