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   Hohlaubgrat-Allalinhorn 4027m, 19/07/2014
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Onicer  gustav1971   
Regione  Svizzera
Partenza  Saas Fee - Stazione Felskinn  (3030 m)
Quota attacco  3400 m
Quota arrivo  4027 m
Dislivello della via  1050 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 40° / III in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Britanniahuette
Attrezzatura consigliata  Normale da alpinismo; tre rinvii.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Condizioni ottime per l'itinerario.
Nonostante il caldo di questi giorni c'è un discreto rigelo sull'Hohlaubgletscher.
La cresta non presenta ghiaccio, la parte finale di roccia per la vetta è resa più semplice all'attacco per la quantità di neve che semplifica il primo passaggio. Sul secondo tiro forse rende meno semplici le cose. Il tratto è comunque arricchito con almeno due spit, un chiodo, tre fittoni, alcuni dotati di un cordone. Tre rinvii sono sufficienti per proteggersi completamente dividendo il tratto in due tiri.
Facciamo (a ragion veduta) colazione un'ora prima dell'ordinanza insieme alle cordate per lo Strahlhorn e questo ci permetterà di arrivare alla parte finale poco dopo la prima cordata di una guida, subito seguiti da una cordata di svizzeri, evitando noiose code e sovrapposizioni.
Unici, decidiamo di risalire l'Hohlaubgletscher sulla sinistra orografica per poi attraversarlo seguendolo verso sud e prendere a 3400 lo scivolo che porta in cresta alla Q3544. Salita più progressiva, un filo più lunga, che però ci consegna in cresta con una perdita di tempo rispetto alle cordate che seguivano di soli 5/10 minuti. Ghiacciaio abbastanza ben chiuso nella parte finale, che però percorreremo con marcia adattata ai crepacci longitudinali.
Meteo perfetto, vento non freddo in basso, un po' più fastidioso in alto ma mai forte o pericoloso.
Arriviamo sulla cima deserta insieme alla simpatica cordata svizzera, il vento si azzera proprio 5m prima della croce per un gioco di correnti.
Venti/trenta minuti a goderci il panorama e poi iniziamo la discesa notando le numerose cordate che seguono la nostra via. Incrociamo i primi salitori dalla normale, e via via tutti i numerosissimi a seguire.
Su indicazione del rifugista scendiamo tra piste e crepacci verso la stazione "Morenia" da cui risalire 120m per prendere il tunnel che porta dentro la stazione del Felskinn per cui abbiamo il biglietto di ritorno.
EVITARE QUESTA SCELTA.
Il percorso, in basso, non è frequentato. Ci si trova in mezzo ad una crepacciata, in corrispondenza di una traccia invernale di mezzi, dove saltare crepacci grondanti acqua, disarrampicare su granita per superare salti, attraversare un esile ponte di ghiaccio sul crepaccio più profondo.
Dopo un ampio giro che costringe a passare dalla Morenia (crepaccio-canyon pieno d'acqua non saltabile), arriviamo risalendo al "tunnel". Per raggiungere la sua entrata dobbiamo fare un po' di piolet su un mucchio di pezzetti di legno messi per non fare sciogliere la neve, percorrere questo terrapieno che lato roccia presenta un buco di decine di metri. Ci affacciamo dall'alto alla porta e vediamo che è CHIUSA.
Telefoniamo al rifugista che è sorpreso, telefoniamo agli impianti che ci dicono che è CHIUSO PERCHE' PERICOLOSO.
Fortunatamente la stazione intermedia "Maste" apriva proprio oggi e (ri)scendendo di 400m la raggiungiamo senza ulteriori rischi.
f1: tutta la via dal rifugio. Noi saliremo in cresta dalla destra subito dopo il suo primo terzo
f2: Paola sulla calotta di vetta
f3: Magnifici Strahlhorn e Rimpfischhorn in primo piano
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