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Mengol Surprise (tentativo), con molte surprise, 02/05/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | PikOzzy |
Regione | Lombardia |
Partenza | Rifugio Bagozza (1600 m) |
Quota attacco | 2000 m |
Quota arrivo | 2400 m |
Dislivello della via | 400 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 55° / III in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Bagozza |
Attrezzatura consigliata | 2 Piccozze, Ramponi, Casco, Imbrago, Corda.
eventualmente Nuts e Friends e qualche chiodo. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Ci sono circostanze in cui tanti piccoli elementi portano ad un insuccesso.
Beh, forse sabato le suddette circostanze si sono verificate. Veniamo al dunque: Partenza dal rifugio Bagozza. 0 neve. si arriva in una ventina di minuti al laghetto (occhio alle indicazioni, bisogna uscire dalla mulattiera principale e prendere per il sentiero a destra verso il lago Campelli). Dal lago abbiamo traversato a destra e per evidente traccia siamo arrivati al ghiaione sottostante il bagozza. A questo punto abbiamo preso a salire come muli, senza accorgerci che stavamo salendo la normale. Dopo aver capito che non presentava difficoltà alcuna ci siamo fermati e dopo una breve riflessione abbiamo finalmente capito che Mengol Surprise è a sinistra di una grossa bastionata rocciosa. Quindi siamo ridiscesi, abbiamo traversato e lentamente siamo risaliti. Peccato che dopo circa 200 metri di salita mi scappa il telefono e sono costretto a rincorrerlo giù per il canale. Recuperato il telefono siamo risaliti. Davanti a noi si presentano diversi canali, tutti interessanti. Noi però stiamo troppo a sinistra e ci accorgiamo che ciò che abbiamo davanti non corrisponde a ciò che si osserva dalle fotografie e soprattutto dal rifugio. Altre riflessioni e capiamo che Surprise si trova tre canali più a destra. Decidiamo allora di prendere il canale che sta a sinistra di Surprise, al quale si ricongiunge. Si riesce a riconoscere il canale perché è interrotto da un interessante salto roccioso all'incirca nel centro. Risaliamo la neve, fra l'altro molto sfondosa a causa, forse, delle piogge della notte precedente, e arriviamo al salto di roccia. Le difficoltà sono al di sotto del III ma la roccia è spesso marcia. Piazzo dunque una protezione e salgo. Si ritorna poi sulla neve. Il canale è un bel 50-55° ma a parte la neve veramente orrenda non oppone grossi problemi. Davanti a noi si staglia infine una nuova configurazione del canale: leggermente a sinistra ci sono delle rocce ambigue. Sembrano semplici ma la prospettiva non è ottimale. Dritto davanti a noi c'è un bel canalino all'ombra (consiglio di prendere quello) e a destra c'è un'uscita per la cresta. Noi abbiamo optato per quest'ultima opzione ma le pessime condizioni della neve ci hanno fatto pentire della scelta. Risaliamo la cresta e giungiamo a un pulpito. Siccome non abbiamo trovato impronta alcuna e non sappiamo bene dove ci troviamo sorgono alcuni dubbi. Ma dubbi non ce ne devono esserre perché la cima si vede e bisogna solo risalire il tratto di misto davanti a noi. Parto dunque piazzando qualche protezione qua e la perché la neve non promette nulla di buono. Arrivo poi ad incrociare un bel canale che risale da sinistra. Piazzo una sosta e faccio salire i soci. A questo punto mi rendo conto che uno dei nostri soci è piuttosto teso e non me la sento di spingerlo oltre. Ci sono anche dei bei nuvoloni che aiutano a preoccuparsi. Le rocce finali sono li davanti a noi. Occhio e croce è tutta roba di II/III ma siccome ho letto che la parte finale è un po' un saliscendi non vorrei che scattasse l'attacco di panico proprio alla fine. Propongo allora la discesa dal canale di sinistra, fra l'altro abbastanza impegnativo anche da salire (siamo sui 50-55 anche li). La discesa è comunque tranquilla: se la neve sfondosa ci ha ostacolato in salita, è stata provvidenziale in discesa. Quasi alla fine delle difficoltà si presenta un piccolo salto. Si può scendere anche con le picche, ma siccome non l'ho mai fatto decido di piantare un chiodo da roccia. E' impossibile non riconoscerlo, è piantato di merda! Comunque è sufficiente per una doppia e ci caliamo senza esitare. Comunque sia se ricapito da quelle parti me lo riprendo! Torneremo sicuramente a completarlo, ma se devo dare un consiglio è meglio aspettare l'anno prossimo perché la neve è davvero perssima ed oramai di rigelo non credo che ve ne sarà. |
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