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   Cascata "Lucia" (Valle de le Moneghe - Sagron), 13/02/2015
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Onicer  Franz   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Sagron-Mis (località Casere)  (970 m)
Quota attacco  1150 m
Quota arrivo  1700 m
Dislivello della via  550 m
Difficoltà  4 / IV ( III in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  -
Attrezzatura consigliata  NDA. Qualche cordino o chiodo per eventuali soste.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Giunti in discesa a Sagron dalla strada del Passo Cereda, si supera la chiesa del paese e si prosegue in discesa. Alla deviazione per Matiuz si prosegue a sinistra (indicazione Moneghe) fino alla frazione di Casere donde parte la forestale della valle (divieto di accesso un centinaio di metri più in là). In un oretta scarsa si giunge alla fine della strada dove sulla sinistra si scorgono le cascate de l’Intaiada e Taiadea, raggiungibili scendendo nel vallone e attraversandolo. Noi invece proseguiamo verso monte per 15 minuti entrando nel valloncello pieno di grossi blocchi e voltando poi a sinistra entrando nella gola nascosta.

Da qui fa fede la relazione della nostra salita, alla luce delle attuali condizioni (che dubito miglioreranno in questa stagione vista la quota dell’attacco molto bassa); quella originale non l’abbiamo verificata, ma intuita: c’era troppa acqua. Invece di proseguire nel solco della gola (da relazione di CAMPI: “Si superano due brevi ma delicati muri di ghiaccio. Dopo 20 metri si arriva ad un diedro camino che si supera interamente (100m 70°/80°). Arrivati alla spalla nevosa si attraversa a destra entrando nel canalone principale”) si scala la rampa di destra.
L1 (70m, 4+): si segue il diedro rampa che sale a destra con uscita leggermente strapiombante nel camino di sinistra. Sosta su ghiaccio poco oltre l’uscita. Non abbiamo trovato soste, se non una su spit a 80 metri su un roccione a destra; probabile sosta intermedia a metà tiro sotto la neve.
L2 (60m, 2): si prosegue lungo il fiume ghiacciato con qualche risalto più ripido.
Si prosegue ora a sinistra in piano fino ad arrivare alla gola dove ci si cala con una breve doppia di 20m.
L3 (60m, 2): nel canale passando sotto dei caratteristici blocchi e superando dei brevi salti ghiacciati.
Da relazione di CAMPI si dovrebbe ora “superare la cascata verticale direttamente (30m, 80°), superare una strozzatura e su rocce verglassate (30m, 70°, V, chiodo) al canale nevoso”. La cascata tuttavia presentava un buco lungo tutto l’asse con acqua corrente: insalibile in sicurezza, quini variante a dx.
L4 (60m, 3/M3): a destra si segue la rampa ascendente su neve, ghiaccio, roccia, erba ghiacciata e mughi, proteggendosi con friends, chiodi da roccia, viti corte. Sosta su pianta.
Si traversa ora a sinistra rientrando nel vallone che ora si segue comodamente per circa 200m su pendenze moderate (40°/50°), mentre nella relazione del Campi si parla di saltini a 60°/70°, evidentemente coperti dalla neve.
Sulla sinistra appare “La Regina della Valle” (80m/4+), proseguendo sempre a sinistra si trovano gli attacchi di “Sentiero Selvaggio” e “Cascata degli Amici” che parevano però troppo coperte di neve e con delle brutte crepacce per accedervi. Compare ora la CASCATA LUCIA ( Proseguendo altri 150 metri si trova a sinistra incassato tra le rocce l’attacco de “Il Destino del Leone”).
L5 (30m, 2): si rimonta un breve muro verticale che dà accesso al salto finale (aggirabile a destra su neve, 50°). Sosta su ghiaccio.
L6a (60m, 3+): si segue il ramo di sinistra in un bel camino tra le rocce. Sosta su ghiaccio.
L6b (60m, 3): si segue il ramo di destra con uscita delicata per la scarsità di ghiaccio. Sosta spit e cordone a destra, ma da verificare: meglio proseguire al ghiaccio sopra. Oltre il pendio il fiume ghiacciato spiana.

Con calata (D1: 60m) da una abalakov si arriva alla base dei due salti. Si entra poi nel canale piegando a sinistra scendendo. Si percorre tutto il canale fino alla cengia sopra il tiro di misto. Si prosegue in diagonale discendente verso sinistra fino ad entrare nel comodo valloncello che si percorre a ritroso. In funzione dell’innevamento, se presente poca neve, per qualche salto di ghiaccio può rendersi utile una doppia. Si giunge così sopra il primo tiro. Sulla sinistra (idr.) si intercetta la sosta (spit+chiodo+cordone). Con doppia da 55m si arriva a metà del primo tiro (D2). Da qui sulla sinistra (in fessura) sosta a chiodi per l’ultima doppia (20m).


PS: nella mappa sulla Cappellari le cascate sono posizionate non nel luogo corretto. Si trovano molto più a est.
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