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Aig. de Bionnassay, parete NW, 08/08/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Franz |
Regione | Francia |
Partenza | Nid d'Aigle (2300 m) |
Quota attacco | 3000 m |
Quota arrivo | 4315 m |
Dislivello della via | 1600 m |
Difficoltà | D+ ( pendenza 50° ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rifugio Tete Rousse |
Attrezzatura consigliata | NDA due picche tecniche, viti per conserva |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Da Les Houches con la funivia di Bellevue e un piccolo tratto in discesa a piedi si arriva all’omonima stazione del treno che sale da Saint Gervais Les Bains (possibilità di partire anche da qui, con 15km in più proveniendo da Chamonix). Da qui alla stazione di Nid d’Aigle a 2300m. Si prende il comodo sentiero nel ghiaione che poi segue una cresta rocciosa con qualche corda fissa e conduce al Rifugio Tête Rousse (2h). Dal rifugio salire verso lungo la normale del Bianco per 50m mettendo piede sul ghiacciaio e incontrando l’accampamento di quelli che non usano il rifugio. Qui anche una casetta di legno adibita a toilette. Proprio oltre questa costruzione, sulla destra si trova un canale di sfasciumi che permette di scendere (perdere 200m di quota) al ghiacciaio di Bionnassay. In principio di stagione il canale è nevoso e più agevole. Una volta giunti sul ghiacciaio con ampio semicerchio sotto la parete del Dome e della Bionnassay si arriva all’attacco della parete NW. Attenzione ai crepacci posti spesso longitudinalmente al senso di marcia (1h30-2h). Ovviamente l’itinerario da seguire varia di anno in anno in base alla conformazione della parete. L’attacco è una evidente colata lisciata tagliata da qualche fenditura trasversale. La si risale centralmente per 200m incontrando pendenze costanti a 50-60° con qualche saltino a 65 o poco più per superare il labbro di qualche crepaccio o qualche risalto di ghiaccio. Si arriva così in una specie di valloncello glaciale. Lo si risale puntando verso destra su pendenza minori. Si superano dei crepacci trasversali e si piega decisamente a sinistra con pendenze costanti a 50°. Si supera un tratto ripido a 60° e si giunge così ad un ripiano dove la pendenza scende decisamente. Si supera una enorme crepaccia terminale (evidente da valle in quanto taglia tutta la parete e si trova sopra la zona seraccata) alla sua sinistra e ci si trova sotto la verticale della vetta; da qui mancano 250m. Si risale il pendio (45-50°) tenendo sempre le rocce della cresta alla propria destra. In ultimo si esce al colletto che precede la vetta. Si può prendere il pendio di sinistra, ma è più logico seguire la ripida cresta che conduce alla aerea vetta (5h).
In discesa o si prosegue a destra al rifugio Durier per la cresta ovest o più logicamente (per il rientro dallo stesso versante di salita) a sinistra al Pitons des Italiens, intersecando la normale italiana dal Gonella. Si risalgono 400m giungendo al Dome des Goûter, donde si può proseguire alla vetta del Bianco per la cresta delle Bosses o scendere a sinistra al Rifugio Goûter e in seguito al Tête Rousse. Superba gita con Mara e Paolo (Vime). Gita da tempo pensata. Viste le condizioni “anomale” di questa stagione come per il Lyskamm riusciamo a cogliere il momento giusto. Quando ormai era tutto pronto per la partenza, arriva la propizia foto di Sorega dal Gouter del lunedì che non fa che confermare le mie solo ipotizzate condizioni. Saliti giovedì pomeriggio al Rifugio Tête Rousse, scampando i temporali previsti, andiamo in perlustrazione trovando agevolmente la discesa al ghiacciaio di Bionnassay. La parete si presentava in ottime condizioni a vista e ha infatti presentato ghiaccio morbido lungo la seraccata e poi neve dura per tutto l’itinerario tranne gli ultimi 200 m dove era un po’ crostosa. Dalla vetta cresta tracciata per il Pitons des Italiens, ma delicata. La discesa dal Gouter in buone condizioni. Il "couloir della morte" scaricava poco ed in effetti lo pensavamo chissà cosa...è rischioso, forse a orari non consoni, ma in montagna ci son rischi ben più importanti. Forse dipende da chi lo frequenta ;-( Il racconto sul forum. Foto 1: la parete da Bellevue Foto 2: avvicinamento dal Rifugio Tete Rousse Foto 3: a tre quarti della parete |
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