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Corno Baitone versante occidentale+cresta N, 24/10/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | giasti03 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Rifugio Cascata Val Paghera di Vezza (1495 m) |
Quota attacco | 3000 m |
Quota arrivo | 3330 m |
Dislivello della via | 330 m |
Difficoltà | AD- ( pendenza 35° / III in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Sandro Occhi, bivacco Valerio Festa |
Attrezzatura consigliata | Imbrago, mezza corda da 60m, una picca(meglio due con neve in condizioni), ramponi, 5-6 friends e nut medio grossi, n.d.a. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Pessime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Su internet si trova poco sulla N del Baitone, quindi cercherò di essere molto preciso nella descrizione della salita per aiutare chi altri vorrà ripeterla.
Una relazione dice di spezzare in 2 giorni la salita, dedicando al primo giorno solo la salita all'invernale del rifugio Sandro Occhi, riservando il secondo giorno alla scalata vera e propria. Io, l'on-icers Grivola e ZIO TEO invece decidiamo di fare tutto in giornata visto che per la salita al rifugio c'ho messo sempre meno di un ora, e dovrebbero servirne altre 5 per la vetta, in totale parliamo di 1800m di dislivello. Sorvolo sul primo tratto dal parcheggio fino alla morena in quanto è ben tracciato ed è impossibile sbagliarlo. Arrivati in fondo al bacino dell'Aviolo di fronte alla morena si lascia il sentiero che a destra risale al passo della Gallinera e al bivacco Festa, e si traversa in salita verso sinistra la morena fin sotto un gradino roccioso (ieri causa neve fresca e ghiaccio la risalita era un pò delicata). Risalito questo, traversare verso destra per intercettare la lingua più bassa della vedretta, da qui risalire lungamente verso sinistra in salita costante sui 30-35° fino all'evidente sella fra punta Wanda e la cresta N del Baitone (fin qui circa 5h dall'auto). NB: ieri le condizioni erano praticamente invernali, con neve fresca e inconsistente alternata a tratti di ghiaccio, che ha allungato di molto il tempo impiegato per la salita dei 300m di cresta. Risalire la cresta per roccette (noi avevamo solo una corda da 30, consiglio per essere più veloci una mezza da 60), effettuando soste su spuntoni, integrando con friend e nut, mantenendosi sul filo di cresta fino all'ultimo tiro, da qui traversare verso destra su pendio nevoso, pervenendo alla vetta(h16). Dopo il secondo tiro non potevamo più rientrare dalla via di salita date le condizioni pessime, quindi abbiamo dovuto scendere dalla normale (sud) passando per il rifugio Tonolini(2450), fino al ponte del Guat(1480) e tornare a prende l'auto al parcheggio della val Paghera. Partiti alle 06.00 arrivati a malga Premassone alle 21.00 - totale 15h L'unica relazione che ho trovato e monti d'italia danno la vedretta con difficoltà PD con buone condizioni di neve, e AD- la cresta N. Causa le pessime condizioni della neve ho lavorato di più sulla cresta ieri che sulla via Adami al Gran Paradiso, classificata D-, quindi traete le vs considerazioni. Foto 1 linea di salita foto 2 la crestina foto 3 l'apritore |
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