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   Punta Speranza (Disgrazia) : via dei Corvi , 03/12/2015
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Onicer  Franz   
Regione  Lombardia
Partenza  Chiareggio  (1600 m)
Quota attacco  2700 m
Quota arrivo  3483 m
Dislivello della via  700 m
Difficoltà  TD- ( pendenza 90° / III in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  Bivacco Taveggia (o Inv.Porro)
Attrezzatura consigliata  NDA. 8 viti, friend, cordoni...
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Sulle tracce del Ben... (grazieeee d'esistere!). In questo anomalo (ma per noi fantastico) autunno, ci siam regalati questo fine stagione col botto. Dopo due mesi e mezzo di stop forzato, manco lo pensavo più possibile.
Era da un anno che puntavo questa via su una parete nascosta del Disgrazia scovata dal Ben (Balatti) addirittura nel 1985. Ripetuta poi da Valentino, da Ivo e dal Gruppo dei Corvi di Mandello tra il 2014 e il 2015.
La programmavamo con Albe e Mara per mercoledì 03 e veniamo a sapere che domenica l'hanno percorsa di nuovo riportando di ottime condizioni (Grazie Paolo!). Detto-fatto. Arriviamo al Bivacco Taveggia dopo il lungo viaggio (per noi "veneti") e avvicinamento che è ormai buio. Per noi conviene assolutamente dormire lì. E' solo un'ora fuori traccia, ma sei già avanti rispetto alla partenza da fondovalle. Abbiamo attrezzato due doppie da 60 e 30 m per partire veloci la mattina. La via è in ottime condizioni. A differenza di condizioni più nevose il primo tratto presenta goulottine divertenti da scegliersi a proprio piacimento tra le rocce. Partenza dal piano del ghiacciaio con 200 m a 45°/50° a sinistra della seraccata. Poi 100 m di conserva in diagonale e si arriva alle rocce. Qui abbiam fatto due tiri da 60 m su ghiaccio tra le rocce e poi ancora in conserva per 200m (un saltino di ghiaccio) fino alla base della goulotte che piega a sinistra tra le rocce: favolosa! Due tiri (50+30) su ghiaccio lavorato nella parte più ripida centrale (difficoltà paragonabile ad una cascata di 3+...ma a 3000m ;-) ), marmoreo e liscio verso la fine e siamo alla neve, dove si sale per altri 150m, trovando neve portante (cercandola in mezzo a lastroni da vento).
Volevamo scendere a prendere la "normale", ma il traverso non ci convinceva per la neve forse pericolosa. Quindi discesa per la cresta verso il Passo Cassandra su roccia e vecchie tracce. Poi per un traverso e un canale a 50° si arriva al ghiacciaio. Qui attenzione ai grandi crepi e con ampio giro si torna alla base.

La nostra probabilmente è la quinta o sesta ripetizione, di certo meno di dieci, tra quelle note, ma poco importa, solo per dire che è sicuramente una via che meriterebbe di diventare classica...altro che Bianco!

Presto il reportage completo.

Foto 1: la via di salita a destra con la lunga discesa dalla cresta e il pendio canale dove la si abbandona.
Foto 2: la divertente linea di goulotte tra le rocce
Foto 3: la magnifica goulotte nascosta.
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