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Bernina, direttissima "autunnale", 09/11/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | fabiomaz |
Regione | Lombardia |
Partenza | Campomoro (1990 m) |
Quota attacco | 3520 m |
Quota arrivo | 4021 m |
Dislivello della via | 500 m |
Difficoltà | D- ( pendenza 65° / III in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rif. Marinelli e Marco e Rosa (solo bivacco) |
Attrezzatura consigliata | Da alpinismo invernale, due picche, mezzacorda da 60 metri per la calata in doppia, un paio di viti medio-lunghe, friend medio-piccoli, chiodi. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bella salita fatta in condizioni particolarissime di un prolungato periodo di tempo caldo e stabile in novembre.
L'ambiente è spettacolare. L'impegno è prevalentemente di natura fisica e mentale, per la lunghezza dell'itinerario e l'attraversamento di zone crepacciate. Le difficoltà tecniche sono modeste. Non vanno sottovalutati i rischi oggettivi dovuti alla caduta di pezzi di ghiaccio e sassi dalla roccia al sorgere del sole. E' molto raccomandabile essere veloci. Da Campomoro si sale su sentiero asciutto fino al rif. Carate. Oltre si procede su neve fino al rif. Marinelli. Segnalo che il bivacco è privo di legna, pur essendoci la stufa, e candele. Inoltre c'è almeno un topo, ma in genere non vanno mai da soli. Quindi non lasciate cibo non protetto e chiudete bene gli zaini. Dal bivacco all'attacco calcolare almeno 3 ore. Abbiamo seguito una traccia che rimane bassa verso il bivacco Parravicini, abbandonandola quando sembrava portare troppo verso il Roseg. In discesa abbiamo tracciato una nuova traccia che porta fino al canale di Cresta Guzza ed è molto più diretta. Crepi presenti e coperti di neve ventata. FBL! In prossimità della terminale si attraversa un grosso crepaccio su un ponte esile lungo circa 5 metri e largo 40 centimetri. La terminale si supera senza grossi problemi sulla destra. Seguire poi la rigola per uscirne al più presto sul pendio a destra. Arrivati sotto le rocce di cresta si può salire a destra, per goulotte e parete nevosa, o puntare al colle a sinistra e risalire poi la cresta rocciosa (via Corti, D+) o il canale che punta alla sella tra la cima italiana e la vetta principale del Bernina. Nelle condizioni attuali soluzione sconsigliata. In discesa, dopo la calata presso punta Perrocchetti, abbiamo aggirato la cresta rocciosa abbassandosi sui ripidi pendii del lato nord, appena sotto la fascia rocciosa. Soluzione SCONSIGLIATA perchè si traversa su pendii ripidi ed esposti e le condizioni della neve (ottime nel nostro caso) possono cambiare. Poi giù dal canale di Cresta Guzza aggirando senza problemi i crepacci. foto 1: visione di insieme della parete foto 2: crepacci verso la terminale foto 2: Circa a metà salita, nei pressi della biforcazione. |
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