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   Monte Pasquale mt.3553 - parete nord/ovest, 13/11/2015
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Onicer  piccolo giò   
Regione  Lombardia
Partenza  Parcheggio presso Rifugio ai Forni  (2100 m)
Quota attacco  3000 m
Quota arrivo  3553 m
Dislivello della via  550 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 60° )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  ************************
Attrezzatura consigliata  n.d.a. invernale.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Arriviamo al parcheggio sopra l’abitato di Santa Caterina Valfurva in piena notte, sono le 01,30 di venerdì mattina, siamo soli……ma a farci compagnia ci sono migliaia di stelle nel cielo, ci illuminano e ci sorridono, accompagnandoci nel breve ma doveroso riposo.
Sveglia alle 05,15 ……ci prepariamo con calma alla partenza, così dopo una abbondante colazione e accese le pile frontali si parte.
Rimontiamo un sentierino di una decina di metri sopra il parcheggio e prendiamo la mulattiera con segnavia 28b che sale ripida nella prima parte, per poi ‘spianare’ in vista del Rifugio Pizzini , così giunti di fronte alla parete nord del Monte Pasquale, ci fermiamo per scrutare la linea di salita, la neve scarseggia e ci confrontiamo qualche attimo, dopo una breve discussione decidiamo di provare.

Scendiamo veloci verso lo zoccolo basale del Pasquale portandoci nei pressi nel vallone che immette all’attacco della parete, ora la neve è presente e costante, perciò ci fermiamo per i preparativi di rito, togliamo il materiale che attacchiamo all’imbrago, poi casco, corda e picche, indossiamo i ramponi e ……
Dalla partenza è un’alternanza di tipologia di neve, per una mezz’oretta crostosa in superficie e farina sotto, da metà e fino a tre quarti sarà (per fortuna) dura e portante, ma nella parte finale quando la parete si apre a ventaglio e nel punto più ripido (60°) cambia ancora e da qui fino in vetta la neve si presenta come granatina non portante di circa 15cm, appoggiata su fondo ghiacciato.

Questi ultimi cento metri risulteranno i più impegnativi e ci costringeranno ad una salita attenta e fisicamente probante, sia per le braccia nel conficcare quanto più possibile nel ghiaccio le becche delle picche, sia per le gambe quello di incidere la dura parete con la punta dei ramponi e allo stesso tempo di dare il giusto equilibrio a tutto ciò…….la fortuna ci assiste e finalmente poco dopo usciamo in vetta.

E’ gioia vera quella che proviamo, un altro tassello che va ad aggiungersi al nostro puzzle personale, ci abbracciamo lungamente e sorridiamo felici a noi stessi e a tutto ciò che ci circonda.
E’ una giornata stupenda con un cielo blu cobalto, solo un ‘fresco’ vento da nord a farci dispetto, ma dalla vetta è un tripudio di cime e premio per i nostri occhi.

Il rientro sarà luuuuungo e articolato, decidiamo di scendere dalla cresta sud fin verso i 3000mt, qui ci fermiamo una mezz’ora per riposare e rifocillarci, poi tolto ‘l’artiglieria’ e i ramponi proseguiamo scendendo zigzagando dalla parete, discesa questa tra ghiaia e sassi instabili fino ad arrivare al fondo della Valle delle Rosole, qui seguiremo a spanne la morena fin nei pressi del Rifugio Branca dove incroceremo il sentiero che ci riporterà con un giro ad anello e dopo una decina di ore, di nuovo al parcheggio.

Partecipanti: giovanni (piccolo giò) alberto (albertino A1)

Foto 1 – la parete nord e al centro la via di salita
Foto 2 – Alberto fuori dal ripido finale
Foto 3 – evvvaiiiii
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