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Collalto, 08/08/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Federico |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Riva di Tures (2600 m) |
Quota attacco | 2900 m |
Quota arrivo | 3436 m |
Dislivello della via | 600 m |
Difficoltà | PD- ( pendenza 40° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Rif. Roma |
Attrezzatura consigliata | Da Alpinismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Dal rifugio si prende il sentiero N.8 e dopo una lieve discesa, ci porta ad un torrente, subito oltre il quale inizia sulla destra un sentierino evidente e segnalato con ometti di pietre, che con direzione sud, attraverso pietraie e residui di morene glaciali, ci porta ad un laghetto (q.2550 m) dopo circa un´ora dal rifugio. Qui lo si attraversa nel mezzo puntando in direzione della nostra cima e seguendo il sentiero con ometti che in breve ci portano a risalire il pendio di massi e sfasciumi che scende dal Dosso Grigio, modesta elevazione posta sulla cresta del Collalto e che si deve raggiungere prima di percorrere la cresta vera e propria. Man mano che si sale la pendenza aumenta, e mantenedosi prima sulla cresta che scende dal Dosso Grigio e poi, dove le difficoltà aumentano, sulla sua destra (alcuni ometti), si scavalca la sommità di questa elevazione (q. 3084 m) con progressione non difficile ma da cercare e che si rivela secondo me il tratto più impegnativo. Si prosegue sul filo di una dentellata cresta superando a destra alcuni pinnacoli, poi ci si cala fino ad uno stretto intaglio (fune metallica) e si raggiunge la cresta NW del Collalto. Si risale dall'altra parte ed abbastanza facilmente si pervieno al ghiacciaietto. In salita l'abbiamo risalito con picozza e ramponi ma si può evitare percorrendo la cresta poi fatto in discesa. Ora si riprende a percorrere il filo della cresta formata da grandi blocchi di granito sovrapposti e sconnessi gradoni fino a raggiungere la base di una parete molto ripida ed avara di appigli di circa 100 m e che si supera grazie alla fune metallica che ne facilita notevolmente il passaggio. Poi un altro breve tratto di roccette non attrezzate, quindi un´altra fune metallica consente di attraversare una scoscesa placconata di circa 150 m, dopodichè le difficoltà vere e proprie sono finite. Facili roccette in breve portano all´anticima, quindi un tratto di cresta piuttosto esposto portano, poco dopo, alla cima dove si trova la croce con il libro di vetta (4,30 - 5,00 h dal rifugio).
Partecipanti: Barbara, Crapun, Fabio ed io Foto 1: l'itinerario di salita visto dal Rifugio Foto 2: sulla cresta oltre il nevaio Foto 3. la cresta vista a valle del nevaio |
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