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| canal de la nona, 27/03/2016 | Tweet |
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| Onicer | oscarrampica
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| Regione | Lombardia |
| Partenza | conca oltre il colle (1300 m) |
| Quota attacco | 1450 m |
| Quota arrivo | 1980 m |
| Dislivello della via | 530 m |
| Difficoltà | AD ( pendenza 65° / II in roccia ) |
| Esposizione in salita | Nord |
| Rifugio di appoggio | no |
| Attrezzatura consigliata | nda, materiale per eventuale sosta |
| Itinerari collegati | nessuno |
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| Rischio valanghe | 1 - Debole |
| Condizioni | Discrete |
| Valutazione itinerario | Ottimo |
| Commento | Un inverno strano meteo ed alpinisticamente parlando senza neve e idee particolari seguito alla realizzazione di tanti piccoli e grandi miei sogni progetti: la traversata delle cime di scalve,della presolana e soprattutto del viaz. Una pausa dopo l’abbuffata.
Poi l’incontro con Alessio alla sua testimonianza(10 ore sepolto sotto una slavina) riattivano la voglia di neve e allora nonostante le condizioni non ottimali decidiamo su suo input di provare il canal de la nona il 23/3 sulla parete nord della corna piatta(cima laterale al monte alben). Percorriamo erroneamente le piste da sci di fondo partendo dal colle di zambla alle 7 anziché oltrepassarlo in auto per poi risalire direttamente al punto di partenza(grande albergo davanti gli impianti). Dopo consulti topografici e mezzora di zig zag riusciamo ad arrivare nella conca dove i piloni dello skilift ci confermano che siam giusti e dove siamo raggiunti da seno partito dall’albergo pochi minuti prima. Saliamo rapidi verso l’attacco del canale evidente sula sx camminando sulle uova, cosa che non riesce a fare il povero seno trascinato dal suo quintale di peso verso il fondo della coltre nevosa in cui poveretto sprofonda molto più di noi. Poi seno e ale si fermano all’attacco(h 8) per ramponare mentre io mi fermo sotto il primo saltino dove la pendenza raggiunge i 50°:l’assetto da guerra è completato dalle picche che prendono il posto dei bastoncini. La salita diventa finalmente divertente e rapidamente ci portiamo sotto uno sbarramento roccioso apparentemente innoquo ma che in realtà dopo esser stato superato con attenzione da seno mi impegna prima perché salito troppo alto sulle rocce e non potendo proseguire per l’inconsistenza della neve che non offre ancoraggi alle picche,fatico a ridiscendere e poi perché raggiunto il punto in cui traversare dopo averlo ripulito dalla neve fresca , trovo una poco rassicurante placca sulla quale i miei ramponi messi di traverso raschiano di paura. Ma arrivo comunque muovendomi con prudenza al passo decisivo da farsi per entrare nel canalino ghiacciato via d’uscita verso l’alto quando sento che seno non vedendoci emergere vuol calarci la corda e allora aspetto il rassicurante filo che passo attorno allo spallacio dello zaino e presto rinfrancato sono fuori. Poi mi slego e lancio la corda per la risalita di alessio. Arriviamo così al terzo saltello anche questo roccioso che ale supera brillantemente con passaggi di II° di misto. Poi ancora su con pendenze che restano attorno ai 50° o poco più fino a che nell’ultimo imbuto che ci proietta verso il cielo della cresta ci si alza progressivamente regalandoci l’emozione dei pochi metri finali con uscita quasi verticale. Nel cielo blu per pochi istanti e prima di essere inghiottiti nuovamente dalle nebbie assaporiamo la gioia guardando giù verso l’abisso appena risalito. Sono le 10. Qualche breve passo di disarrampicata ci consegna ad un allegra crestina nevosa che percorriamo in direzione della cima della croce dove risaliamo allegramente e alle 10.30 foto di rito cibo e giù in rapida discesa su neve sfondante verso il passo della forca e poi a rotoloni nevosi verso l’albergo dove l’auto di seno ci trasporta alla nostra in attesa al colle di zambla dove festeggiamo la giornata a radler. E’ mezzogiorno: non ricordo di esser mai tornato così presto da una giornata in montagna. Foto 1 canali della conca dell’alben Foto 2 passaggio misto sul salto 3 Foto 3 il canal de la nona |
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| Immagini |    |
| Fotoreport | |
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