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   Piz Bernina - Biancograt, 25/09/2016
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Onicer  Vincy   
Regione  Svizzera
Partenza  Pontresina  (1800 m)
Quota attacco  3437 m
Quota arrivo  4050 m
Dislivello della via  2250 m
Difficoltà  D- ( pendenza 45° / III+ in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Capanna Tschierva - Rifugio Marco e Rosa
Attrezzatura consigliata  2 mezze corde da 30 o una da 60, un chiodo da ghiaccio, cordini vari, 5 rinvii, picozza tecnica, ramponi, casco.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Non servono certo presentazioni per la cresta nevosa più famosa delle Alpi, la cosiddetta “Scala del Cielo”. Giornata top, partiti da Pontresina alle 1.45, in 2h e 20 alla capanna Tschierva, poi perso il sentiero (e un sacco di tempo) più volte, tanto che tutte le cordate partite dal rifugio ci passano davanti. Fare attenzione agli omini presenti anche se sporadici! Ritrovato la retta via saliamo rapidi fino alla Fourcla Prievlusa, canale nevoso in ottime condizioni e consigliatissimo! Le rocce che portano all’attacco della cresta nevosa erano coperte con la neve delle ultime nevicate, ma regalano solo una piacevole coreografia e non complicano più di tanto la salita (passaggi di III), qualche spit presente e diverse possibilità di proteggersi. A questo punto la Biancograt si presenta in tutta la sua maestosità e lucentezza, La si sale quasi sempre sul filo di cresta e si capisce benissimo perché la chiamano “La scala del cielo”. Niente ghiaccio e ben tracciata, ci è voluta comunque un’ora abbondante per risalirla ed arrivare al Pizzo Bianco (il fiato e le gambe cominciavano a protestare). A questo punto comincia la parte più delicata che collega il Pizzo Bianco alla vetta svizzera. La cresta è veramente affilata e la si percorre sempre lungo il filo procedendo in conserva (alcuni sporadici spit, ma facile trovare buoni ancoraggi per un cordino), ci sono due o tre doppie attrezzate con anelli di calata (noi abbiamo usato una corda da 30 metri, ma serve una corda da 60 se si vuole scendere verso il rifugio Marco e Rosa). Condizioni comunque ottime, neve portante e roccia tutto sommato solida con passaggi di III e grande esposizione (su alcune relazioni si parla di un tratto di IV-, ma noi sinceramente non l’abbiamo proprio visto). Arriviamo quindi in vetta (lo si capisce solo perché non c’è niente di più alto, nessuna croce o cippo) che sono le 11.30, parecchio in ritardo sulla nostra tabella di marcia, ma la giornata spettacolare ci rincuora. Traversiamo alla vetta italiana in un contesto sempre paradisiaco e scendiamo grazie a due comode doppie (corda da 60 metri) al Marco e Rosa (ore 13.00) che troveremo chiuso. Il mio socio mi starà ancora maledicendo visto che gli avevo promesso una super coca cola appena saremmo arrivati! Quindi sosta per rifocillarci e riempiamo due bottigliette d’acqua con la neve che si scioglieva dal tetto. Pronti via alle 13.40 siamo di nuovo in marcia, traversiamo fin sotto alle Cime di Bellavista (che cotta!!!), quindi giù per lo sperone roccioso chiamato Fortezza, Qualche spit e diverse soste ben attrezzate per fare le doppie ci fanno arrivare su un altro nevaio che si spegne su un tratto di pietraie, fare attenzione in questo punto, noi abbiamo perso le tracce e abbiamo tribolato parecchio per raggiungere il tratto finale del ghiacciaio del Morteratsch, da qua ancora una bella scarpinata sulla morena e poi su sentiero per arrivare alle 19.30 a Morteratsch stanchi ma felici. Ciliegina sulla torta due signori si avvicinano con la loro auto dicendoci che ci avevano visto scendere e che se avessimo avuto bisogno di un passaggio erano al nostro servizio!!! Increduli saltiamo a bordo e ringraziamo ampiamente (la voglia di spararsi ancora 7 Km di strada non era molta), in 5 minuti siamo di nuovo a Pontresina alla nostra auto e alle 8 eravamo in marcia per tornare a casa. Un grazie al socio Furbacì che è un pozzo di energia inesauribile!

Foto1: Biancograt
Foto2: Traversata Pizzo Bianco - Vetta Bernina
Foto3: Cresta tra vetta svizzera vetta italiana e discesa al Marco e Rosa
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