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   Gran Zebrù, traversata dal canale delle pale rosse., 17/07/2016
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Onicer  Beps65   
Regione  Lombardia
Partenza  Parcheggio dei Forni (S.Caterina)  (2170 m)
Quota attacco  3350 m
Quota arrivo  3857 m
Dislivello della via  450 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 55° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Pizzini
Attrezzatura consigliata  nda, 2 picche.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Pessime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Ci sono cime che fin dalla prima volta che ne senti parlare, sogni ti poterle vedere e naturalmente salire, una di queste è sicuramente il Gran Zebrù, bello elegante non accessibile a tutti. Da moltissimo tempo lo desideravo, diverse sono state le rinunce, problemi meteo, condizioni non favorevoli, salute. Accogliamo l’invito di Ciso e Lara & Co. che vorrebbero salirlo dal canale delle pale rosse, il recente abbassamento di temperature e le informazioni raccolte dovrebbero garantirci una salita in buone condizioni. Sabato in tarda mattinata, raggiungiamo Santa Caterina Valfurva, ed in poco parcheggiamo ai Forni, è la prima volta che vedo questo posto, una favola, prati verdissimi, contrastano il bianco luccicante dei vicini ghiacciai, ci incamminiamo sulla tranquilla mulattiera he conduce al rifugio Pizzini, poco dopo, dai verdi pascoli sbuca la nostra meta, a vederlo si rimane senza fiato, è maestoso, va detto che tutte le cime intorno sono stupende, il Cevedale, il monte Pasquale, il San Matteo, Tresero, ma “Lui” le domina tutte! Raggiunto il rifugio ci rilassiamo per l’intera giornata. Domenica ore 3.20 usciamo, il vento è calato, alcune lucine puntano già in varie direzioni, raggiungiamo il passo in un ora e mezza, inizia ad albeggiare, siamo in Paradiso un'altra volta, la nostra meta è 600 metri più su! Dopo esserci imbragati e preparati per la salita Ciso ci conduce all’imbocco del canale, dalle foto e dai vari report che avevo letto mi aspettavo un canalone innevato, magari essendo stagione avanzata non tanto pieno, ma quello che abbiamo davanti è una striscia di ghiaccio larga non più di qualche metro, non sono proprio convinto che quello sia il canale, ma se anche fosse le condizioni mi spaventano un poco, Ciso mi “convince” a salire, i primi 150 metri li percorriamo tra ghiaccio, rocce marce, ed in un ambiente poco “ospitale”, piano piano raggiungiamo lingue di neve sempre più solide e malgrado le condizioni oggi siano davvero al limite (almeno per me!) finalmente possiamo salire con le due picche, il terreno rimane comunque da valutare ad ogni passo, per fortuna la temperatura e l’ora ci garantiscono neve durissima. Troviamo un punto dove riusciamo a fare una piccola sosta, sembriamo tante caprette, ognuno su un piccolo affioramento indispensabile per riposare e mandar giù qualcosa, mi consulto, gli altimetri concordano che siamo a quota 3650, ancora 200metri circa! Ripartiamo, la pendenza rimane sui 55 gradi per me anche 65, ma ci muoviamo sempre più spediti, dalle nebbie sembra di vedere la cresta, la raggiungo è proprio lei la Suldengrat ed io ci sono finalmente sopra, una veloce schiarita mi permette una visione del baratro dalla parte opposta, mi muovo con cautela verso destra, nessuna traccia, dove saremo usciti? Raggiungo un colletto e come nei sogni più belli dalle nebbie vedo poco lontano la gigantesca croce di vetta! Urlo, mi commuovo, Giuseppe è dietro di me e poco dopo arrivano tutti con il sorriso stampato. Ci stringiamo nell'angusto spazio tra croce e cresta, dopo le immancabili foto, strette di mano e un po di riposo, ripartiamo, ora antenne alzate, il viaggio è solo a metà, la discesa da questa cima ha purtroppo fatto fin troppe vittime, con cautela inizia la lunga discesa, la tracce delle numerose cordate salite dalla via normale e le buone condizioni della neve ci rendono le cosa più facile del previsto, in poco siamo al famoso collo di bottiglia e poi giù fino a quando le pendenze diminuiscono e ritorniamo ad essere bipedi, finalmente possiamo davvero dire di aver fatto la traversata della Montagna del Re! PS. dato le condizioni del canale ne sconsiglio assolutamente la salita, mentre la via normale condizioni ottime.
Foto 1 – Nel Canale
Foto 2 – Sulla Suldengrat
Foto 3 – Ciso in vetta!
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