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   Cascate "Destino del Leone" + "Regina della Valle" (Valle de le Moneghe - Sagron), 20/02/2015
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Onicer  Franz   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Sagron-Mis (località Casere)  (970 m)
Quota attacco  1150 m
Quota arrivo  1900 m
Dislivello della via  750 m
Difficoltà  4 / IV ( III in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  -
Attrezzatura consigliata  NDA. Qualche cordino o chiodo per eventuali soste da fare o rinforzare.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Con Mara seconda visita per noi nel vallone de le Moneghe, a distanza di una sola settimana. Stavolta anche con Albe.
La gola è ancora impercorribile integralmente e si aggira agevolmente a destra con un bel tiro di ghiaccio e uno di misto. Le cascate in alto sono in buona forma, anche se i gradi e le lunghezze effettive ci paiono inferiori a quelli dei primi salitori...
La giornata bellissima, rispetto alle nebbie della scorsa, rendono l'ambiente ancora più godibile.

Il racconto e le foto sul forum.

Giunti in discesa a Sagron dalla strada del Passo Cereda, si supera la chiesa del paese e si prosegue in discesa. Alla deviazione per Matiuz si prosegue a sinistra (indicazione Moneghe) fino alla frazione di Casere donde parte la forestale della valle (divieto di accesso un centinaio di metri più in là). In un oretta scarsa si giunge alla fine della strada dove sulla sinistra si scorgono le cascate de l’Intaiada e Taiadea, raggiungibili scendendo nel vallone e attraversandolo. Noi invece proseguiamo verso monte per 15 minuti entrando nel valloncello pieno di grossi blocchi e voltando poi a sinistra entrando nella gola nascosta.

Da qui fa fede la relazione della nostra salita, alla luce delle attuali condizioni (che dubito miglioreranno in questa stagione vista la quota dell’attacco molto bassa); quella originale non l’abbiamo verificata, ma intuita: c’era troppa acqua. Invece di proseguire nel solco della gola (da relazione di CAMPI: “Si superano due brevi ma delicati muri di ghiaccio. Dopo 20 metri si arriva ad un diedro camino che si supera interamente (100m 70°/80°). Arrivati alla spalla nevosa si attraversa a destra entrando nel canalone principale”) si scala la rampa di destra.
L1 (70m, 4+): si segue il diedro rampa che sale a destra con uscita leggermente strapiombante nel camino di sinistra. Sosta su ghiaccio poco oltre l’uscita. Non abbiamo trovato soste, se non una su spit a 80 metri su un roccione a destra; probabile sosta intermedia a metà tiro sotto la neve.
L2 (60m, 2): si prosegue lungo il fiume ghiacciato con qualche risalto più ripido.
Si prosegue ora a sinistra in piano fino ad arrivare alla gola dove ci si cala con una breve doppia di 20m.
L3 (60m, 2): nel canale passando sotto dei caratteristici blocchi e superando dei brevi salti ghiacciati.
Questo tiro (seppur molto suggestivo) è evitabile stando più alti nel precedente traverso su neve ed entrando comodamente a monte dei blocchi e di una candela sospesi.
Da relazione di CAMPI si dovrebbe ora “superare la cascata verticale direttamente (30m, 80°), superare una strozzatura e su rocce verglassate (30m, 70°, V, chiodo) al canale nevoso”. La cascata tuttavia presentava un buco lungo tutto l’asse con acqua corrente: insalibile in sicurezza, quini variante a dx.
L4 (60m, 3/M3): a destra si segue la rampa ascendente su neve, ghiaccio, roccia, erba ghiacciata e mughi, proteggendosi con friends, chiodi da roccia, viti corte. Sosta su pianta.
Si traversa ora a sinistra rientrando nel vallone che ora si segue comodamente per circa 200m su pendenze moderate (40°/50°), mentre nella relazione del Campi si parla di saltini a 60°/70°, evidentemente coperti dalla neve. Sulla sinistra appare “LA REGINA DELLA VALLE”.
L5 (60m/4): si sale con un solo lungo tiro lineare (da relazione Campi dovrebbe essere 80m!) con diversi tratti verticali e ghiaccio (nel nostro caso) coperto da fastidiosa crosta/granita da pulire. Sosta su roccia (due chiodi e cordone) a destra in una nicchia. Possibile sosta intermedia a 30m.
Proseguendo nel vallone, sempre a sinistra si trovano gli attacchi di “Sentiero Selvaggio” e “Cascata degli Amici” (però troppo coperte di neve e non perfettamente formate) ed infine “Cascata Lucia” salita la settimana prima, che si biforca in due rami di 50m ai due lati di uno sperone roccioso.
Proseguendo altri 150 metri con pendenze sui 50° (attenzione ai muretti di ghiaccio sotto la neve) si trova contro le rocce l’attacco de “IL DESTINO DEL LEONE”, che data circa 100m di sviluppo è evidentemente in parte sommersa…
L6 (30m, 4): si rimonta una rampa sulla destra (70°) che dà accesso al verticale tratto finale su ghiaccio durissimo (90°) che porta alla evidente grande nicchia nelle rocce. Sosta attrezzata su roccia, sul terrazzino di uscita, abbastanza in basso, da trovare eventualmente sotto il ghiaccio (non alzarsi troppo).

Dopo la calata si ripercorre tutto il canale a ritroso fino alla cengia sopra il tiro di misto. Si prosegue in diagonale discendente verso sinistra fino ad entrare nel comodo valloncello che si percorre a ritroso. In funzione dell’innevamento, se presente poca neve, per qualche salto di ghiaccio può rendersi utile una doppia. Si giunge così sopra il primo tiro. Sulla sinistra (idr.) si intercetta la sosta (spit+chiodo+cordone). Con doppia da 55m si arriva a metà del primo tiro. Da qui sulla sinistra (in fessura) sosta a chiodi per l’ultima doppia (20m).


PS: nella mappa sulla Cappellari le cascate sono posizionate non nel luogo corretto. Si trovano molto più a est.

Foto 1: la mappa con l’avvicinamento e le due cascate
Foto 2: Il Destino del Leone
Foto 3: La Regina della Valle
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